Comunali Reggio, Paolo Morabito critica la presunta discesa in politica di un’associazione di categoria
Set 06, 2014 - redazione
Per il vicepresidente dell’associazione Anassilaos “questo contribuisce soltanto ad evidenziare ed accrescere la parcellizzazione della società italiana e, nel caso in specie reggina, senza peraltro offrire soluzioni credibili ai problemi che sono sul tappeto”
di CATERINA SORBARA
Comunali Reggio, Paolo Morabito critica la presunta discesa in politica di un’associazione di categoria
Per il vicepresidente dell’associazione Anassilaos “questo contribuisce soltanto ad evidenziare ed accrescere la parcellizzazione della società italiana e, nel caso in specie reggina, senza peraltro offrire soluzioni credibili ai problemi che sono sul tappeto”
di Caterina Sorbara
Paolo Morabito, vice presidente dell’Associazione Anassilaos e responsabile del Centro Studi Politici “Giuseppe De Nava” di Anassilaos, in una nota inviata al nostro giornale si è così espresso: “Premesso che ognuno è libero di promuovere le liste elettorali che preferisce e candidare chicchessia alla carica di sindaco o di presidente della regione (anche l’Associazione Anassilaos potrebbe presentare una propria lista “Reggio per la Cultura” composta da scrittori, poeti, artisti, professori) colpisce la notizia che un associazione di categoria si appresti a presentare una propria lista (a quando la lista dei Sindacati? degli Avvocati? degli Ingegneri? ecc.ecc.) nel nome di un’asserita palingenesi della politica e della buona amministrazione. L’Associazione degli industriali rappresenta i propri iscritti che, per importanti che siano, sono uguali agli iscritti di un sindacato o di una associazione culturale La discesa in campo di una – dico una – componente della società contribuisce soltanto ad evidenziare ed accrescere la parcellizzazione della società italiana e, nel caso in specie reggina, senza peraltro offrire soluzioni credibili ai problemi che sono sul tappeto”. Continua ancora dicendo che: “i partiti – oggi anche a ragione così vituperati – , quei partiti contro cui si scaglia il Presidente di Assindustria, hanno il compito – e in passato hanno anche avuto il merito – di rappresentare le diverse componenti della società e di mediare tra interessi spesso contrapposti: quelli dell’imprenditore e del lavoratore, quelli dei giovani e degli anziani, degli abbienti e dei meno abbienti, trovando, a fatica, una sintesi tra spinte diverse che, se lasciate a se stesse, provocherebbero la disgregazione del tessuto sociale, l’esplosione di conflitti tra classi di cittadini portando, per dirla con il vecchio Hobbes, alla guerra di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes). Certo la politica in questi ultimi anni ha spesso demeritato e lo sdegno dei cittadini ben giustificato, ma gli imprenditori reggini e calabresi, quelli che adesso si ergono a giudici di quella stessa politica, vantando ed esibendo quasi una purezza verginale, non sono forse sempre andati a rimorchio di quei partiti oggi da essi così vituperati? Essi erano e sono classe dirigente e in quanto tali anche responsabili, per la loro parte, del degrado morale prima di tutto, poi politico e amministrativo”.
Infine conclude dicendo che:” per essere credibili comincino dunque a fare autocritica senza annunci di discese in campo, quasi salvifiche, di questo o quel candidato che, per essere nuovo, dovrebbe essere tratto fuori da qualche lontano eremo, e soprattutto offrano alla classe politica – al cui primato ancora crediamo – quei suggerimenti e quelle proposte che possano aiutare la società reggina a superare l’attuale momento di crisi”.