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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Confindustria Rc incontra il ministro Lupi Incontro di alto profilo istituzionale in via del Torrione nell’ambito delle iniziative promosse dal sistema Unindustria e da Ance Calabria, per un confronto diretto con i candidati alla carica di governatore

Confindustria Rc incontra il ministro Lupi Incontro di alto profilo istituzionale in via del Torrione nell’ambito delle iniziative promosse dal sistema Unindustria e da Ance Calabria, per un confronto diretto con i candidati alla carica di governatore
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Si è svolta nel Salone di Confindustria Reggio Calabria l’iniziativa promossa dal sistema Unindustria e da Ance Calabria, finalizzata alla promozione di un confronto diretto e propositivo con i candidati alla carica di governatore della Regione. Ospite degli Industriali reggini è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Presenti inoltre al tavolo del dibattito, il padrone di casa, Andrea Cuzzocrea, presidente di Confindustria Reggio Calabria, Natale Mazzuca coordinatore di Unindustria Calabria, Francesco Berna presidente di Ance Calabria e il senatore Nico D’Ascola candidato alla presidenza della Regione Calabria con Alternativa popolare.
“Tutti i dati econometrici della nostra regione – ha evidenziato in apertura Mazzuca – sono negativi e la fotografia Svimez illustra un Mezzogiorno senza prospettive. Il tessuto produttivo calabrese intende partecipare con spirito propositivo e con le proprie competenze ad una radicale inversione di tendenza. Abbiamo già mancato troppe occasioni e non possiamo più permetterci di sprecare nuove risorse. Gli imprenditori calabresi intendono giocare un ruolo attivo in una nuova stagione di sviluppo e ripresa economica per la nostra regione. Occorre un governo regionale che faccia della responsabilità la propria parola d’ordine”.

“Il settore delle costruzioni in Calabria – ha affermato Berna – è l’unica vera industria. Il momento è drammatico e le imprese sono in ginocchio. Unica soluzione per il rilancio è puntare sull’edilizia attraverso le leve degli investimenti pubblici e infrastrutturali e sbloccando le piccole e medie opere. Guardiamo con attenzione ai dieci miliardi previsti dal piano Bei e alle risorse che devono essere destinate alla Calabria. Bisogna scommettere sulla riqualificazione urbana e poi sulla sburocratizzazione, ovvero la madre di tutte le battaglie. In merito al ponte sullo Stretto – ha concluso il presidente di Ance Calabria – i costruttori sono favorevoli perché si tratta di un’opera fondamentale che può rilanciare l’occupazione e far ripartire l’economia”.
Secondo Cuzzocrea, “Il vero paradosso è che non mancano le risorse, basti pensare a fondi europei o al decreto Reggio rimasto quasi del tutto inattuato. Il male assoluto semmai è la burocrazia con i suoi tempi e procedure inadeguati. Siamo contenti che i lavori sull’A3 stiano finendo, ma occorre rilevare che la legge obiettivo non si è rivelata vincente in relazione alla riduzione di tempi e costi e le piccole e medie imprese locali non hanno tratto nessun beneficio. Riguardo al porto di Gioia occorre preservare quello che c’è, ovvero i 3 milioni di container l’anno. Favorire l’insediamento di altre realtà logistico industriali e istituire la zona economica speciale, sviluppando l’intermodalità d’eccellenza. E poi intervenire su accise carburante e tasse di ancoraggio che incidono profondamente sulla capacità del porto di competere”.
Il deficit infrastrutturale è la causa principale dell’arretratezza economica della regione. “La soluzione – ha detto D’Ascola – è l’alta velocità, non solo per Calabria ma per l’intero Sud. Impensabile si fermi tutto a Salerno. Illusorio pensare al rilancio di altri settori senza un’adeguata rete di collegamento, sia sul fronte turistico che commerciale. Il ponte è una questione da deideologizzare. E’ un’opera fondamentale per lo sviluppo non solo dell’economia calabrese e siciliana, ma dell’intera Europa. Ci sono tutte le condizioni per rimettere al centro dell’agenda politica la realizzazione dell’opera”.
Parlando del piano nazionale aeroportuale e della portualità e logistica, Lupi ha ricordato che la Calabria ha tre aeroporti, “ed è impensabile che Crotone, Lamezia e Reggio siano in concorrenza tra di loro. Semmai occorre collegare le reti ai nodi, cosa che non è stata mai fatta. Le politiche infrastrutturali devono andare dove c’è domanda, ma devono anche creare domanda. Il ponte sullo Stretto, nel quadro di un disegno strategico generale, è un’opera fondamentale, perché capace di dare impulso al circuito economico, rendendoci competitivi nel bacino del Mediterraneo. Rispetto al sistema portuale ritengo si debba procedere ad una razionalizzazione perché ventiquattro autorità sono troppe. In questo contesto, Genova, Trieste e Gioia costituiscono i tre grandi scali su cui fare sistema e concentrare gli investimenti per collegamenti e retroporto” Riguardo alla rete viaria, Lupi ha poi ribadito la necessità di puntare oltre che “sulla Salerno-Reggio, anche sulla statale 106 il cui terzo megalotto deve andare al Cipe entro dicembre”.