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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Cisal sanità: “Qual’è il futuro del Presidio Ospedaliero di Soverato?”

“Dal 1° giugno sospesi gli interventi chirurgici ortopedici, è questa la risposta della sanità catanzarese e calabrese alle necessità dei cittadini?”

Cisal sanità: “Qual’è il futuro del Presidio Ospedaliero di Soverato?”

“Dal 1° giugno sospesi gli interventi chirurgici ortopedici, è questa la risposta della sanità catanzarese e calabrese alle necessità dei cittadini?”

 

Nel P.O. di Soverato alle mancanza di personale medico, alle gravi carenze strumentali ed economiche, da ieri si
aggiunge , come ciliegina sulla torta, la chiusura della sala operatoria d’ortopedia.
È questa la risposta dell’Asp alle nostre segnalazioni di gravi carenze mediche e non solo? È questa la risposta
dell’Asp, alle necessità della popolazione di un ampio comprensorio?
Quale sarà, a questo punto – si chiede il responsabile Cisal Sanità, Edoardo Posca – , il futuro di questo presidio
sanitario , punto di riferimento di una vasta porzione di territorio della costa jonica calabrese, ma non solo ?
L’estate è oramai alle porte e, come ampiamente noto a tutti, grazie al flusso dei vacanzieri (cittadini dell’hinterland
o turisti provenienti da ogni dove che siano) la popolazione di Soverato e del suo comprensorio aumenta a dismisura,
fino a superare le 40mila presenze.
E’ ovvio, che tale notevole incremento della popolazione porta inevitabilmente con se delle potenziali problematiche di
ogni tipo, sanitarie comprese. Nonostante ciò, nonostante i vertici ospedalieri e aziendali del nosocomio soveratese
e quelli della sanità regionale e provinciali dell’Asp , siano perfettamente a conoscenza di ciò, fino ad oggi non hanno
fatto nulla per risolvere la grave carenza di personale sanitario già esistente presso il P.O. di Soverato.
Lo abbiamo detto e ridetto più volte – esclama Edoardo Posca della Cisal Sanita’ – così non si può andare avanti!
Ma ciò nonostante, tutti coloro i quali sono deputati (e pagati per farlo) alla risoluzione di questa problematica,
sembrano ignorarla o essere incapaci a fronteggiarla.
Così, l’emergenza sanitaria continua ad essere più pressante che mai, tant’è che ad oggi, tre ortopedici; tre radiologi
e tre pediatri devono sostenere l’intero peso della situazione, lavorando – nonostante tutta la buona volontà, la
disponibilità e la professionalità di cui dispongono – in una situazione di disagio e forte stress, nonché di potenziale
pericolo perché, alla lunga, l’errore può sempre incorrere.
I pochi medici presenti sono costantemente costretti dalle necessità e dalle richieste di cure che ricevono, a fare
molti più turni di quanti dovrebbero. Se, ad esempio, da contratto sanitario sono previste 10 reperibilità al mese, qui
gli ortopedici ne fanno ben 24/26 ; tutti i mesi.
A ciò si aggiunga – spiega Iuliano dell’ufficio stampa Cisal – che il responsabile sanitario del reparto di ortopedia non
percepisce neanche l’indennità di ruolo e che, dallo scorso mese di gennaio, tutti i dipendenti sanitari dell’intero
presidio ospedaliero, al disagio derivante dal dover lavorare con risorse strumentali carenti e con turni massacranti,
devono sommare anche la penalizzazione del non vedersi pagare le spettanze relative ai tanti turni notturni, festivi e
molteplici reperibilità che la grave mancanza di personale impone loro. Neanche i ripetuti solleciti effettuati dai
dipendenti al datore di lavoro hanno mutato la situazione. Insomma, oltre il danno, anche la beffa.
Eppure, l’ortopedia di Soverato è tra le eccellenze regionali; è il primo ospedale pubblico calabrese a praticare
l’artroscopia; in questo reparto, a dispetto dei soli 3 medici e dieci posti letto disponibili, già in questa prima parte
del 2014, sono stati effettuati 250 interventi.

Ma neanche – chiosa Posca – questo (o forse proprio questo?!?) ha fatto da sprone e da giusto input ai vertici
sanitari. Di nuovi medici in arrivo neanche l’ombra.
E con la bella stagione alle porte, il precitato notevole incremento di presenze sul territorio, farà inevitabilmente
aumentare la mole di lavoro.
Occorre un numero di medici sufficiente almeno a garantire la giusta turnazione. Se già ad oggi nessuno può
permettersi di andare in ferie, cosa accadrà in estate?
Deve accadere qualcosa di veramente negativo, prima che coloro i quali sono preposti a risolvere tale problema
agiscano?
Si che l’ortopedia calabrese è sotto organico un po’ ovunque, ma qui, a Soverato, è veramente “messa male” .
E negli altri reparti, pronto soccorso e radiologia, non va certamente meglio.
Della grave situazione esistente in questo presidio sanitario – continua il coordinatore Cisal Sanità a cui fa eco il dr
Barone della Cisal Medici- in occasione di un convegno recentemente tenutosi a Chiaravalle, ho personalmente
informato il sottosegretario alla Sanità Vito de Filippo, (che con l’occasione ringrazio pubblicamente ed
anticipatamente per l’attenzione e la disponibilità dimostrata, nonché per la sua promessa di portare il tutto
all’attenzione romana). Allo stesso De Filippo è stata rappresentata la grave realtà dei fatti, suffragata da tante
testimonianze dei cittadini-pazienti, nonché la necessità di mantenere in vita – e se possibile potenziare
ulteriormente – il nosocomio soveratese.
Ciò al fine di scongiurare le notevoli problematiche cui andrebbe incontro la popolazione tutta di un’ampia area del
territorio jonico calabrese (e non solo, considerata la grande affluenza di pazienti da altri territori che hanno già
perso questi reparti), nel caso in cui questa struttura dovesse essere chiusa o riconvertita, come già accaduto a
quella di Chiaravalle.
Quali le risposte dell’Asp e della Sanità “Romana”, staremo a vedere. Certo la recentissima disposizione di blocco
degli interventi chirurgici ortopedici, non lascia intravedere e sperare nulla di buono .
La CGU Cisal Sanità, dal canto suo – hanno concluso Posca e Iuliano – continuerà a vigilare sulla pesante
situazione esistente non escludendo – ove si rivelasse necessario – ogni forma di protesta, dalla mobilitazione del
personale al coinvolgimento di tutti i cittadini del comprensorio interessati, affinché tutte le problematiche su
esposte possano essere, una volta per tutte, affrontate e risolte.