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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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“Cinquefrondi isolata, colpa delle politiche di Conia” Lo dichiara Marco Cascarano

“Cinquefrondi isolata, colpa delle politiche di Conia” Lo dichiara Marco Cascarano
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di Giuseppe Campisi

Finita la festa, gabbato lo santo. Più o meno è
questa la sintesi di Marco Cascarano sull’attuale corso amministrativo
della città che non lesina a definire “_la più triste esperienza
politica della storia. Dopo la vittoria – _esordisce sferzante l’ex
sindaco_ – possiamo chiaramente dire che è finito il loro progetto
politico_”. Un progetto dunque, secondo l’esponente di Upp, basato sulla
conquista del potere ma scarno di contenuti ed ossatura politica in
quanto figlio di “_un approccio inadeguato ai veri problemi della
gente_”. Un dato è certo: le elezioni sono ormai acqua passata ma gli
avvenimenti e gli echi che ne sono scaturiti propongono interessanti
spunti di riflessione specie alla luce dei nuovi ruoli che la gente ha
deciso, col voto, di riassegnare agli attori politici. Capita così che
il capogruppo di minoranza di centrodestra non si faccia pregare per
esternare il suo punto di vista sull’azione politica della nuova
amministrazione col sollievo di chi intende togliersi più d’un sassolino
dalle scarpe: “_Io non capisco il perché di tanto clamore -_ riprende_ –
se poi quasi tutta l’azione amministrativa di questa maggioranza è
basata su opere e progetti lascito della mia amministrazione ed i cui
effetti si possono cogliere solo ora grazie all’impegno profuso dalla
mia giunta_” quasi a voler rivendicare la primogenitura su un lavoro
che, spiega Cascarano, dal campo sportivo a Viale Pertini passando per
il liceo musicale, è stato compiuto come semina per la raccolta futura.
Ma è scendendo più in profondità che Cascarano muove i rimproveri più
cocenti a Conia ed al gruppo di Rinascita diventando, a tratti,
intransigente: “_L’ho sempre detto e lo ribadisco nuovamente: ritengo
sia stato profondamente ingiusto prima di tutto nei confronti degli
elettori, per ciò che la politica deve rappresentare e per la stessa
compagine di Rinascita aver compiuto tra i primi atti l’aumento delle
indennità, la modifica alla statuto comunale _(che ha permesso
l’ingresso in maggioranza dei due ulteriori consiglieri Loria e
Cordiano, ndr)_ e la chiusura al dialogo ed al confronto con le
minoranze_”. Riflessioni non nuove ma che fanno il paio con quadro
desolante che riflette, a suo dire, “_una manifesta incapacità di
amministrare_” da parte di un gruppo che aveva promesso tanto in
campagna elettorale e che ad oggi non ha mantenuto quasi niente citando
ad esempio l’acqua pubblica, la mediateca, l’abbandono del centro
storico ed il blocco del Psc. Respinge le accuse di combutta con il
locale Pd in consiglio comunale parlando a proposito esclusivamente di
responsabilità comune nella difesa degli interessi dei cittadini e
rafforza l’idea che il centrodestra cittadino non sia affatto scomparso
di radar del gradimento della gente. Proprio sulla questione ricorda che
“_la politica è impegno quotidiano e l’impegno amministrativo è cosa
diversa dall’impegno politica_” sdoganando una certa idea strisciante
che lo vorrebbe più sollevato da quando non è più al timone politico
della comunità: “_Essere sindaco – _ribadisce_ – è stata l’esperienza
politicamente più bella che potessi fare. In ventitrè anni di impegno in
politica sono stato consigliere comunale e poi assessore per arrivare a
vestire la fascia di primo cittadino. Ma sia chiaro che, a differenza di
altri, non voglio morire facendo il sindaco_” chiarendo di stare
lavorando alacremente in stretta connessione con importanti esponenti
della politica regionale e nazionale di centrodestra ad un progetto
politico-culturale di ampio spettro, che dalla Piana si estende
all’intera provincia, di chiamata a raccolta di tutta una serie di
intelligenze di centrodestra che partendo dal basso intendano
ricostruire l’area con azioni concrete per offrire “_un’alternativa
seria, oneste e credibile al disastro imperante della sinistra al
governo della cosa pubblica_”. Una nuova sfida insomma su cui misurarsi,
un nuovo e forse più ambizioso terreno di crescita politica imperniato
sulla necessità di ritornare tra la gente per recuperare il gap di un
riconosciuto svantaggio patito in termini di consensi che, seppur
notevole, non è affatto incolmabile non risparmiando una stoccata a chi
quello svantaggio avrebbe piena paternità passata e presente avendo
contribuito al suo accrescimento in maniera esponenziale segnando il
passo sin dalla fine dell’auge scopellitiana con fughe in avanti,
dispersioni e più convenienti cambi di casacca: _”La verità è che è
mancata l’indignazione, la protesta e persino la denuncia dei
consiglieri di centrodestra nel corso della scandalosa gestione della
governance regionale a cura della sinistra. Mi domando ma dov’erano
questi politici d’area e di apparato mentre dovevano far sentire alla
gente di Calabria la loro voce ed il loro sdegno? Questa è stata la
colpa, per noi, più grave_”. Quindi una considerazione sulla futura
città metropolitana: “_Se Cinquefrondi è isolata è colpa di questo
sindaco e delle sua politiche di chiusura. Non posso tacere sul fatto
che il solo comune nel quale non si parla delle prospettive e delle
possibilità offerte dalla creazione della città metropolitana è
Cinquefrondi a cui, sono certo, arriveremo impreparati se non
addirittura spogliati di ogni opportunità_”.