Cosentino uccise la compagna a Reggio Emilia, fissato il processo dopo la scarcerazione
Mag 25, 2013 - redazione
Ivan Forte, 27 anni, aveva confessato l’assassinio della compagna, ma poi era tornato in libertà per la decorrenza dei termini per un ritardo giudiziario. I giudici hanno adesso fissato l’udienza il 13 giugno. I familiari della vittima sono pronti a costituirsi parte civile, la difesa punta sulla perizia psichiatrica
Cosentino uccise la compagna a Reggio Emilia, fissato il processo dopo la scarcerazione
Ivan Forte, 27 anni, aveva confessato l’assassinio della compagna, ma poi era tornato in libertà per la decorrenza dei termini per un ritardo giudiziario. I giudici hanno adesso fissato l’udienza il 13 giugno. I familiari della vittima sono pronti a costituirsi parte civile, la difesa punta sulla perizia psichiatrica
REGGIO EMILIA – Si terrà il 13 giugno a Reggio Emilia, con rito abbreviato condizionato davanti al giudice Angela Baraldi, l’udienza del processo per omicidio volontario a Ivan Forte, 27 anni, reo confesso dell’assassinio della compagna Tiziana Olivieri, 41 anni, uccisa nella loro casa a Fontana di Rubiera il 19 aprile 2012. L’uomo circa tre settimane fa è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare, a causa di una carta rimasta ‘infrattata’ sotto la massa dei fascicoli della cancelleria, ed è tornato a casa della famiglia a Castrovillari (Cosenza), con l’obbligo di firma tre volte al giorno nella caserma dei carabinieri.
Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, aveva subito disposto un’ispezione negli uffici giudiziari reggiani. Nella prima udienza, si costituiranno parte civile la madre e il fratello della vittima, mentre il legale di Forte ha chiesto che il processo – inizialmente disposto per il 15 luglio in Corte d’assise – venga condizionato ad una perizia psichiatrica. Ivan Forte strangolò la compagna e inscenò un incendio nella loro stanza da letto per sviare le indagini. In casa al momento del delitto c’era il loro figlioletto di 11 mesi, che dormiva. Forte lo portò fuori di corsa dicendo ai vicini e ai vigili del fuoco di essere riuscito a salvare lui ma non Tiziana dal fumo. Le indagini dei carabinieri però smontarono la ricostruzione e il giovane confessò il delitto.