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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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Coronavirus, la Piana di Gioia Tauro e il ritorno della paura. Siamo prudenti e responsabili! Quindi in Calabria non si viene solo per ingrassare? Ma si contagia pure se non si seguono alcune note prescrizioni di prevenzione e soprattutto di protezione per sé e per gli altri

Coronavirus, la Piana di Gioia Tauro e il ritorno della paura. Siamo prudenti e responsabili! Quindi in Calabria non si viene solo per ingrassare? Ma si contagia pure se non si seguono alcune note prescrizioni di prevenzione e soprattutto di protezione per sé e per gli altri
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La premessa contro ogni tipo di allarmismo ed i consigli di mantenere la calma sono d’obbligo, cionostante non bisogna assolutamente sottovalutare il contesto che stiamo attraversando. Il virus non è sparito, c’è. Purtroppo la condizione che oggi la città di Palmi affronta rientra tra le paure di sempre, ossia quelle che riguardano i rientri dal Nord. In quelle zone dove i focolai sono stati al massimo della loro potenza di contagio e visti i numeri terribili con i quali hanno avuto a che fare in termini di pazienti in terapia intensiva che purtroppo, di morti.
La notizia sul contagio di Palmi, nella zona della “Tonnara”, di questi due persone rientrati dall’Emilia Romagna è stata data dal sindaco Giuseppe Ranuccio due giorni fa in un messaggio social. Dopodiché il giorno dopo lo stesso sindaco aggiornava che sei nuclei familiari erano stati messi in quarantena domiciliare perché venuti a contatto con i due soggetti positivi. Poi c’è stato un susseguirsi di “sospetti” comunicati da altri due sindaci, il primo, poche ore dopo dal caso di Palmi del sindaco di Gioia Tauro con Aldo Alessio che annunciava tre sospettati di coronavirus, in quanto avevano avuto contatti con i soggetti di Palmi. Ieri è stata la volta del sindaco di Rizziconi, Alessandro Giovinazzo che annunciava invece cinque casi sospetti perché a loro volta avevano avuto contatto con un altro soggetto positivo al Covid-19.
Una Piana, quella di Gioia Tauro che ad ascoltare queste notizie purtroppo destano molte preoccupazioni, specie se si viene a sapere che i due contagiati e quindi, il sospetto “focolaio” è nella zona marina meta di turisti e bagnanti della zona pianigiana.
Sempre ieri in un istituto scolastico a Pizzo Calabro, al “Nautico”, un docente di Nicotera che aveva avuti contatti con la coppia di Palmi risulta positivo e vengono immediatamente sospesi gli esami di maturità. La paura nasce perché prima che si scoprisse la sua positività al Covid, il docente aveva avuto contatti in almeno due occasioni con gli altri 20 docenti e con un’altra ventina di persone del personale non docente. Ovviamente la paura per un focolaio è ai limiti estremi. Anche se tali contatti sono avvenuti nelle prescrizioni delle norme anti-contagio.
Ieri sera tardi, un comunicato del Comune di Palmi informa che i positivi al Coronavirus si sono allargati ad altri quattro, facendo arrivare in 48 ore, otto contagiati, in attesa di altri esiti.
Il problema inizia a porsi veramente specie se proprio stamani lo stesso sindaco di Palmi, interviene nuovamente per rassicurare la città e soprattutto di essere responsabili nel rispettare le prescrizioni anti-contagio, “Nella consapevolezza che con ogni probabilità, in tutta Italia, con il virus dovremo conviverci per chissà quanto tempo ancora”, quindi la prudenza non è mai tanta. Ovviamente è inutile dirlo che essere catastrofisti è esagerato nonché inutile, ma prudenti sì e soprattutto responsabili.
La condizione fondamentale di questo maledetto virus dal “facile contagio” è quello di evitare assembramenti, utilizzare la mascherina specie nei luoghi chiusi o quando si è in quei luoghi dove non è possibile mantenere un distanziamento come prescrivono le norme.
Certo a leggere l’ordinanza, la n. 51 del 13 giugno 2020, emanata dalla presidente Santelli, nei fatti si autorizzano sagre e feste, ma si consiglia di evitare assembramenti, questa cosa la nostra governatrice ce lo dovrebbe spiegare come è possibile perché, a dire il vero, noi non l’abbiamo capito. Però introduce i tamponi facoltativi (in vigore da oggi), per chi rientra dal Nord, e anche in questo caso i dubbi superano la certezza della prudenza, visto che c’è un problema nazionale sul recepimento dei tamponi, la domanda è, dove li prenderà i tamponi sufficienti per controllare quelli che arriveranno dal Nord, visto che il “censimento è obbligatorio” per prevenire il pericolo contagio? Visto che fino a poco tempo fa “in Calabria l’unico rischio era quello di ingrassare”? la bocca è sempre una ricchezza, il problema poi sono i problemi che si presentano (perdonate il gioco di parole) ed essi vanno affrontati. Da oggi l’ordinanza recita, “A decorrere dal 21 giugno 2020 è prevista l’attività di screening con tampone rino-faringeo a cura delle Aziende sanitarie provinciali alle persone fisiche in arrivo nel territorio regionale, presso gli aeroporti e le principali stazioni ferroviarie, secondo un programma organizzato e definito dal Dipartimento regionale Tutela della salute e politiche sanitarie”.
Negare l’evidenza dei fatti è da ebeti, andare dietro a chi dice che il virus non esiste, che occorre aprire tutto e altre supercazzole per darsi un tono, è da idioti. C’è un pericolo che si chiama Coronvirus, esiste e ci sono pure le precauzioni da seguire per evitare di ritornare al lockdown.
Per ora Fontana e Bonaccini per ora, declinate l’invito del 31 maggio scorso della Santelli, a base di “crostini di ‘nduja o sardella. Gnocchi di patate della Sila, braciole di maiale, patate ‘mpacchiuse (appicicose ndr), salame e formaggi. Oltre al suo menè vegano “a base di melanzane, verdure grigliate e sott’oli. Ma basterebbe la cipolla di Tropea”.
Fatelo, sia voi che gli altri, per il bene di tutti, almeno per ora…
Siamo responsabili, tutti quanti, rispettando le norme, perché nella Piana è stata la prova che in 48 ore tutto può cambiare, è bastato un attimo.