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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Conclusa la carovana del trentesimo per la comunità di Santo Stefano della fondazione Exodus di don Mazzi

Terminata con la consegna della fiaccola alla comunità di Africo

Conclusa la carovana del trentesimo per la comunità di Santo Stefano della fondazione Exodus di don Mazzi

Terminata con la consegna della fiaccola alla comunità di Africo

 

 

Con la consegna della fiaccola alla comunità di Africo avvenuta il 15 agosto, si è conclusa la carovana del trentesimo per la comunità di Santo Stefano in Aspromonte (RC) della Fondazione Exodus di don Mazzi. Dopo 15 giorni di incessante cammino la corsa sulla spiaggia sotto il sole cocente della vigilia di ferragosto, negli ultimi metri di cammino, ha fatto da testimone alla voglia dei ragazzi di raggiungere il traguardo e di concludere una meravigliosa avventura fatta di fatica, di scoraggiamenti e ripartenze, di condivisione e soprattutto di esperienza. Un traguardo che non sancisce però una conclusione ma simboleggia un nuovo inizio, tornare alla propria quotidianità arricchiti dalle scoperte fatte durante giorni di precarietà e avventura con la consapevolezza delle proprie risorse ma anche e soprattutto dei propri limiti per continuare a riflettere e crescere nel lungo e tortuoso cammino del recupero e della risocializzazione. Una carovana speciale questa del trentesimo, perché ha coniugato il cammino fisico e interiore, valore e senso intrinseco di ogni carovana, con il desiderio di Exodus di testimoniare la propria presenza sul territorio tramite diversi momenti non di confronto e di apertura al sociale. La tavola rotonda nel palazzo comunale di Santo Stefano, l’ incontro testimonianza con don Pino Strangio presso il Santuario di Polsi, la giornata di prevenzione presso il Parco della mondialità, il corso di Primo soccorso a cura dell’ associazione Misericordia di Melito Porto Salvo e tanti altri eventi ricchi di contenuto ma soprattutto di umanità, sono stati alcuni dei momenti che hanno reso questa carovana un’ importante momento non solo di crescita per i nostri ragazzi ma per tutta la comunità grazie all’ occasione reciproca di accogliere e di sentirsi accolti, sensibilizzandosi cosi reciprocamente sul bisogno di lottare attivamente non solo la tossicodipendenza ma tutte le forme di disagio, oggi più che mai frequenti e comuni, e consentire a tutti i ragazzi e i giovani di trovare in se stessi in primis e nella società dopo, gli strumenti per “prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro”