Cgil Gioia Tauro, nulla di fatto in Regione per i lavoratori della Fondazione San Francesco di Rizziconi
Mar 15, 2011 - redazione
La protesta continua per salvare 26 posti di lavoro
Cgil Gioia Tauro, nulla di fatto in Regione per i lavoratori della Fondazione San Francesco di Rizziconi
La protesta continua per salvare 26 posti di lavoro
RIZZICONI – La giornata di sciopero di venerdì 11 Marzo, col sit-in presso la Presidenza della Giunta Regionale, aveva permesso lavvio di un dialogo, apparentemente positivo, con il Direttore Generale del Dipartimento Politiche Sociali della Regione Calabria Avv.to Calvetta. Difatti dopo aver esposto il grave dramma sociale che si stava abbattendo su 26 famiglie a seguito dei licenziamenti collettivi, l Avv.to Bruno Calvetta ha ritenuto opportuno fissare un tavolo tecnico, per lunedì 14, congiuntamente al Direttore del Dipartimento Sanità Dr. Scafidi per trovare la giusta soluzione per evitare i licenziamenti. Così, lunedì 14 alle ore 14,00 si è riunito il tavolo presso il Dipartimento Politiche Sociali della Regione Calabria, composto dal Segretario Gen. F.P. CGIL Gioia Tauro Giuseppe Gentile, da una delegazione di lavoratori, i due Direttori di Dipartimento, la parte datoriale Sig.na Albanese e una rappresentanza dellAmministrazione Comunale di Rizziconi. I ragionamenti intavolati allinizio della discussione, lasciavano sperare a una possibile soluzione della problematica economica della Fondazione e al conseguente rientro dei licenziamenti come contropartita. Purtroppo, con larrivo del Direttore del Dipartimento Sanità dr. Scafidi ed il contestuale abbandono dal tavolo dellAvv. Calvetta (per motivi istituzionali sic.), laumento dei posti di casa protetta è subito saltato, in quanto, il Dr. Scafidi, trincerandosi dietro il muro del piano di rientro, non ha inteso ipotizzare nessun tipo di intervento migliorativo, né nellimmediato né programmatico, necessario per evitare i licenziamenti dei 26 lavoratori.
Purtroppo, dobbiamo prendere atto che, nonostante gli sforzi dallAvv. Calvetta, che aveva inteso rassicurare i lavoratori e venire incontro alle richieste avanzate dalla F.P. CGIL, spingendosi persino a un impegno diretto di responsabilità in ordine allaumento di 5 posti di Casa Protetta (sono state quantificate anche le somme necessarie), tutto è svanito tra le mani di Scafidi. Tuttavia, questultimo, pur sostenendo che il piano di rientro non permette nessun tipo di aumento di posti né tantomeno la trasformazione dei posti di casa di riposo in protetta o RSA, si è rammaricato del fatto che la Fondazione, pur avendo richiesto tale trasformazione nel 2007, non avesse seguito bene la procedura per ottenere tale risultato e uscire per tempo dalle difficoltà economiche oggi rappresentate. La F,P, CGIL ha più volte richiamato lattenzione dei due direttori di dipartimento, sia in ordine allallarme sociale che provocano i licenziamenti, sia per quanto attiene la contrazione del livello di assistenza agli anziani e disabili ricoverati a Rizziconi, invitandoli a ragionare su una possibile soluzione, anche in linea col Piano di Rientro, puntando in maniera mirata sulla mobilità passiva verso altre regioni di cittadini anziani ricoverati in case protette e RSA. Dopo oltre due ore di discussione, stante linvalicabile muro di gomma del Dipartimento Sanità e lassenza della politica regionale, è saltato il tavolo consapevoli che non cera nessuna volontà politica di risolvere il problema. Pertanto, la F.P. CGIL e la CGIL, assieme ai lavoratori, continuerà nelle azioni di lotta fino a quando la politica regionale non si sveglierà e capirà fino in fondo cosa vuol dire mettere in mezzo alla strada 26 famiglie e, conseguentemente abbandonare oltre 60 persone anziane e disabili al loro destino senza assistenza e senza una struttura protetta dove poter trascorrere gli ultimi anni della loro vita.
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