Dacci una zampa: “Otto adozioni in dieci giorni, ma abbiamo bisogno di aiuto”
Lug 18, 2014 - redazione
“Abbiamo deciso di occupare per rispondere ad un’emergenza. In meno di dieci giorni abbiamo recuperato oltre 60 cani che versavano in condizioni critiche, ma continuiamo a essere bombardati di segnalazioni a cui purtroppo non siamo in condizioni di rispondere”
Dacci una zampa: “Otto adozioni in dieci giorni, ma abbiamo bisogno di aiuto”
“Abbiamo deciso di occupare per rispondere ad un’emergenza. In meno di dieci giorni abbiamo recuperato oltre 60 cani che versavano in condizioni critiche, ma continuiamo a essere bombardati di segnalazioni a cui purtroppo non siamo in condizioni di rispondere”
“Un’adozione per chi come noi crede che sia l’unico vero modo per dare una
vita e una speranza ai cani recuperati è un evento straordinario, che ci
ripaga dei nostri sforzi e del nostro lavoro, ma tre adozioni in un giorno
sono quasi un miracolo, reso oggi possibile solo dallo straordinario
slancio con cui i reggini hanno appoggiato la nostra iniziativa”. Sono
quasi increduli i volontari di Dacci una zampa nel dare la notizia delle
tre adozioni che sono arrivate in successione oggi pomeriggio. Uno dopo
l’altro hanno trovato casa Tomas e Pisellino, tra i primi arrivati al
canile di Mortara, ma anche Ricky, cuccioletto di non più di 40 giorni che
solo ventiquattro ore prima una mano anonima aveva lasciato di fronte ai
cancelli della struttura. “Con queste tre partenze arriva a quota otto il
numero di cuccioli e cani adulti cui siamo riusciti a dare una casa, altri
due a breve partiranno per la Liguria, mentre in sei – non appena saremo in
condizioni di finanziare il viaggio – andranno a Brescia. Quindici cani
adottati in meno di dieci giorni, significa che ogni giorno siamo riusciti
a dare casa, una nuova vita e una speranza ad un animale che altrimenti non
avrebbe avuto nulla di tutto ciò”, fanno sapere da Dacci una zampa,
l’associazione onlus che dieci giorni fa ha deciso di occupare il canile di
Mortara di Pellaro, la struttura di proprietà comunale, finanziata con
oltre 650mila euro del Decreto Reggio, conclusa nel 2006, inaugurata nel
2008, ma mai entrata in funzione, per rispondere all’emergenza randagismo.
“Abbiamo deciso di occupare per rispondere ad un’emergenza. In meno di
dieci giorni abbiamo recuperato oltre 60 cani che versavano in condizioni
critiche, ma continuiamo a essere bombardati di segnalazioni a cui
purtroppo non siamo in condizioni di rispondere”. Il canile – ricordano i
volontari – oggi funziona solo grazie allo sforzo dei volontari e alle
donazioni di quanti stanno appoggiando l’iniziativa, senza alcun appoggio
istituzionale, ma al contrario in un limbo in cui il silenzio
dell’amministrazione viene rotto solo da voci e indiscrezioni su imminenti
sgomberi. “È difficile per noi, ma purtroppo non siamo in condizioni di
accogliere tutti i cani in difficoltà che ci vengono quotidianamente
segnalati. Stiamo cercando di rispondere alle emergenze, mettendo in questo
progetto tutte i nostri sforzi, ma fin quando non ci sará un’egida
istituzionale non saremo in grado di intervenire in maniera pianificata per
dare assistenza a tutti gli animali del territorio che ne avrebbero
bisogno”.