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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 08 DICEMBRE 2024

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Comunali a Taurianova, tra l’incertezza nel mezzo c’è Topo Gigio Scionti non si decide, Siclari è in panchina, Biasi sogna e Caridi è pronto. Il resto nei corridoi o dentro qualche cantina tra un’insalata e un tiramisù fatto con uova scadute

Comunali a Taurianova, tra l’incertezza nel mezzo c’è Topo Gigio Scionti non si decide, Siclari è in panchina, Biasi sogna e Caridi è pronto. Il resto nei corridoi o dentro qualche cantina tra un’insalata e un tiramisù fatto con uova scadute
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Le città sono una specie di abisso della specie umana e di questo Rousseau ne fece un’ampia riflessione la quale consiglio agli intellettuali (da social e da bar), Taurianova in questo caso è specie a se stessa, “fa specie”. Cioè l’abisso è composto dal chiacchiericcio, da quello sport praticato di chi vorrebbe apparire quel che non è, specie molto viva negli ambient politici, dove gli ideologi degli schieramenti che hanno partecipato alle ultime consultazioni regionali, visti i voti che si sono accreditati, fanno a pugni sia con l’ortolano che con il salumiere, oltre ad essere affetti da “ubriacatura di minchia (virus)” e non c’è antidoto, peggio del Coronavirus. Sanno tutto, scenari regionali, provinciali, comunali, quante gocce di valeriana si prende Mattarella, che tipo di lamette utilizza per la barba o peggio, se utilizza qualche espediente per “vigorose” prestazioni. Nei fatti, non sanno una beata cippa, pur essendo “accoliti da parassitismo boys”. Ma la colpa non è loro, ma di chi gli ancora credito (sic!).
Sono giorni concitati, attimi colmi di sospiri in quanto da qui a breve, a primavera inoltrata ci saranno le elezioni comunali, quelli che sanciranno chi celebrerà “U ‘Mbitu” il prossimo 29 agosto (come priorità) per la festa patronale. C’è chi dai primi vagiti ambisce a questa velleità aspirativa, ma che ahimè, rimane sul groppone e gli orizzonti trascorrono inesorabili insieme all’avidità del tempo. In gergo volgare, non si vedranno mai “il culo allo specchio”. Ma, il problema si pone!
Nomi ufficiali ancora non ce ne stanno, ma solo ipotesi, e questi lasciano il tempo che trovano, durano il tempo di un pettegolezzo. E sono quelli che si bruciano prima del fuoco stesso, (che non è “U ‘Mbitu), perché altri sono (o saranno) i nomi potenzialmente vincenti. Quelli di questo periodo sono solo “peti” i quali un alito di vento travolge e li fa disperdere nell’aria.
Però l’attesa c’è insieme alla preoccupazione di qualche “defiance” di Fabio Scionti e quindi non ricandidarsi per la seconda volta a sindaco della città dopo essere stato cacciato a malo modo per colpa di una raccolta firme di consiglieri di minoranza ed ex maggioranza (poi svaniti nel nulla e difatti preoccupati di ciò, abbiamo contattato la Sciarelli di “Chi l’ha visto?”).
Da quel 4 dicembre dello scorso anno ovvero da quando furono depositate le nove firme, Fabio Scionti aveva detto che adesso pensava “a riposarsi” e intanto “panta rei”, tutto scorre (insieme alle “piaghe da decubito”), e lui da allora si è riscoperto come un parente di Godot o forse, è proprio lui Godot? Mentre in Antartide è già primavera, visto il precoce scioglimento dei ghiacciai, Fabio Scionti ancora non scioglie la riserva, attenderà che qualcuno gli imbandisca la tavola come nel 2015? Lascia tutti con il fiato sospeso, quello che prima era una certezza come la sua ricandidatura, adesso vacilla più che mai. Paura? Insicurezza? Non ha una squadra sufficiente con la quale rischia di fare “brutte figure” in quanto sindaco uscente? Ancora non è dato sapersi, la data delle elezioni non è stata ancora stabilita, ma presumibilmente sarà dopo la seconda metà di maggio, quindi poco più di due mesi per preparare le liste, raccogliere le firme e presentarle. Il tempo stringe, è un tiranno che sta diventando sempre più crudele ogni giorno che passa. Intanto però altre coalizioni stanno facendo riunioni, una c’è stata sabato sera, l’altra domenica sera, entrambe dentro delle case da privati. La prima a base di pizza a metro, mentre la seconda con un arrosto misto di carne e un dolce tipico del cosentino, la “varchiglia alla monacale”. E mentre sto scrivendo c’è un’altra a qualche centinaio di metri in linea d’aria dalla posizione del pc. Tutte del centrodestra, qualche spurio in attesa di sistemazione politica e una gestante di ataviche virtù. E Scionti si riposa…chi meglio di lui? A prescindere da tutto, se Scionti non si dovesse ricandidare sarebbe per lo stesso una doppia sconfitta, la prima quella delle firme per la sfiducia di dicembre e la seconda l’arresa, peggiore della prima. Ovviamente Fabio Scionti potrebbe essere fondamentale come prosecuzione, ma non è indispensabile in quanto un sostituto si troverà sempre visto che in “panchina” c’è Fausto Siclari a prendere il suo posto come candidato a sindaco. L’ex presidente del consiglio comunale non sembra intenzionato a stare fermo a prescindere, così almeno ha fatto sapere.
Di Roy Biasi ancora nulla di nuovo all’orizzonte né a livello regionale né comunale, molti dicono che lo stesso non tenterà l’avventura per (ri)conquistare il palazzo comunale (dopo 14 anni e la sconfitta del 2015), non so perché, come già ebbi a dire, quando c’è Biasi nel mezzo e dice di no, non credo mai a una sua parola. Alla fine, è un’opinione personale, si candiderà anche perché non c’è solo in gioco la carica di sindaco ma anche il consiglio metropolitano. In contemporanea si dovrà rinnovarlo dopo l’elezione del sindaco della Città Metropolitana. La posta in gioco è altissima e non so quanti vorrebbero restare fuori. Biasi tiene sempre banco.
Poi c’è lui, deriso da alcuni, per altri incapace e per altri ancora, i politologi dalla morale ambigua, gli accoliti della scuola sadomaso del pensiero, gli ideologi accoliti del decadentismo decadente e infine quelli che “andrà dove gli dirà l’on. Arruzzolo, in virtù della vicinanza con l’on. Cannizzaro” e “venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Alla Fiera dell’Est per due soldi un topolino mio padre comprò”, e che si metterà da parte per una candidatura unica nel centrodestra! Ammesso che la coalizione non farà la fine come Bugo e Morgan già dalle prime riunioni. Stiamo parlando di Antonino Caridi, “Nino il Moro”, allo stato attuale è l’unico candidato a sindaco pronto, a circa ottanta giorni dalla presentazione delle liste (ed ho le prove di quanto affermo), in attesa della “benedizione” alla sua candidatura.
E poi c’è lui e non lo sottovaluterei, alla fine prevarrà su tutti e come Archimede con una leva alzava il mondo, lui innalzerà Taurianova con la chitarra, Topo Gigio!
Per ora è tutto, altri candidati all’orizzonte non ce ne stanno, vi terremo informati insieme alle condizioni meteo.