Corbelli: “L’arresto di Morelli è un errore giudiziario”
redazione | Il 03, Dic 2011
Il leader del movimento Diritti Civili scrive una lettera aperta al Pm e al Gip di Milano, Boccassini e Gennari
Corbelli: “L’arresto di Morelli è un errore giudiziario”
Il leader del movimento Diritti Civili scrive una lettera aperta al Pm e al Gip di Milano, Boccassini e Gennari
CATANZARO – Il leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha reso noto di avere scritto una lettera aperta al pm di Milano, Ilda Boccassini, e al Gip Giuseppe Gennari, in cui esprime “forti perplessità in merito all’inchiesta sulla ‘ndrangheta che ha portato in carcere, per quello che ritengo un clamoroso errore giudiziario – afferma – la persona sbagliata, il consigliere regionale Franco Morelli, con unìaccusa in particolare (concorso esterno in associazione mafiosa) tanto devastante quanto assurda e inverosimile, per chi (appena) conosce la storia del politico calabrese”. Secondo Corbelli, “lascia esterrefatti leggere quelle accuse (dei pm e del giudice milanesi) di cinismo, spregiudicatezza, di mafia nei confronti di Morelli. Si è scatenato un vero e proprio massacro mediatico, un processo sommario, una condanna preventiva, senza bisogno di processo e di sentenze. Si tratta di una grande ingiustizia. E’ stato abbandonato da tutti, come se si trattasse di un criminale e non invece di una persona perbene, generosa. Solo Diritti Civili continua a difenderlo. Nessuno che ha il coraggio e l’onestà di dire e scrivere che Morelli è agli antipodi della mafia, della cultura mafiosa, che dei suoi 14 mila voti ottenuti alle elezioni regionali del 2010, nella circoscrizione di Cosenza (non in quella di Reggio o di Milano, dove pare abbiano una certa influenza elettorale i Lampada-Valle), non ce n’é neppure uno che puzza di mafia. Morelli è uno che raccoglie consensi per il suo modo di fare, la sua bonomia, la sua presenza sul territorio. Prende una valanga di voti per i tanti amici e le tante parrocchie che l’hanno sostenuto, per tutte quelle cene e feste sino all’alba con tanti elettori-sodali sparsi nei diversi comuni della provincia cosentina”. “Morelli – conclude Corbelli – è questo, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, ma associarlo alla mafia, identificarlo addirittura come la cosiddetta zona grigia, il volto politico della ‘ndrangheta, e’ una bestemmia, la negazione di una verità storica, acclarata, indiscutibile, da tutti conosciuta in Calabria. Oggi intanto la moglie di Morelli, Ermelinda Pugliese, mi ha telefonato e, piangendo, mi ha ringraziato”.