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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Cgil: “Ancora gravi difficoltà per il personale di Polizia Penitenziaria e per i detenuti del Daga di Laureana”

“Allo stato si assiste al continuo ricorso di utilizzazione del personale su turnazioni, dinamiche che non solo inficiano i livelli di sicurezza e di vigilanza ma che sono incoerenti con i contratti e con gli accordi quadro vigenti. Il risultato è che il personale in servizio lavora in condizioni di stress insopportabili e si rischia di compromettere anche i diritti e la dignità dei detenuti”

Cgil: “Ancora gravi difficoltà per il personale di Polizia Penitenziaria e per i detenuti del Daga di Laureana”

“Allo stato si assiste al continuo ricorso di utilizzazione del personale su turnazioni, dinamiche che non solo inficiano i livelli di sicurezza e di vigilanza ma che sono incoerenti con i contratti e con gli accordi quadro vigenti. Il risultato è che il personale in servizio lavora in condizioni di stress insopportabili e si rischia di compromettere anche i diritti e la dignità dei detenuti”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Non facciamo in tempo a gioire per la riapertura del “Daga” di Laureana di Borrello, carcere rieducativo a custodia attenuata, che ci ritroviamo ad affrontare nuove e vecchie difficoltà mai risolte.
Alla ricerca di soluzioni che tendano a garantire, da un lato, il pieno riconoscimento dei diritti dei detenuti e, dall’altro, condizioni di lavoro dignitose agli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, abbiamo anche inviato una missiva, con richiesta urgente di incontro, al Ministro della Giustizia ed agli Uffici competenti al fine di informarli di alcuni gravi disagi presenti nella struttura.
Quello di una dotazione organica determinata ed efficiente è un aspetto che non può più essere trascurato sia perchè l’Istituto necessita, sotto tale profilo, di autonomia e di stabilità, sia perchè il personale di Polizia Penitenziaria, logorato dallo stato di precarietà e dal timore del rientro in sede – condizione in cui versa, sin dalla sua inaugurazione avvenuta nel lontano anno 2004, a causa dell’assegnazione provvisoria (sotto forma di distacco) – ha diritto finalmente ad un’assegnazione definitiva.
Soddisfare tali basilari esigenze del personale, inoltre, ha anche un significativo riflesso positivo sulla programmazione delle attività rieducative e formative finalizzate al recupero ed al reinserimento dei detenuti.
Allo stato si assiste al continuo ricorso di utilizzazione del personale su turnazioni, dinamiche che non solo inficiano i livelli di sicurezza e di vigilanza ma che sono incoerenti con i contratti e con gli accordi quadro vigenti.
Il risultato è che il personale in servizio lavora in condizioni di stress insopportabili e si rischia di compromettere anche i diritti e la dignità dei detenuti.
Con personale sistematicamente insufficiente come può mai garantirsi l’applicazione della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo che riconosce maggiori diritti ai detenuti? Come si può favorire il lavoro esterno e le attività lavorative di reinserimento?
Il dramma del personale che lavora in condizioni di provvisorietà spesso non viene valutato con l’attenzione che merita. Non sono pochi, ad esempio, i suicidi di Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria – che fanno compagnia a quelli dei tanti detenuti – che non riescono a sopportare le problematiche condizioni di lavoro. Sovente accade, a livello nazionale, che i Poliziotti Penitenziari da servitori dello Stato, soggetti attivi dell’opera trattamentale, vengano additati quali aguzzini dei detenuti, e si ignora – o si finge di ignorare – che le stesse difficoltà della popolazione detenuta si ripercuotono negativamente sul personale che vi opera.
L’Istituto Penitenziario di Laureana di Borrello si contraddistingue per il conseguimento di ottimi risultati sotto il profilo trattamentale e di reiserimento per i detenuti, con un tasso di recidiva notevolmente al di sotto della media nazionale. Non si può certamente sottovalutare il pregnante contributo che a ciò dà quotidianamente il personale di Polizia Penitenziaria che merita, pertanto, il giusto riconoscimento ed il ritorno di un immagine sana e positiva.

Angelo Boeti (Fp- Cgil Polizia Penitenziaria)

Antonino Calogero (Segr. Cgil Piana di Gioia Tauro)