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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 LUGLIO 2024

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Confezioni per i dolci: quali materiali è bene utilizzare Confezionare cioccolato e caramelle

Confezioni per i dolci: quali materiali è bene utilizzare Confezionare cioccolato e caramelle

Quando si confeziona un prodotto è necessario predisporre un packaging apposito, che tenga conto delle specifiche caratteristiche dello stesso, ma anche della necessità di trasportare una o più confezioni, di stoccarle in un magazzino o in un locale a temperatura controllata, di attirare la clientela.

Sono tutte problematiche che si complicano ulteriormente quando si tratta di confezionare gli alimenti, e in particolare i dolci. Sia perché un dolce ha delle specifiche organolettiche che rendono impossibile l’utilizzo di alcuni dei materiali più impiegati per il confezionamento di altri prodotti, sia perché il packaging è anche un veicolo di marketing.

Confezionare cioccolato e caramelle

Tra tutti i dolci, cioccolato e caramelle offrono problematiche particolari, non del tutto identiche tra loro ma abbastanza simili. Grazie ai materiali oggi disponibili è possibile predisporre confezioni adatte a questo tipo di prodotti, così come packaging personalizzato per il cioccolato e le caramelle che risponda a tutte le esigenze delle aziende produttrici, comprese quelle di marketing.

Solitamente per questi specifici alimenti si sfruttano confezioni in materiale plastico, di solito polietilene o polipropilene, in alluminio o in carta; oppure soluzioni che associano alcuni di questi materiali.

DI solito la carta non viene usata a contatto diretto con caramelle e cioccolato, perché i grassi e gli zuccheri in essi contenuti potrebbero interagire con la carta, da un lato rovinando rapidamente la confezione, dall’altro portando a una contaminazione del prodotto alimentare, che diverrebbe impossibile da vendere e consumare. Per questo la carta viene solitamente rivestita con un sottile strato in plastica, completamente idrorepellente e in grado di conservare l’alimento al meglio, senza modificarne gusto e aroma, o viene impiegata come involucro esterno dopo uno strato di alluminio.

I prodotti da forno

I prodotti da forno, quali biscotti, merendine e lievitati, mostrano i medesimi problemi di caramelle e cioccolato, con in più la questione correlata alla temperatura di preparazione e il modificarsi della loro consistenza con il passare del tempo.

Per fare in modo che una merendina risulti sempre fresca e piacevole spesso le si confeziona quando sono ancora calde; è quindi necessario predisporre le confezioni rapidamente, non appena il prodotto è pronto e leggermente raffreddato. Si predispongono anche confezioni in materiali accoppiati, che evitano il passaggio della luce, dell’umidità e dell’aria dall’esterno verso il prodotto, sempre per mantenerne la freschezza nel tempo. Questo consente di allungare la shelf life per tempi molto lunghi, anche di mesi, senza che il prodotto da forno modifichi il suo sapore o la sua consistenza. I materiali sono quindi sempre gli stessi, plastica e carta, da sole o in accoppiata, anche con aggiunta di sottili fogli in alluminio.

Packaging primario e secondario

Si dice packaging primario la confezione al cui interno è presente una sola unità di prodotto, quindi per intenderci una tavoletta di cioccolato o una merendina. Il packaging secondario è invece quello che contiene più unità, come ad esempio le confezioni da 3 bottiglie di birra, o quelle in cui sono presenti varie merendine; in entrambi i casi si tratta di confezioni pensate per l’utente finale.

Il packaging terziario, invece, è l’imballaggio necessario per il trasporto di grandi quantità di merce.

La legislazione prevede che il packaging primario o quello secondario portino impresse indelebilmente alcune informazioni per il consumatore, tra cui il nome del prodotto, il metodo di utilizzo e di conservazione. Devono riportare poi anche la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale, suddivisa per 100 g di prodotto e per porzione. I materiali usati per il confezionamento devono anche essere facilmente stampabili, o sopportare l’applicazione di apposite etichette.