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Dacci una zampa: “La terna emani un’ordinanza contingibile e urgente per l’apertura del canile”

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“A Reggio Calabria esiste un problema, una struttura che potrebbe aiutare a risolverlo e un gruppo di persone che ha dimostrato di essere in grado di farlo. Questo non vuole essere un ultimatum o una sfida, ma una proposta di intervento concreto che permetta a noi di farci aiutare e ai commissari che ci amministrano di aiutare la città”

Dacci una zampa: “La terna emani un’ordinanza contingibile e urgente per l’apertura del canile”

“A Reggio Calabria esiste un problema, una struttura che potrebbe aiutare a risolverlo e un gruppo di persone che ha dimostrato di essere in grado di farlo. Questo non vuole essere un ultimatum o una sfida, ma una proposta di intervento concreto che permetta a noi di farci aiutare e ai commissari che ci amministrano di aiutare la città”

 

 

Un’ordinanza contingibile ed urgente per l’immediata apertura del canile
municipale di Mortara di Pellaro e l’affidamento provvisorio della
struttura all’Associazione Dacci una Zampa onlus: è quanto hanno chiesto
alla terna commissariale con istanza depositata e protocollata presso tutti
gli uffici competenti i volontari che ormai quasi due settimane fa hanno
rimesso in funzione la struttura conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008, ma
da allora rimasta inutilizzata. “A Reggio Calabria esiste un problema, una
struttura che potrebbe aiutare a risolverlo e un gruppo di persone che ha
dimostrato di essere in grado di farlo. Questo non vuole essere un
ultimatum o una sfida, ma una proposta di intervento concreto che permetta
a noi di farci aiutare e ai commissari che ci amministrano di aiutare la
città”, spiegano dall’associazione che fin dai primi giorni di occupazione
ha potuto contare sull’appoggio e la solidarietà dei reggini. “Da subito si
sono presentati in tanti per dare una mano, anche gli operai dell’Afor o i
lavoratori di Multiservizi e altre municipalizzate ci hanno dato la massima
disponibilità per ristrutturare in poco tempo tutta la struttura, ma fin
quando saremo invisibili, questo non sarà possibile”, aggiungono i
volontari di Dacci una zampa, che nella propria istanza non possono fare a
meno di ricordare la tragica situazione dei randagi a Reggio Calabria, dove
non esiste alcuna struttura funzionante – né rifugi, né canili sanitari
– ma soprattutto la volontà politica di applicare *”l’apposita normativa
emanata da Regione Calabria, che – si legge nell’istanza – consentirebbe di
arginare il fenomeno del randagismo”. Eppure, ricordano dall’associazione,
stando alla normativa vigente, i cani sono di proprietà del Comune di
Reggio Calabria, e al pari di ogni privato cittadino “l’omissione nella
vigilanza, cura e custodia degli stessi configurano un reato previsto e
punito dai codici” anche per l’Amministrazione comunale configurano un
reato punibile in termini di legge, sia dal punto di vista penale che dal
punto di vista amministrativo, senza parlare . E potrebbe non essere
l’unico. Piuttosto che aprire e mettere in funzione il canile di Mortara –
concluso fin dal lontano 2006 – per anni le amministrazioni hanno preferito
stipulare costose convenzioni con canili privati, gravando ulteriormente
sulle provate casse comunali, oggi soggette -anche per miopi scelte di
questo genere – a un pesantissimo piano di rientro. Ma – specificano da
Dacci una zampa allo stato non è possibile collocare gli animali recuperati
in nessuna struttura. “Giusto un mese fa – si legge nell’istanza presentata
a Palazzo S. Giorgio – è scaduto l’ultimo bando pubblicato dalla SUAP
tramite cui la stessa amministrazione comunale, stanziava ben 660.000,00
(seicentosessantamila) euro per la gestione biennale dei cani accalappiati
all’interno del comune di Reggio Calabria. La gara è andata deserta, ma al
contempo il comune, da mesi continua a pagare delle ingenti somme di denaro
pubblico (per il mantenimento di 570 cani) ad una struttura nel comune di
Taurianova, oggetto di interdittiva antimafia e che pertanto non potrebbe
stipulare alcuna convenzione con enti pubblici”. Un ulteriore motivo per
venire incontro alle richieste dell’associazione Dacci una zampa che da
anni ormai si occupa del recupero e dell’avviamento all’adozione dei cani
recuperati sul territorio, tanto da divenire oggetto di innumerevoli
segnalazioni fatte tanto dai cittadini che dai rappresentanti delle varie
istituzioni (vigili urbani, Polizia, carabinieri, Asp). Animali cui i
volontari da sempre provvedono potendo contare solo sulle proprie forze e
sui fondi faticosamente raccolti grazie alle donazioni o iniziative di
autofinanziamento “ma oggi che il problema a Reggio è diventato emergenza,
abbiamo bisogno che le istituzioni ci mettano in condizioni di intervenire
e che ci permettano di fare quello che abbiamo dimostrato di saper fare. In
dieci giorni, Dacci una zampa ha recuperato, assistito, curato quasi 60
cani e dieci di loro sono già stati adottati. Sono numeri che ci riempiono
d’orgoglio e che abbiamo potuto raggiungere grazie allo straordinario
slancio della popolazione reggina, che mai ci ha lasciati soli. Adesso
auspichiamo che anche le istituzioni facciano la propria parte”.