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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Cittanova, gli animali vaganti padroni delle strade Aumenta la triste contabilità degli incidenti causati da bovini allo stato brado. E' allarme tra gli automobilisti

Cittanova, gli animali vaganti padroni delle strade Aumenta la triste contabilità degli incidenti causati da bovini allo stato brado. E' allarme tra gli automobilisti
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di Giuseppe Campisi

Cittanova (RC) – «Sto pensando che sono senza forze; possono succedere incidenti perché non stai attento, perché vai veloce, perché ora c’è la moda del telefonino che ti distrae, però pensare che puoi morire sulla strada perché un toro ti si butta sulla macchina è semplicemente inaccettabile». E’ questo l’amaro sfogo di una donna di Polistena che l’altra sera ha avuto uno scontro con un animale vagante sulla strada provinciale che porta a Cittanova per fortuna non riportando, assieme ad altre due persone a bordo della vettura, conseguenza fisiche. Macchina distrutta, tanto spavento per quello che si è registrato come l’ennesimo incidente stradale causato da animali vaganti che si aggirano indisturbati ed allo stato brado nelle campagne a bordo strada del comune di Cittanova e che rappresentano – non ci stancheremo mai a scriverlo – una minaccia seria, oramai da anni, alla pubblica incolumità di automobilisti, cittadini e semplici fruitori delle strade d’accesso alla città (SP 1, SP 4 e SP 47, nda). L’ultimo episodio di una lunga serie che ingrossa le statistiche e che crea allarme sociale tra la gente e gli incolpevoli automobilisti con la sfortuna di imbattersi, lungo un rettilineo o peggio dietro una curva, in un animale di grossa taglia a fare da sbarramento improvviso alla marcia magari centrando questo sgradito bersaglio senza alcuna possibilità di poterlo evitare. Gli appelli si ripetono, le denunce si susseguono copiose senza che, almeno apparentemente, cambio lo stato di fatto. «Ieri sera sulla strada per Cittanova abbiamo rischiato di perdere la vita tre persone perché un bel toro si divertiva a saltare nella strada.E’ possibile – si domanda sconsolata l’incolpevole vittima – che debbano aspettare che ci sia il morto per prendere provvedimenti?» Una domanda più che legittima che tarda ad avere risposte risolutive e prese di posizioni concrete da parte delle istituzioni preposte che dovrebbero scrollarsi da dosso un certo atteggiamento indolente. Chissà, infatti,se è ancora in vigore l’ordinanza (l’ultima in ordine di tempo) firmata l’otto maggio 2015 dall’allora prefetto Sammartino con la quale si disponeva la cattura e persino l’abbattimento di quegli animali comunemente intesi come “vacche sacre” «nel caso in cui dovessero creare situazioni di pericolo concreto per l’incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione sia stradale che ferroviaria»? «Non una caccia indiscriminata, insomma – come ebbe a scrivere il giornalista del Corriere, Claudio Del Frate, trattando l’argomento –ma interventi mirati solo nei casi in cui il pascolo anarchico delle mucche metta repentaglio la vita e le proprietà altrui». E qui di gente che, per questi motivi, ha rischiato vite e proprietà pare ce ne siano state già abbastanza.