Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Comunità Papa Giovanni XXIII: «Mare Nostrum deve proseguire» L’allarme: Sbarchi in Calabria, perse le tracce di 400 minori non accompagnati. «Potrebbero finire nelle mani della criminalità organizzata»

Comunità Papa Giovanni XXIII: «Mare Nostrum deve proseguire» L’allarme: Sbarchi in Calabria, perse le tracce di 400 minori non accompagnati. «Potrebbero finire nelle mani della criminalità organizzata»
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«L’operazione Mare Nostrum non va interrotta perché sta salvando migliaia di vite
umane e questo viene prima di ogni valutazione di tipo politico ed economico» ha
dichiarato Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII.
L’associazione domani sarà presente con una delegazione alla preghiera promossa dalla
Comunità di Sant’Egidio che si svolgerà a Lampedusa in memoria delle 368 persone
morte nel naufragio del 3 ottobre 2013.
«Un maggiore coinvolgimento dell’Europa è necessario – prosegue Ramonda – ma Frontex
Plus non è la risposta perché non ha le caratteristiche né i mezzi per sostituire
Mare Nostrum e il risultato sarebbe la morte certa di decine di migliaia di giovani,
donne, bambini. Occorre al più presto aprire un canale umanitario affinché chi scappa
dalla guerra e dalla disperazione non sia più costretto ad affidarsi a trafficanti
di esseri umani, con l’impegno dell’Europa a distribuire l’accoglienza di questi
fratelli in tutti gli stati membri».
La Comunità Papa Giovanni XXIII, in prima linea nel gestire l’accoglienza dei profughi,
lancia anche un allarme. «Da luglio ad oggi sono arrivati nel porto di Reggio Calabria
13.500 profughi, 800 dei quali sono minori non accompagnati – spiega Giovanni Fortugno,
del direttivo coordinamento diocesano sbarchi di Reggio Calabria –. Solo la metà
di questi ragazzi sono stati seguiti e collocati dai servizi sociali, degli altri
si sono perse le tracce e ci sono seri motivi per ritenere che diversi di loro siano
finiti nel giro della prostituzione, dello sfruttamento del lavoro minorile e anche
del traffico di organi».
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha già accolto nelle proprie case famiglia oltre
300 profughi e sta per aprire a Reggio Calabria una nuova casa di accoglienza per
minori non accompagnati.