Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Comune di Lecce evasore fiscale per il filobus

Comune di Lecce evasore fiscale per il filobus

Ennesima beffa per i cittadini leccesi, per un’opera faraonica dimostratasi inutile e obsoleta

Comune di Lecce evasore fiscale per il filobus

Ennesima beffa per i cittadini leccesi, per un’opera faraonica dimostratasi inutile e obsoleta

 

 

La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce – Sezione 2 – (Presidente Lamorgese
– Relatori Quarta e D’Antonio), con quattro sentenze depositate il 15.07.2014,
ha condannato il Comune di Lecce a pagare circa 700.000,00 euro di Iva evasa, oltre
interessi e senza le sanzioni, per gli anni dal 2005 al 2008.L’iva evasa si riferisce
alla fornitura del materiale rotabile di € 6.840.000,00 per il famigerato filobus,
l’opera faraonica criticata dalla generalità della cittadinanza, ritenuta obsoleta
già alla nascita e per la quale a tutt’oggi è da dimostrare l’utilità.Infatti,
i due operatori intracomunitari, ossia Van Holl NV e Vossloh Kiepe Gmbh, provvedevano
alla fornitura di materiale rotabile e di autobus per l’importo di cui sopra ed
il Comune di Lecce non versava l’Iva con il modello F24 in applicazione delle disposizioni
contenute nel D.L. n. 331/1993.Secondo i giudici tributari, il suddetto acquisto
costituiva per il Comune di Lecce un “acquisto intracomunitario” e, come tale,
era soggetto alla disciplina dell’Iva intracomunitaria di cui al D.L. n. 331/93.Infine,
la CTP di Lecce si è riportata ai principi esposti dalla Corte di Cassazione con
la sentenza n. 6791 del 20.03.2009, che ha affermato il principio che l’ATI (acronimo
che sta Associazione Temporanea d’imprese) non è mai un soggetto tributario autonomo
sulla base delle disposizioni di legge in materia per il fatto che, pure laddove,
per ipotesi, le società raggruppate ponessero in essere una società consortile,
ciò avrebbe riflessi solo sui rapporti tra i membri dell’ATI e l’ente appaltante,
mentre non devono mai considerarsi modificati i rapporti con i soggetti terzi, che
sono le autorità tributarie e le autorità previdenziali sociali.Insomma, per Giovanni
D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” il filobus di Lecce, già
balzato agli onori delle cronache nazionali non solo per la sua oggettiva bruttezza,
ma anche per vicende tuttora sotto la lente della giustizia, si conferma una brutta
tegola per l’amministrazione comunale e per le tasche dei cittadini leccesi su cui
inevitabilmente graverà anche quest’ennesima beffa.