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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Cinquefrondi, Michele Galimi analizza il suo Pd In Calabria cambio di passo con Oliverio. Il Partito della Nazione? Un errore. A Cinquefrondi nessuna rivoluzione

Cinquefrondi, Michele Galimi analizza il suo Pd In Calabria cambio di passo con Oliverio. Il Partito della Nazione? Un errore. A Cinquefrondi nessuna rivoluzione
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di Giuseppe Campisi

CINQUEFRONDI – Secondo Michele Galimi la Calabria non naviga più a vista. Con questa certezza
il coordinatore dei circoli Pd della Piana e segretario della locale
sezione chiarisce di volersi spendere in favore del nuovo corso targato
Mario Oliverio, che da ottobre 2014 è al timone della regione,
attribuendogli il merito di tradurre in azioni concrete ciò che prima
veniva soltanto sbandierato.

SU GIOIA TAURO. Ultima in ordine di tempo
la soluzione travagliata della querelle relativa alla sede dell’Autorità
Portuale su cui, quasi al fotofinish e dopo un’estenuante guerra fredda
di nervi tutt’interna al partito, si è riusciti a far cambiare rotta al
ministro Delrio cassando Messina in favore di Gioia Tauro. «Posso
confermare – chiarisce Galimi – che Gioia non ha mai smesso di essere al
centro delle attenzioni dell’agenda di governo. E l’assegnazione della sede unica dell’Autorità Portuale dello Stretto ne è la riprova». Un
modo insomma per far valere un peso specifico, anche se di minoranza,
all’interno di un partito troppo impegnato ad arginare il dissenso
interno e che stenta a trovare la sua fisionomia a livello nazionale
essendo continuamente alle prese con la quadra degli equilibri
parlamentari. «In verità su Gioia Tauro c’è stata non solo la vittoria
del Pd pianigiano ma il trionfo del buon senso e la fine di stucchevoli
campanilismi – prosegue – in quanto ora resta effettivamente da
valorizzare un retroporto da 700 ettari demaniali a cui destinare le
infrastrutture e gli adeguamenti per rilanciare l’indotto e le attività
produttive che da esso potranno scaturire. Significa lavoro,
modernizzazione, concretizzazione della ZES ed occupazione. La vera
sfida da cogliere e da vincere».

LA SANITA’. Trattando l’argomento
spinoso della sanità calabrese il pensiero dell’esponente piddino è
netto: «Credo che l’esperienza di Scura in Calabria sia fortemente
negativa, in quanto ritengo sbagliato il concetto culturale che sta alla
base del commissariamento. Qui c’è un guida politica (il presidente
Oliverio, ndr) che è stato nominato legittimamente dal popolo ed a cui
non è permesso gestire la sanità calabrese pur dovendo governare un
bilancio il cui 70% delle poste è assorbito proprio dal comparto salute.
E’ una evidente anomalia trovarsi un commissario mandato dal governo a
gestire ragioneristicamente i numeri ed un presidente eletto dal popolo
a cui è impedito di svolgere parte del proprio mandato nella sua
regione. Credo che il partito nazionale sia chiamato ad una seria
riflessione sulla questione».

IL PD PIANIGIANO ED IL PARTITO DELLA NAZIONE. Lo stato di salute dei circoli pianigiani non può che risentire delle beghe correntizie e di parte delle contraddizioni nazionali
presentandosi sul territorio come un contenitore liquido, ed a volte
frastagliato, di istanze catalizzate sulla direttrice del referente di
turno: «Sarebbe auspicabile recepire le istanze della gente – riflette
Galimi – piuttosto che asserragliarsi dietro le sigle. D’altra parte è
bene prendere coscienza che il Pd è l’unico partito organizzato e
strutturato della regione e questa è una ricchezza che non va dispersa».
E sul Partito della Nazione, l’idea che affascina tanto Alfano quanto
Verdini, Galimi sbotta: «E’ l’unico errore che non ci possiamo
permettere. La destra deve fare la destra e la sinistra la sinistra. Le
differenze storico-culturali e di valori non ci consentono simili
alchimie» valutate alla stregua di un compromesso, quello attuale, con
una scadenza precisa. E poi aggiunge: «In politica ci sono compromessi
possibili ed altri impossibili. Per i secondi si parla di
incompatibilità».

MARIO OLIVERIO. Non è un mistero che il segretario
cinquefrondese è stato uno dei primissimi sostenitori di Oliverio
promuovendo la costituzione di comitati nella Piana quanto in provincia
sin dalle primarie che lo hanno visto in sfida contro Callipo e Speranza
e che poi hanno proseguito la propria corsa vincente fino al trionfo del
2014. Un rapporto di stima e fiducia che trae origini dalla comune
radice bersaniana. «Poco si dice del pantano in cui Oliverio ha trovato
l’ente regionale all’atto del suo insediamento. Non è stato affatto
facile riorganizzare la macchina burocratica della regione e se è stato
possibile lo si deve solo alla netta discontinuità di programmi e
politica adottata» portando l’esempio dell’inversione di rotta che
dovrebbe far puntare il naso del presidente dritto su agricoltura e
turismo. «Oliverio ha ragione quando dice mille nuove aziende per mille
nuovi posti di lavoro in agricoltura. Ed il nuovo P.S.R. – il piano di
sviluppo rurale che sarà presentato in anteprima proprio a Cinquefrondi
il prossimo 19 febbraio, ci confida Galimi, e che dovrebbe contare anche
la presenza del ministro Maurizio Martina – non sarà altro che una rete
regionale atta a favorire questo tipo di sviluppo».

LA LEGALITA’. «Occorre inculcare, magari sin dall’asilo, la cultura della legalità. Io
sono contrario al protagonismo spinto di certe associazioni antimafia
autoincensanti che molto spesso producono solo inutili passerelle ed
anzi proliferano su una piaga che sarebbe facile sanare a patto che
ciascuno facesse la propria parte, soprattutto lo Stato. Non serve
niente di straordinario, le leggi ci sono già e basta solo far capire
l’importanza di rispettarle».

L’IDEA CONURBAZIONE. Un tema importante,
forse la vera svolta del futuro, e non solo slogan da campagna
elettorale che mette al centro i comuni di Cinquefrondi, Polistena, San
Giorgio Morgeto e Melicucco. «Credo che sulla possibilità di
conurbazione siamo già in notevole ritardo. Questi comuni sono di fatto
conurbati e la creazione di un unico municipio porterebbe senz’altro
benefici ripartiti a tutte le comunità residenti. Una nuova “Città della
Piana” con 30mila abitanti che potrebbe dialogare con più forza con la
città metropolitana di Reggio Calabria ed avere migliori servizi e
qualità della vita tenendo conto delle vocazioni delle singole comunità
di origine non solo per razionalizzare i costi ma anche per potenziare
l’offerta per i cittadini superando sterili campanilismi. Ho già
prefissato, a questo proposito, un incontro a Roma col viceministro
Bubbico per esporgli la potenzialità di questo progetto…».

CAPITOLO CINQUEFRONDI. L’ultimo capitolo delle riflessioni politiche galimiane
non poteva che essere dedicato ad una analisi ad ampio spettro su
Cinquefrondi, la sezione, l’amministrazione Conia con uno sguardo al
passato ed uno al futuro. «Il Pd cittadino gode di ottima salute –
ribadisce Galimi che conferma di stare lavorando al ricambio
generazionale ed al contestuale passaggio di testimone della segreteria
che dovrebbe avvenire entro il primo semestre di quest’anno – . Ci sono
giovani pronti e preparati che hanno tutte le carte in regola per poter
fare bene». Quanto ai rapporti con la nuova governance cittadina il
segretario e capogruppo di minoranza del Pd non nasconde le difficoltà
al dialogo che si sono manifestate sin dalle prime battute in consiglio
con la maggioranza: «Sono deluso – rincara la dose – mi sarei aspettato
di più dopo tanti proclami. Assistiamo ad una tendenza culturale
pericolosa ad esaltare l’effimero ed il marginale scambiando l’ordinaria
amministrazione per atti straordinari. Non c’è segno di programmazione
politica. C’è gente che ha scambiato gli uffici del comune per la sede
di Rinascita vagando nelle stanze di dirigenti ed impiegati
autoaffidandosi incarichi e competenze che non ha. Il dialogo con noi è
inesistente, la conferenza dei capigruppo viene convocata solo per
fissare le date dei consigli comunali. Ma ciò che ci ha allontanato è
stato l’inaccettabile presa d’atto delle dimissioni di due consigliere
con deleghe assessorili che hanno tenuto le deleghe e permesso
l’ingresso di consiglieri non eletti dalla gente: si sono persino
arrogati il diritto di scegliere per il popolo mentre fanno finta di non
accorgersi che il paese è tutt’ora spaccato e relegato ad una posizione
marginale rispetto al resto del comprensorio. Non temo di dire che
Cinquefrondi ha vissuto una primavera ed è stata quella di quando io ho
amministrato. Qui ad oggi non c’è stata nessuna rivoluzione». Infine
aggiunge: «Presto cederò anche la carica di presidente nazionale dei
Comuni dei Parchi. Voglio continuare a mettere il mio tempo e la mia
disponibilità a favore del mio partito». E siccome Oliverio non è né
sordo né ingrato c’è da scommettere che anche per Galimi varrà – rivista
e adattata – la massima latina “amoveatur ut promoveatur”. Rimosso
affinché sia promosso.
Foto di Sharon Zangari