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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 19 MARZO 2024

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Da Taurianova fino a Sant’Eufemia D’Aspromonte, il filo sottile dello scioglimento per mafia Dal 1991 ad oggi, una sfilza impressionante di estremi provvedimenti, attraverso i quali “commissariano la democrazia” e quindi il voto popolare. Una legge vetusta tutta da rivedere

Da Taurianova fino a Sant’Eufemia D’Aspromonte, il filo sottile dello scioglimento per mafia Dal 1991 ad oggi, una sfilza impressionante di estremi provvedimenti, attraverso i quali “commissariano la democrazia” e quindi il voto popolare. Una legge vetusta tutta da rivedere

Di Giuseppe Larosa

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Ancora altri scioglimenti per infiltrazione mafiosa in Calabria. Come un tumore in metastasi l’ondata degli estremi provvedimenti non si ferma e anzi, colpisce duramente commissariando la democrazia.
In questi giorni è toccato ad altri due comuni calabresi, uno è Cutro e l’altro Sant’Eufemia D’Aspromonte. Quest’ultimo sotto l’onda dell’inchiesta della DDA reggina che aveva coinvolto 65 soggetti, definita operazione “Eyphemos”, tutti a vario titolo per associazione mafiosa.
Già la Direzione Investigativa Antimafia (DIA), nella seconda relazione semestrale del 2019 aveva affrontato il problema delle infiltrazioni mafiose nei Comuni. Descrivendo oltre alle problematiche già presenti che la pandemia aveva creato e di come la criminalità organizzata si stava arricchendo. Anche il record degli scioglimenti per mafia con 51 Enti Locali, un numero mai così alto dal 1991, anno in cui è stata varata la norma sugli scioglimenti.
In Calabria, il maggior numero degli gli enti sciolti per mafia sono stati 25 nel 2019, a questi si aggiungono altri due in questo 2020 con Sant’Eufemia e Cutro.
Ogmi qualvolta che si presenta quel fatidico “appuntamento” con lo scioglimento di un Comune, arriva puntualmente il riferimento a Taurianova in ogni organo di stampa. Ancora in voga quel maledetto 1991 quando in quella città era in corso una mattanza fatta di morti ammazzati e che purtroppo resta impressa come una macchia indelebile nella storia di questo paese. E che in quel contesto, una consistente parte politica fu mandata a casa con un’altrettanta “macchia”. Una sorta di “lettera scarlatta” impressa per sempre. Una legge varata appostitamente per sciogliere i comuni sospettati di avere infiltrazioni mafiose, iniziando da Taurianova. Una legge tuttora in vigore, vetusta che non è stata ammodernata con il passo dei tempi. Un provvedimento preventivo che scioglie a prescindere senza che si abbia un contraddittorio a difesa del provvedimento stesso. Dove l’unica strada è il ricorso alla giustizia amministrativa, dove quasi sempre vengono confermati i provvedimenti.
Le infiltrazioni mafiose per le organizzazioni criminali sono “irrinunciabili”, perché attraverso i funzionari pubblici le cosche riescono a mettere le mani sulle risorse della pubblica amministrazione e perché consente loro di rendersi “irriconoscibili, di mimetizzare la loro natura mafiosa riuscendo addirittura a farsi ‘apprezzare’ per affidabilità imprenditoriale”.
Nonostante ciò, occorre non abbassare la guardia vista la normativa in vigore la quale ricordiamo è di carattere preventivo, quando si costruiscono le liste che andranno a misurarsi con l’elettorato. Una condizione questa che dovrebbe essere come ua sorta di “cerniera” che impedisca estremi provvedimenti. Come ci disse il genio di Samo, Pitagora, “Le scelte sono le cerniere del destino. Se non facciamo scelte, le porte del destino resteranno chiuse”, e ciò cosa vuol dire? Fate attenzione a chi inserite nelle liste elettorali, fate attenzione alle parentele, fate attenzione alle condizioni per le quali alcuni contesti potrebbero diventare “controindicazioni”.
Ci saranno delle elezioni a breve, sia nella Città Metropolitana di Reggio Calabria che in un importante centro della Piana e della provincia metropolitana qual è Taurianova. Sia Reggio Calabria che Taurianova hanno subito l’onta dello scioglimento per infiltrazione mafiosa. Taurianova addirittura è stata sciolta tre volte, come Casal di Principe e Casapesenna ad esempio, luoghi della camorra dei Casalesi. Immaginate l’impatto nell’opinione pubblica e il ruolo che svolge in un contesto mediatico specie se in una città allo stato attuale ci sono state alcune operazione della DDA reggina e dove sono in corso dibattimenti e altri ancora dovrebbero celebrarsi. Quali potrebbero essere le conseguenze se non si cura con meticolosa attenzione i passi da fare.
La legge senza ombra di dubbio va cambiata, ma ad oggi è ancora in vigore e con essa lo spettro dietro l’angolo in ogni realtà comunale specie se la permeabilità alle ‘ndrine locali è sospetta!