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Crociere sicure? Maxirissa durata tre giorni tra 30 persone

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Botte da orbi fra passeggeri della nave da crociera Carnival Legend. Sono stati tre
giorni a dir poco intensi sull’imbarcazione. La vita tranquilla, rilassata e festosa
che normalmente si svolge nella crociera che lambiva la costa australiana è stata
interrotta in modo inopportuno quando alcuni membri di una grande famiglia italiana
di Melbourne si sarebbero resi attori improvvisati di una serie di episodi violenti.
Da un diverbio banale, come accade quasi sempre in questi casi la situazione sarebbe
poi letteralmente sfuggita di mano. E non si è trattata di una normale rissa, ma
di una vera e propria battaglia che sarebbe durata ben tre giorni in cui i protagonisti
avrebbero combattuto contro tutti, di fronte agli agenti della sicurezza della crociera
e anche a chiunque avesse incrociato la loro strada. Alla fine, la nave ha dovuto
attraccare nel porto di Eden dove ha dovuto scaricare i 23 responsabili del “conflitto”.
Tuttavia, lo scandalo continua a crescere perché centinaia di passeggeri (in totale
erano 3.000 a bordo), hanno denunciato gli attacchi che hanno ricevuto e il brutto
momento che hanno attraversato, a causa dei membri di questa famiglia e hanno protestato
contro la compagnia accusando l’assenza di adeguata reazione al principio di questi
gravi fatti. Un rappresentante della Carnival si sarebbe scusato pubblicamente per
gli eventi accaduti. Al di là del fatto gravissimo e a dir poco insolito, ci si
chiede come mai quest’ondata di violenza gratuita sia durata ben tre giorni in
un luogo dove la sicurezza e l’incolumità delle persone a bordo dovrebbe essere
la prima regola. In buona sostanza, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti [1]”, questo fatto così eclatante ripropone il tema della gestione
della sicurezza sulle navi da crociera e sulla necessità che vi sia sempre personale
adeguato a protezione dell’utenza e che faccia spegnere sul nascere ogni minaccia
per la sua incolumità.