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Corruzione, la Cassazione annulla con rinvio la condanna all’ex giudice Petrini

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Il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto la conferma della condanna comminata in primo e secondo grado nel corso della requisitoria sul procedimento denominato Genesi che vede imputati, per corruzione in atti giudiziari l’ex giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, il medico e “faccendiere” Emilio Santoro e l’avvocato Francesco Saraco. Il 10 gennaio 2023 la Corte d’Appello di Salerno aveva confermato la sentenza di primo grado, con rito abbreviato, comminando 4 anni e 4 mesi per l’ex giudice, difeso dagli avvocati Francesco Calderaro e Vincenzo Maiello, 3 anni e 2 mesi nei confronti del medico e collettore di proposte corruttive difeso dall’avvocato Michele Gigliotti, e la conferma della sentenza a un anno e 8 mesi nei confronti di Saraco, difeso dagli avvocati Giuseppe della Monica e Nico d’Ascola.
Il pg della Cassazione oggi ha richiesto solo, per un caso di corruzione, l’annullamento con rinvio per la rideterminazione delle sanzioni pecuniarie. Dal canto loro le difese hanno chiesto alla Suprema Corte la derubricazione del reato di corruzione in atti giudiziari in traffico di influenze illecite. Entro domani i giudici emetteranno la sentenza. Il procedimento è la costola di una più vasta indagine denominata “Genesi”, condotta dalla Procura di Salerno su input della Procura di Catanzaro, che contempla una serie di reati di corruzione che sarebbero stati commessi negli uffici giudiziari di Catanzaro per avvicinare i giudici e cercare di circuirli con regali e denaro pur di ottenere sentenze favorevoli.