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Chizzoniti si esprime in merito alla vertenza Calabria It

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Il presidente della Commissione speciale di Vigilanza ha incontrato la stampa per fare luce sulla vicenda

Chizzoniti si esprime in merito alla vertenza Calabria It

Il presidente della Commissione speciale di Vigilanza ha incontrato la stampa per fare luce sulla vicenda

 

Riceviamo e pubblichiamo

“Dopo l’esposto dell’ 11 aprile riguardante il licenziamento dei 131 dipendenti di Calabria IT, ho rappresentato al dottor Vincenzo Antonio Lombardo, Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, ed alla dottoressa Cristina Astraldi, Procuratore presso la Corte dei Conti (Sezione Giurisdizionale della Calabria), l’opportunità di estendere la già dedotta attività investigativa ad una serie di quesiti tecnici connessi al funzionamento di Fincalabra ed al rispetto della legge regionale n. 24/13 il cui art. 11 comma 4, pur prevedendo che la liquidazione di Calabria IT dovrà perfezionarsi entro il 31/12/2013”.
Lo ha detto il presidente della Commissione speciale di Vigilanza, Aurelio Chizzoniti, incontrando i giornalisti a Palazzo Campanella.
Chizzoniti, inoltre, pone in primo piano “la garanzia della salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della Società Calabria Imprese e Territorio SRL posta in liquidazione, in servizio al 31 12. 2013, attraverso il trasferimento alla Società Fincalabra SPA, sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l’equilibrio economico-finanziario della Società”. Focalizzando l’attenzione su quest’ultimo punto, il presidente Chizzoniti rileva che “la circostanza suddetta è sostenuta da due ordini del giorno approvati all’unanimità dal Consiglio regionale. Per cui, in quest’ottica, non va sottaciuto l’imperioso quanto altezzoso diktat “o accettate questa soluzione o non vi pago….” imposto da De Rose in ordine al trasferimento dei 131 lavoratori a Fincalabra SRL, anziché a Fincalabra S.p.A. in armonia con la previsione di cui all’art. 11 c. 4 L.R. 24/2013 preferendo il conflitto con gli artt. 1, 11 commi 4 e 20 della stessa legge che non consente la costituzione di nuove società”.
Ancora Chizzoniti: “La conferma della sistematica elusione della L.R. 24/13 proviene proprio da Fincalabra SPA che, lungi dal prospettare il benché minimo straccio di piano industriale, offre bizantineggiando un non meglio definito “progetto di attuazione” in relazione al destino dei dipendenti di Calabria IT contrapponendosi al Consiglio regionale, che all’unanimità, ha disposto, mediante la prefata legge, il doveroso assorbimento degli stessi da parte di Fincalabra SPA. Così la “De Rose corporation” produce il tentativo di delegittimare il Consiglio regionale, dato che il predetto progetto di attuazione è stato tempestivamente rimesso alla dottoressa Alessandra Sarlo (dirigente generale del Dipartimento Controlli) che, a sua volta, ha dissacrato e restituito al mittente l’osceno disegno di sottrarsi diabolicamente alla pur chiara previsione della legge fin qui calpestata. Evidenziando, fra l’altro, che “le ipotesi e gli scenari prospettati (ovviamente dal binomio Fincalabra-Calabria IT- rectius –De Rose –Funaro e vassalli di turno) sono di difficoltosa valutazione, particolarmente, a causa della sommarietà dei dati resi disponibili dal documento”. Chizzoniti commenta ancora: “S’infrange quindi, miseramente, il subdolo progetto, disegnato con la disinvolta collaborazione dell’Assessore regionale al ramo volto a licenziare i 131 lavoratori. Si coglie l’ennesima mortificazione di un numero rilevante di operatori di qualità messi alla porta da Fincalabra SPA che, però, contestualmente, pubblica bandi tesi alla contraddittoria selezione di personale. Per cui ne deriva che evidentemente soltanto i disperati di Calabria IT- per altro da mesi non pagati – appesantiscono il bilancio di Fincalabra SPA mentre, invece, lo stesso è alquanto alleggerito:
1. dal canone di locazione, pari a 11.400,00 euro annualmente pagato a seguito del trasferimento a Rende degli uffici dello sportello informativo del Mediocredito da Montalto Uffugo, ove invece operavano a costo zero. Ininfluente ed occasionale, sul punto, la circostanza che il proprietario dello stesso potrebbe essere un Magistrato, allo stato, componente il CSM;
2. dai compensi corrisposti:
a) al Commissario liquidatore di Calabria IT Dott. Attilio Funaro pur già pagato da Fincalabra SPA quale componente del CDA della stessa;
b) al dott. Giuseppe Iurato, consulente di Calabria IT ma già pagato in quanto componente il collegio Sindacale di Fincalabra SPA proprietaria al 100% della Società in liquidazione;
c) al Dott. Stefano Corea ed all’Avv. Crescenzio Santuori consulenti del Liquidatore di Calabria IT Attilio Funaro.
“Se poi si aggiunge – sottolinea Chizzoniti – che il dott. Iurato è stato anche nominato sindaco effettivo della neo arrivata Fincalabra SRL, presieduta dall’insostituibile Umberto De Rose, si ha un quadro chiaro della scandalosa tolleranza di Iurato nel triplice ruolo di sindaco di Fincalabra SPA, di consulente di Calabria IT e di sindaco di Fincalabra SRL. Questi ultimi Enti entrambi proiezioni della casa madre (Fincalabra SPA) avendo la stessa sottoscritto il 100% dei capitali di Calabria IT e Fincalabra SRL”.
Inoltre, il presidente Chizzoniti, rivolgendosi al dottor Lombardo ed alla dottoressa Astraldi, chiede “agli stessi di individuare il proprietario dell’immobile sito nel comune di Rende, in Via Gioacchino Rossini n. 38, ove, fino a qualche mese addietro operava la Società Protekos S.p.A. (in liquidazione), di proprietà del Signor Umberto De Rose, ed oggi condotto in locazione (al prezzo di 11.400,00 euro all’anno) da Fincalabra S.p.A. “In questa cornice – prosegue il Presidente della Commissione di Vigilanza – si staglia la figura del presidente De Rose che, per un verso, si accinge a lasciare Fincalabra per fine mandato, per altro programma, scientemente, la continuità della pluricensurata attività con la creazione di Fincalabra Servizi S.r.l., costituita contra ius in data 22.11.2013 ed iscritta in data 26.11.2013, della quale De Rose è amministratore unico ed ovviamente l’onnipresente Iurato sindaco effettivo prediletto da De Rose”. Chizzoniti, “stigmatizza duramente la doppiezza comportamentale di Attilio Funaro che, con la mano destra firma con glaciale disinvoltura le lettere di licenziamento dei dipendenti addirittura datate 13/01/2014, e con quella sinistra, sigla almeno due note riservate dirette, fra gli altri, all’assessore Arena per rammentargli che il 21 maggio resta la data fatidica per l’eliminazione dai circuiti produttivi di 131 operatori di alto spessore professionale”.
Il Presidente dell’Organo di Vigilanza sottolinea anche “il ruolo estremamente propositivo delle organizzazioni sindacali che attraverso un graffiante comunicato hanno duramente censurato l’assessore Arena reo di aver sollecitato incontri “farsa”, ostentando in chiave elettorale l’impegno a reperire i fondi necessari (dopo aver sbandierato ai quattro venti il reperimento degli stessi sin dal settembre del 2013), nel contesto di una strategia corruttiva. Chizzoniti, segnala agli Organi Inquirenti una serie di ulteriori, conducenti richieste istruttorie, anche con riferimento alla posizione del dott. Iurato ,”controllore di fiducia” dell’inossidabile De Rose, che esce dalla porta di Fincalabra S.p.A. per rientrare dalla finestra di quella di Fincalabra S.R.L. all’insegna di una sfacciata continuità gestionale già scandita da processi pendenti. Infine, il Presidente della Commissione segnala “la probabile consumazione nella specie dei reati di violenza privata, associazione per delinquere ed altro illustrando la devoluta notitia criminis con pertinenti riferimenti tecnico-giuridici”.