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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Confagricoltura Reggio: “Manovra economica, un Robin Hood alla rovescia”

Confagricoltura Reggio: “Manovra economica, un Robin Hood alla rovescia”

“Per l’agricoltura solo tasse e niente sviluppo”

Confagricoltura Reggio: “Manovra economica, un Robin Hood alla rovescia”

“Per l’agricoltura solo tasse e niente sviluppo”

 

 

“Se dovessimo dare una rappresentazione scenica della manovra economica varata dal Governo Monti la più attinente sarebbe quella di Robin Hood, ho meglio un Robin Hood alla rovescia in quanto con questa manovra si prende ai poveri per dare ai ricchi. Per il settore agricolo sono state previste solo tasse, tasse  e niente sviluppo a fronte di una crisi strutturale del comparto che rischia di mettere in ginocchio, costringendole alla  definitiva chiusura, centinaia di imprese agricole reggine”.  Questo l’allarme lanciato dal Presidente della Confagricoltura di Reggio Calabria, Antonino Lupini dopo l’approvazione della manovra economica varata dal parlamento. “Quadruplicare le imposte sulle imprese agricole in questo momento è già paradossale– evidenzia Lupini –  ma gravare con l’IMU oltre che sui fabbricati rurali, anche su silos, fienili, frantoi, rasenta veramente l’assurdità. L’agricoltura, e quella reggina in particolare, già penalizzata da una profonda crisi congiunturale, non può essere l’unico settore escluso dai provvedimenti sullo sviluppo e contemporaneamente vessato sotto il profilo fiscale”. “ Come imprenditori agricoli non ci sottraiamo affatto a dare tutto il possibile contributo per il risanamento dei conti pubblici – sottolinea il Presidente degli Imprenditori Agricoli reggini – ma nemmeno vogliamo chiudere le nostre aziende. Un fatto questo che sarebbe disastroso per noi, ma anche per l’intera economia provinciale con grave ripercussione sul debole tessuto occupazionale. L’incremento della base imponibile ai fini IMU – sottolinea il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria – assieme alle nuove tasse sui fabbricati rurali, comporta un incremento di tassazione dal 100 per cento sino a valori assurdi del 400 per cento secondo le stime elaborate dalla nostra Organizzazione su alcune tipologie di aziende agricole. Ci attendevamo – conclude Lupini – una più attenta valutazione del capitolo fiscale riguardante le nostre imprese, invece più che di una coscienziosa riconsiderazione delle necessità dell’agricoltura sembra si sia tenuto soprattutto presente l’esigenza di “fare cassa”, colpendo un settore già fragile e che non ha avuto alcun incentivo per lo sviluppo. L’impianto dell’imposizione fiscale sui terreni, ma in particolare sui fabbricati strumentali all’attività agricola, appare alquanto iniqua e punitiva per le imprese del settore.”

redazione@approdonews.it