di Carmelo Nicotera

Si conclude con un’assoluzione – perché il fatto non sussiste – il processo a carico di Fausto Vezzoni, pregiudicato cosentino, accusato del reato di evasione dagli arresti domiciliari. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, datata 29 Maggio 2014, durante un normale controllo, Fausto Vezzoni, nonostante vari tentativi degli uomini dell’Arma, che hanno suonato con insistenza al campanello di casa e bussato alle finestre, non si è fatto trovare all’interno della sua abitazione. I carabinieri hanno subito provveduto a denunciare l’uomo per il reato di evasione dai domiciliari. Durante il processo, però, è stata premiata la linea difensiva degli avvocati Angelo Pugliese e del taurianovese Raffaele Rigoli, che sono riusciti a far assolvere il proprio assistito dall’accusa imputatagli. I legali del Vezzoni, infatti, durante il dibattimento, sono riusciti a ricostruire l’accaduto, facendo leva nella loro arringa sul fatto che i carabinieri – rimasti sul luogo per un periodo limitato – non hanno potuto effettivamente constatare – oltre ogni ragionevole dubbio – se l’imputato cosentino fosse in casa al momento del controllo. Il verdetto della sentenza ha premiato la strategia legale del duo Pugliese – Rigoli: assoluzione per Fausto Vezzoni, a fronte di una richiesta del Pubblico Ministero di 8 mesi di carcere.