Cementificio a rischio chiusura. Gallo: «Evitare lo scippo» Il consigliere regionale contro lo smantellamento dello stabilimento e chiede: «Intervenga il Governo per tutelare l’intera area del Pollino»
Duecento lavoratori, tra dipendenti e maestranze dell’indotto, rischiano di perdere il posto dopo la decisione di Italcementi di trasformare in semplice centro di macinazione il cementificio di Frascineto.
Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, rilanciando l’allarme fatto risuonare dalle organizzazioni sindacali. «Nonostante nella Calabria citra siano già attivi, o siano destinati a partire nelle prossime settimane, cantieri per opere del valore di circa due miliardi di euro, dunque con notevole richiesta di prodotti cementizi», afferma Gallo, «Italcementi ha deciso di procedere al sostanziale smantellamento del cementificio, trasferendo la produzione a Matera e lasciando a Frascineto soltanto attività marginali. Uno schiaffo al buon senso, alle logiche di mercato ed all’intero territorio, intollerabile e inaccettabile». Prosegue il consigliere regionale dell’Udc: «Tale scelta, assunta in via unilaterale e senza alcuna interlocuzione con i sindacati e con le istituzioni del territorio, pone in pericolo, secondo le prime stime, 200 posti di lavoro. Un prezzo troppo caro per una terra che soffre come poche altre la disoccupazione e che aveva scelto di accettare sacrifici ambientali pur di accogliere lo stabilimento che ora, invece, si vorrebbe smontare a pezzi».
Conclude Gallo: «E’ evidente la necessità, di fronte ad uno scenario del genere, di far sentire la voce del territorio e delle sue rappresentanze in ogni sede. Per quanto mi riguarda, alla vicinanza ad una battaglia che sento mia farò seguire le sollecitazioni a Regione e Governo perché favoriscano la ripresa delle trattative tra l’azienda ed i sindacati, per giungere all’unico risultato possibile: mantenere funzionalità ed efficienza del cementificio, senza intaccare in alcun modo i livelli occupazionali».