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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Commissione d’accesso a Taurianova: Mario Tassone attacca il prefetto Piscitelli e il sottosegretario De Stefano

Commissione d’accesso a Taurianova: Mario Tassone attacca il prefetto Piscitelli e il sottosegretario De Stefano

Alla Camera dei deputati, l’onorevole dell’Udc va giù pesante: “Cosa fanno i carabinieri e la polizia per combattere la ‘ndrangheta in Città? Vi è un dato di fatto, ossia che non è stato accertato neppure un responsabile per nessuno dei cento eventi criminosi individuati. Poi si dice al sindaco: dammi i nomi. Quello dà dei percorsi, e se non mi dai i percorsi ti mando la commissione d’accesso. Questa cos’è, un tipo di estorsione, di tortura?” 

Commissione d’accesso a Taurianova: Mario Tassone attacca il prefetto Piscitelli e il sottosegretario De Stefano

Alla Camera dei deputati, l’onorevole dell’Udc va giù pesante: “Cosa fanno i carabinieri e la polizia per combattere la ‘ndrangheta in città? Vi è un dato di fatto, ossia che non è stato accertato neppure un responsabile per nessuno dei cento eventi criminosi individuati. Poi si dice al sindaco: dammi i nomi. Quello dà dei percorsi, e se non mi dai i percorsi ti mando la commissione d’accesso. Questa cos’è, un tipo di estorsione, di tortura?”

 


IL RESOCONTO INTEGRALE

PRESIDENTE. L’onorevole Tassone ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01643, concernente elementi in merito ad atti intimidatori compiuti nei confronti del sindaco di Taurianova (Reggio Calabria) (Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).

MARIO TASSONE. Signor Presidente, questa interpellanza, da me presentata il 5 settembre, doveva essere svolta la settimana scorsa, ma, proprio su intervento del Ministero dell’interno, è stata rinviata a quest’oggi, perciò non tiene conto degli elementi intervenuti in questi giorni. Mi riferisco alla commissione d’accesso che è stata inviata al comune di Taurianova. Questo è il dato al quale certamente il sottosegretario De Stefano farà riferimento anche nella sua risposta, ma voglio brevemente descrivere la motivazione che ci ha spinto ad interpellare ancora una volta il Governo sulla vicenda di Taurianova. Credo che sia stato proprio il sottosegretario De Stefano, in altra sede, a rispondermi su una analoga questione. La storia continua, signor sottosegretario. Il sindaco di Taurianova, Romeo, che ho descritto come un bravissimo sindaco, unaPag. 61persona impegnata in termini civili ed onesti a svolgere il suo compito, è oggetto di grande attenzione da parte di criminali. È stato vittima di azioni delittuose. Si tratta di una lunga sequela: mi riferisco alla vicenda delittuosa del 29 e 30 agosto, ma altre vicende avevano preceduto la storia cui facciamo riferimento nella nostra interpellanza. Al sindaco è già stato ucciso un cavallo, poi gli è stato fatto saltare un box, poi vi è stata la distruzione di piantagioni di kiwi e, adesso, quest’ultimo danno enorme all’azienda agricola della famiglia. Nella nostra interpellanza chiedevamo un’intensificazione di indagini, per capire quale fosse la matrice e quali i responsabili. Il Governo aveva dato ovviamente una sua disponibilità, ma fino ad oggi non ci sono approdi certi rispetto alle responsabilità. Certo, la vicenda di Taurianova è un po’ complessa e articolata. È una zona difficile, dove è presente fortemente la criminalità organizzata. Mi è stato ricordato più volte che Taurianova è un comune sciolto per mafia – era sindaco lo stesso Romeo – per colpa di alcune persone che hanno fatto opposizione. Non voglio dire che sono le stesse persone che manovrano i fatti di cui ci stiamo interessando in questo particolare momento, ma se non c’è alcuna individuazione di responsabili, nasce il sospetto. Nasce un sospetto grande ed immenso, signor Presidente e signor sottosegretario: non avendo accertato i responsabili, molte volte chi è vittima viene ad essere quanto meno sospettato.

Vi è un’altra valutazione: le stesse persone che sono all’opposizione, non avendo potuto conquistare il comune democraticamente, perché Romeo lo ha conquistato con 800 voti di scarto rispetto alle altre liste, usano questi mezzi per creare un dato dirompente, andando verso un processo di dissolvimento e di scioglimento del comune, violentando e alterando la legge sullo scioglimento dei consigli comunali sospettati di infiltrazione mafiosa o per infiltrazione mafiosa.

Non voglio dire, signor Presidente, che il comportamento del prefetto sia stato in questo caso non ortodosso, perché ha inviato la commissione di accesso, però voglio dire che la gestione della prefettura di Reggio Calabria lascia qualche perplessità e qualche dubbio, perché se, a fronte di una serie di fatti delittuosi, non si viene a capo di nulla, non si può usare lo strumento della legge a cui facevo poc’anzi riferimento per fare altri tipi di indagine.

Certamente, inviare la commissione di accesso presso il comune è nelle prerogative del prefetto. E le altre indagini? Sull’ambiente esterno? Vuole sapere, signor Presidente, cosa c’è a Taurianova? Vi sono stati, per quanto riguarda le strutture scolastiche, primo e secondo circolo didattico, dei danneggiamenti il 19 settembre 2011, il 18 febbraio 2011, il 27 aprile, il 3 settembre, il 23 settembre, l’11 ottobre, il 23 ottobre, il 10 settembre, il 10 marzo, il 28 maggio. Nel 2012 vi è stata una serie di danneggiamenti alle scuole il 4 giugno, il 10 gennaio, il 10 luglio, il 31 luglio, il 17 luglio, e poi omicidi, rapine.

Vi è tutto un elenco, che il sindaco di Taurianova ha inviato al Ministro dell’interno. È possibile che per tutti questi fatti delittuosi, furti, attentati, rapine, danneggiamenti e intimidazioni – vi è tutto un lunghissimo elenco, che le risparmio, signor sottosegretario, ma le do pro manibus questo documento, perché credo che le possa servire – non vi sia un responsabile? È possibile?

Io ho molta fiducia nelle forze di polizia, ma questo quesito lo devo porre. L’ho detto anche al prefetto di Reggio Calabria. Evidentemente, egli viene da Macerata e forse non si è reso conto in quale provincia e in quale realtà si trova. Fu inviato, a giusta ragione, a suo tempo, il prefetto De Sena, come superprefetto di coordinamento. Il prefetto De Sena certamente si era reso conto in quale provincia si trovava e quali erano il suo impegno e il suo ruolo, ma è possibile che non si individuino i responsabili? Oppure si dice chiaramente che è necessario avere delle prove e, soprattutto, dei nomi e dei cognomi da parte del sindaco? Ma il sindaco ha fatto anche delle ipotesi e ha indicato anche dei percorsi, ma le forze dell’ordine nonPag. 62hanno seguito queste indicazioni: hanno lavorato per un certo riscontro o no?

Qui è veramente in discussione l’agibilità e la vita democratica di una realtà e non si può criminalizzare chi fa il proprio dovere. Qualcuno mi potrebbe dire: la commissione di accesso non significa niente. Certamente la commissione di accesso è bene che venga, arrivati a questo punto, e che faccia chiarezza, ma la commissione di accesso è come gli avvisi di garanzia di qualche tempo fa, ma anche di oggi, nell’attualità. Quando uno viene raggiunto da un avviso di garanzia, già vi è una condanna di fatto nell’opinione pubblica. Lo stesso discorso vale per la commissione di accesso.

Se noi siamo su questa proiezione, anche sul piano della gestione istituzionale, dovremmo mandare in tutti i comuni le commissioni di accesso. Vorrei capire perché la commissione di accesso non è stata mandata a Monasterace. È giusto che non sia stata mandata: al sindaco di Monasterace ho dato e darò sempre una grande solidarietà. Siamo andati anche come Commissione antimafia a Monasterace.

Su questo presupposto, su questo assunto, visto e considerato che le forze di polizia non riescono a dare delle risposte, ad avere degli indizi e a individuare dei responsabili, mandiamo la commissione di accesso. Ma perché non è stata mandata a Monasterace? Forse perché Monasterace ha saputo fare pubblicità?

Forse perché vi sono figli e figliastri? Non lo so. Su questo dovrebbe rispondere con chiarezza, serietà, impegno e dovere istituzionale il dottor Piscitelli, perché chi svolge il ruolo di prefetto ha un dovere istituzionale nei confronti della collettività e della comunità. Ritengo che ci troviamo di fronte ad una situazione grave.

Non mi riterrò certamente soddisfatto se verranno ancora fornite delle risposte stereotipate, come quelle che già abbiamo. Le indagini in corso a che punto sono? Che cosa fa il commissariato di pubblica sicurezza di Taurianova? Che cosa fanno i carabinieri di Taurianova? Hanno bisogno di supporti alle azioni investigative? Allora, perché, il Ministro non glieli fornisce? Perché il Ministero non opera un controllo sull’azione e sulla situazione della prefettura di Reggio Calabria? Ritengo che la situazione sia molto complessa, in una realtà, in un territorio, come la Calabria, che è sotto sequestro della criminalità organizzata! La criminalità organizzata la fa da padrone e molte volte, come si vede, ha in mano il destino circa la sopravvivenza o la morte di alcune amministrazioni comunali! Questa è veramente la fine dello Stato di diritto, questa è la fine della democrazia! È una situazione in cui la libertà è affievolita e condizionata da fattori esterni.

Qualcuno mi diceva che in Calabria vi è un’economia mafiosa che traina la regione. Forse è vero, ma se vi è questo tipo di realtà, perché non vi è un’azione concentrata e forte? Apprezzo – lo dico sinceramente, come ho fatto già in Commissione antimafia – il lavoro che sta svolgendo la DDA di Reggio Calabria, ma ritengo che chi è preposto, sul piano istituzionale, ad un’azione investigativa dovrebbe darle un supporto molto forte. Ritengo che avere qualche riscontro apprezzabile sia una necessità che riguarda non solo questo Parlamento e questo Governo, ma la storia civile di questo Paese.

Vi è una serie di attentati, di minacce, di danneggiamenti che riguardano continuamente i sindaci in Calabria, tanto è vero che qualche collega ha chiesto anche l’istituzione di un’apposita commissione di indagine per capire la provenienza e la genesi di questi attentati nei confronti degli amministratori comunali e provinciali. È come se questo territorio fosse ormai dimenticato e dato in appalto alla criminalità organizzata, visto e considerato che non si individuano mai i responsabili.

Vi è un dato di fatto, ossia che non è stato accertato neppure un responsabile per nessuno dei cento eventi criminosi individuati. Non è possibile! Qui saltano anche le regole della statistica! Il calcolo delle probabilità salta! Su cento fatti, almeno per uno o due doveva essere individuato il responsabile! Si tratta o di inadempienza, di ottusità, di incapacitàPag. 63oppure le forze di polizia mancano di un supporto serio, che dovremmo tentare invece di dare.

Questo è il senso e il significato dell’interpellanza urgente in oggetto che ho presentato, avvertendo la drammaticità della situazione e dando certamente atto a tutte le forze di polizia del loro impegno, per carità. Ho sempre sostenuto le forze di polizia; la mia azione, la mia vita in Parlamento è stata proiettata a dare forza, impulso e sostegno all’azione delle forze di polizia, ma sembra che in questa realtà di Taurianova vi sia una qualche opacità, qualcosa che sfugge. Quindi vi è bisogno che il Ministero dell’interno non si ritenga più soddisfatto delle relazioni o delle veline che provengono dalla prefettura di Reggio Calabria. Ritengo che ci voglia qualcosa in più, visto e considerato che oggi sappiamo che vi è un incontro del Ministro Cancellieri con il Presidente della regione Calabria. Per carità, vi sono fatti seri che riguardano questa realtà molto complessa che va al di là, signor Presidente, signor sottosegretario, di una parentesi e di un breve e limitato confronto parlamentare con il Governo attraverso lo strumento del sindacato ispettivo. Questo è un problema di costume, che riguarda le istituzioni e una regione che ha una sua ricchezza e una sua storia. Con queste azioni e messaggi cruenti stiamo infiacchendo una popolazione la cui stragrande maggioranza è sana, dignitosa e onesta. Stiamo infiacchendo chi vuole, da amministratore, come Romeo, dare un contributo per servire la propria collettività e per corrispondere ad un responso democratico.

A meno che non siamo convinti o non ci convinciamo che il responso democratico non vale e che quanto è stato espresso con il voto, con il consenso popolare, non serve a nulla oppure serve secondo le circostanze, le condizioni e il clima.

PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Tassone.

MARIO TASSONE. Ritengo che questo sia un momento particolare e difficile, ecco perché, signor Presidente, in conclusione, richiamo fortemente l’attenzione del sottosegretario. So che è molto dignitoso e molto impegnato, il dottore De Stefano. Attendo la sua risposta a questa mia introduzione e poi svolgerò ovviamente, come mi consente il Regolamento, la mia replica.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l’interno, Carlo De Stefano, ha facoltà di rispondere.

CARLO DE STEFANO, Sottosegretario di Stato per l’interno. Signor Presidente, l’onorevole interpellante, l’onorevole Tassone, pone all’attenzione del Governo gli atti intimidatori posti in essere nei confronti del sindaco di Taurianova e, in particolare, chiede se siano state avviate indagini sul recente episodio avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 agosto scorsi.

Il dottor Domenico Romeo è stato già sindaco di Taurianova sino al 5 gennaio 2009, data in cui undici consiglieri comunali presentarono contestualmente le proprie dimissioni dall’incarico. Il successivo 23 aprile 2009 l’organo consiliare è stato sciolto per infiltrazione della criminalità organizzata, ai sensi dell’articolo 143 del testo unico sugli enti locali, e l’amministrazione dell’ente è stata affidata ad una commissione straordinaria fino alle ultime consultazioni elettorali del 29 e 30 maggio 2011. In tale occasione il dottor Romeo fu rieletto alla carica di sindaco unitamente ad altri amministratori che facevano parte del precedente consiglio comunale.

Nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2009 il sindaco ha subito diversi atti intimidatori, consistenti nel danneggiamento con colpi d’arma da fuoco della propria autovettura, nella ricezione di missive anonime contenenti minacce di morte e, in un caso, addirittura anche un proiettile, nonché nell’uccisione di un cavallo di proprietà del padre.

In relazione a tali episodi il dottor Romeo dal 24 settembre 2008, è destinatario di un dispositivo di sicurezza consistente in servizi di vigilanza generica, radio-collegata all’abitazione, con l’effettuazione diPag. 64frequenti passaggi per brevi soste, in particolare nelle ore notturne.

Successivamente, lo scorso 15 febbraio, ignoti hanno collocato un ordigno esplosivo all’esterno della cinta muraria di un fondo agricolo di proprietà del fratello e della cognata. La deflagrazione dell’esplosivo, posizionato in corrispondenza delle stalle ove erano custoditi i cavalli di proprietà dell’amministratore locale, ha causato la morte di uno di essi e la distruzione di un box.

Il 30 agosto 2012 il signor Antonio Romeo, imprenditore, fratello del sindaco, ha denunciato presso la locale stazione dei carabinieri che ignoti, durante la notte, si erano introdotti in un fondo agricolo di proprietà dei genitori, danneggiando centinaia di piante di kiwi. Analogo episodio si era già verificato lo scorso 29 maggio.

Sul recente fatto criminoso, così come su quelli precedenti, sono state avviate indagini da parte degli organi di polizia, coordinati dalla procura della Repubblica-direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, tuttora coperte dal segreto investigativo.

La vicenda è stata anche esaminata nel corso della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svolta in prefettura il 5 settembre scorso, alla quale ha preso parte, oltre al Procuratore della Repubblica, lo stesso sindaco. Quest’ultimo ha ricondotto l’episodio del 30 agosto alle iniziative che l’amministrazione comunale avrebbe posto in campo per l’affermazione della legalità in quel territorio. In particolare, il dottor Romeo ha fatto riferimento al recesso del comune di Taurianova da alcune società, tra cui anche quella incaricata della riscossione dei tributi.

Di tali questioni si era già occupata la predetta commissione straordinaria insediatasi nel 2009, che ha adottato puntuali atti deliberativi in proposito. Il sindaco si è peraltro riservato di presentare al procuratore della Repubblica ed ai vertici delle forze di polizia un dossier a supporto delle valutazioni espresse.

Tutte le vicende segnalate, ancora oggetto di indagini, costituiscono un ulteriore sintomo della complessità del territorio e sono state immediatamente poste all’attenzione delle autorità provinciali di pubblica sicurezza, che seguono ogni forma di aggressione e tentativi di condizionamento o di intimidazione.

In questa ottica, la protezione degli amministratori locali costituisce una priorità sia nella pianificazione dei servizi di polizia, nell’ambito di piani coordinati di controllo del territorio, periodicamente aggiornati proprio in relazione alle esigenze emergenti, sia nell’adozione di specifiche misure di tutela personale.

Come è noto, l’area in questione, che è quella dei comuni della piana Gioiese, risulta caratterizzata dalla presenza di cosche della ‘ndrangheta che, se pur costantemente disarticolate da una mirata attività investigativa, mantengono elevate capacità di infiltrazione nelle pubbliche amministrazioni locali e nei settori di appalti di opere e servizi, dove tentano di riciclare i proventi illeciti del narcotraffico.

Le autorità provinciali di pubblica sicurezza e le forze di polizia, al fine di garantire il corretto funzionamento degli organi rappresentativi delle comunità locali, seguono con la massima attenzione tutti quegli episodi, quali forme di aggressione, tentativi di condizionamento o di intimidazione, che possono incidere negativamente sulla libera determinazione degli amministratori nell’espletamento delle attività amministrative.

Anche sotto questo particolare aspetto, posso assicurare che la situazione è seguita con costante attenzione dalla prefettura che, nell’ambito dei poteri conferiti dalla legge, svolge le necessarie attività e assume le conseguenti iniziative volte a contrastare i tentativi di ingerenza malavitosa nelle amministrazioni locali.

Il 7 settembre scorso presso il comune di Taurianova si è insediata la commissione d’indagine istituita ai sensi dell’articolo 143 del testo unico degli enti locali al fine di esercitare i poteri di accesso e di accertamento previsti dalla legge.

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PRESIDENTE. L’onorevole Tassone ha facoltà di replicare.

MARIO TASSONE. Signor Presidente, onestamente non so da dove iniziare. Lei ovviamente con il suo sguardo cerca di darmi qualche percorso anche utile per dare una risposta qui e fare la mia replica.

Ho ascoltato il sottosegretario, che ringrazio. Conosco il dottor De Stefano e lo stimo profondamente e lui certamente si è rifatto un po’ alla nota – come paventavo – che viene fuori dalla prefettura di Reggio Calabria. Non si poteva fare diversamente, forse, ma lì c’è una descrizione molte volte burocratica. Ricordo che tratta di fatti e dati che sono di comune patrimonio, notizie che sono state pubblicate dalla stampa.

Vorrei fare un accenno, dirò poi se sono o non sono soddisfatto della risposta. Nell’elenco cui facevo riferimento ci sono altri fatti che lei potrebbe considerare: minacce ai consiglieri comunali, a candidati al consiglio comunale sempre facenti capo alla lista della maggioranza del sindaco Romeo, furti e danneggiamenti, cioè una lunga teoria di queste vicende denunciate apertamente.

Le vicende che riguardano Romeo sono quelle descritte da me e ricordate da lei, signor sottosegretario. Ma per tutti questi danneggiamenti, a causa dei quali sembra che questo Paese sia in balia non della legalità ma dell’illegalità, non si ha notizia degli autori. E qualcuno, qualche autorevole amico, chiede il cambiamento. Su che cosa? In base a che cosa? Il cambiamento si realizza e si determina se c’è l’individuazione delle responsabilità e degli autori di questo crimine, sennò andiamo avanti per slogan, cerchiamo di esorcizzare il male invocando il cambiamento in astratto, ma molte volte il cambiamento può essere in meglio o in peggio.

Voglio dire con estrema chiarezza che quando lei fa riferimento a quegli undici che sono venuti meno e che hanno messo in minoranza a suo tempo l’amministrazione Romeo (e poi ci fu l’accesso e lo scioglimento per infiltrazioni mafiose), questi undici non hanno fatto parte della sua maggioranza, quella attuale, ma sono stati, molti di questi dall’altra parte a fare l’opposizione, e molti di questi erano indicati anche nel decreto di scioglimento. Perché non c’è una visione complessiva generale? Forse c’è qualche timidezza di andare verso zone e verso territori che dovrebbero essere perlustrati, dove si dovrebbero fare degli accertamenti? C’è qualche timidezza? C’è qualche timidezza? Lo ripeto fino alla noia. C’è qualche paura! Ma ci siamo resi conto che c’è paura? Perché lei mi dice ancora – signor sottosegretario – o le fanno dire, che sono in corso gli accertamenti? Sto parlando di fatti, di danneggiamenti alle scuole, di rapine, di furti, di assassini, di intimidazioni ad amministratori comunali!

Chiudiamo la vicenda Romeo. Perfetto, ma le altre cose dove sono? Dove sono gli altri accertamenti? Dove sono? Garantiamo ad alcuni personaggi le rendite di posizione a Taurianova per far carriera? Oppure qualche protezione? Perché ci sono delle protezioni? Perché le protezioni sono sempre connivenze!

Ritengo allora che il discorso è molto complesso. Mi dispiace – sottosegretario – non le hanno fatto dare una buona risposta. Non è questa la risposta. Ci sono famiglie che vivono nel terrore. A Taurianova la sera la gente scappa. Non c’è più. Non si sente tutelata, ed è un comune grosso, di una lunga storia di presenze, di movimento, di attività commerciale ed economica. C’è una tendenza, c’è un’azione criminale, c’è una presenza ‘ndranghetista con i soliti nomi. È possibile che nel paese di Taurianova non ci sono nomi e cognomi? Poi si dice al sindaco: dammi i nomi. Quello dà dei percorsi, e se non mi dai i percorsi ti mando la commissione d’accesso. Questa cos’è, un tipo di estorsione, di tortura? Che cos’è? Siccome tu non mi dici i nomi intanto ti mando la commissione d’accesso con la minaccia di scioglimento per mafia.

Lei si ricorderà – signor sottosegretario, col Presidente poi abbiamo vissutoPag. 66anche queste vicende – quando c’era il tintinnio manette. Non è possibile che la vittima sia accertata. Accertate anche la vittima ma fate accertamenti ampi, veri, forti, cogenti, per capire quali sono le situazioni. È certo che il sindaco Romeo ha rotto alcuni equilibri e tagliato alcune rendite di posizione. Anche i commissari, che a suo tempo sono intervenuti dopo il primo scioglimento del comune, credo che dovrebbero dire perché hanno reiterato alcuni incarichi e alcuni contratti verso delle società che erano quanto meno al centro dell’attenzione.

Tutto questo perché non lo dice la prefettura di Reggio Calabria? Perché non lo dice? La prefettura di Reggio Calabria sa che il Ministero dell’interno doveva rispondere in Parlamento. Mica doveva fare la piccola conferenza stampa di rieducazione. Tra le altre cose, la lettera che ho richiamato è una richiesta al Ministro dell’interno urgente e motivata per la realizzazione di un sistema di videosorveglianza del territorio comunale. C’è questa esigenza, questa richiesta più volte avanzata presso la prefettura di Reggio Calabria. Perché tutte queste cose? Certo il Comitato per la sicurezza dell’ordine pubblico si è interessato a questa tutela in termini di controllo, in termini generali. Noi lo sappiamo, chi è stato sotto scorta e sotto tutela lo sa che cosa vale questa situazione.

Lo sappiamo che cosa vale. Non vale nulla. Ma poi c’è un altro dato. Come mai la commissione d’accesso, ambienti della prefettura, lo sapevano quindici giorni prima? Quindici giorni prima. L’opposizione ufficialmente aveva dichiarato che sarebbe intervenuta la commissione d’accesso. Quindici giorni prima.

Lo dico al prefetto, lui dice che dalla prefettura non è uscito nulla. Chi l’ha detto all’opposizione? Chi ha dato le notizie? Chi aveva interesse a dire queste cose, a sollecitare ad ambienti della prefettura l’invio della commissione d’accesso? Questa è una battaglia politica dove certamente c’è indirettamente la copertura della criminalità organizzata, la connivenza con la criminalità organizzata. Qui non si tratta soltanto di tutelare un sindaco o un’amministrazione comunale, ma c’è da fare una battaglia, un’azione di contrasto vero e profondo contro le connivenze e le collusioni con la criminalità organizzata perché così non si scardina la criminalità organizzata medesima. Noi ci stiamo prendendo in giro quando facciamo le battaglie contro le organizzazioni criminali dove hanno i nomi e i cognomi, quelli che sono usciti fuori, l’araldica, l’aristocrazia della criminalità organizzata, con nomi e cognomi che li sanno tutti. Ma in un comune come Taurianova, possibile che chi fa questo mestiere, se c’è un vero ed effettivo controllo del territorio, non abbia saputo di questi venti danneggiamenti alle scuole e chi è stato il responsabile?

Ecco, signor Presidente, alla sua domanda e al suo quesito ho già risposto. Ringrazio il sottosegretario De Stefano al quale reitero la mia stima perché so il suo lavoro, il suo impegno, la sua sensibilità, le sue doti e la sua capacità. Possiamo chiudere qua. C’è un atto di sindacato ispettivo, c’è stata l’illustrazione, la risposta e la replica. La chiudiamo qui questa vicenda di Taurianova o di cento altri comuni della regione calabrese? Altri cento comuni della regione calabrese. Infatti, Taurianova è l’emblema di una situazione di disagio dove la criminalità organizzata cerca di abbattere chi vuole difendere la legalità e la buona amministrazione per inserirsi e fare affari. È questo che si combatte, non per tutelare un uomo, ma per tutelare un’idea, un valore, con grande dignità e con grande forza.

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