Conte, “Il Ponte sullo Stretto è uno specchietto per le allodole a tutte le comunità del Sud”
Dic 02, 2023 - redazione
epa08356243 A handout photo made available by Chigi Palace Press Office shows Italian Prime Minister, Giuseppe Conte, attending a press conference at Chigi Palace in Rome, Italy, 10 April 2020. ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING + EPA/FILIPPO ATTILI / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
«Il Ponte è uno specchietto per le allodole a tutte le comunità del Sud Italia quasi a volerle compensare, dal punto di vista di Matteo Salvini e della Lega, del grande scippo che verrà realizzato dall’Autonomia differenziata, dove avremo le Regioni del Nord che correranno ancora di più e le Regioni del Sud che invece continueranno a stentare». A dirlo il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenendo in videocollegamento all’iniziativa del Movimento sul tema “Oltre il ponte” organizzato a Villa San Giovanni dal coordinamento regionale calabrese dei 5 Stelle. «Il ponte – ha aggiunto – è una infrastruttura che avrà un grandissimo impatto nella prospettiva di programmazione che è stata presentata, dal punto di vista economico, finanziario e sotto tutti i punti di vista. Stiamo parlando di 11,6 miliardi spalmabili dal 2024 al 2032. Parliamo della riattivazione di una struttura che era già stata costituita nel 1981, un vero e proprio carrozzone. Poi, in qualche modo, era stata disattivata e ora riattivata, addirittura approvando un aumento di capitale di 370 milioni a carico del ministero dell’Economia e di Rfi. Mentre noi, in Parlamento imploriamo nuove risorse per le imprese, le famiglie, per aiutare il ceto medio impoverito e le fasce più deboli della popolazione, e siamo in questi giorni alle prese con una manovra economica che non dà nessun segnale in questa direzione, ma anzi dà il segnale di nuove tasse a carico dei cittadini, appare strano che si riescano a trovare 370 milioni per continuare ad alimentare le attività della società Stretto di Messina SpA guidata da Pietro Ciucci. Al di là del fatto che si vanno a drenare finanziamenti destinati altrove, il tema è più complessivo». «Ne faccio veramente – ha detto Conte – una questione di indirizzo politico. Prevedere un finanziamento di 3,6 miliardi che nasce insufficiente per il completamento di tutte le opere annesse e connesse. Veramente pensiamo di poter concentrare ed ipotecare tutte le scelte a cui sarà chiamato il ministero delle Infrastrutture, anche nel dopo Salvini? È possibile ipotecare il futuro e concentrare tutte le risorse in un’unica infrastruttura? È chiaro che si interviene in un Paese che ha bisogno di mantenere le proprie infrastrutture e crearne delle nuove». (Ansa)