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Cassano, preso il boss che fuggì dall’ospedale. Gente in strada per difenderlo

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Celestino Abbruzzese, detto “Asso di Bastone”, è considerato il capo del clan denominato “degli zingari” coinvolto nell’inchiesta Timpone Rosso

Cassano, preso il boss che fuggì dall’ospedale. Gente in strada per difenderlo dai carabinieri

Celestino Abbruzzese, detto “Asso di Bastone”, è considerato il capo del clan denominato “degli zingari” coinvolto nell’inchiesta Timpone Rosso

 

 

abbruzzese celestino

COSENZA – I carabinieri di Corigliano hanno arrestato Celestino Abbruzzese, alias «Asso di bastone», pericoloso latitante fuggito dall’ospedale di Catanzaro nel marzo scorso. Abbruzzese era detenuto per associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio ed altri reati: è ritenuto dagli investigatori della cosca denominata degli zingari di Cassano Jonio. Durante la sua detenzione era stato portato nell’ospedale di Catanzaro per motivi di salute e successivamente si era allontanato facendo perdere le sue tracce.

In realtà, i carabinieri hannpo scoperto che si nascondeva proprio nel quartiere Timpone Rosso di Cassano, vera roccaforte del clan. E decine di persone durante il blitz delle forze dell’ordine si sono riversate per strada per evitare che i carabinieri arrestassero Celestino Abbruzzese. Ci sono stati anche attimi di tensione tra i militari e le numerose persone che volevano evitare l’arresto del latitante. Tra coloro che sono scesi per strada c’erano anche numerosi familiari di Abbruzzese. Nel corso dell’operazione alcuni dei carabinieri sono stati strattonati e sono rimasti contusi. I militari stanno cercando di identificare le persone che hanno cercato di evitare l’arresto.

DDA: VERIFICHE SU RICOVERO

La Dda di Catanzaro sta indagando sulla fitta rete di fiancheggiatori e sul ricovero di Celestino Abbruzzese, il boss della ‘ndrangheta evaso nel marzo scorso dall’ospedale di Catanzaro ed arrestato nel corso della notte a Cassano allo Jonio. I particolari dell’arresto di Abbruzzese sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, ed il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, Col. Francesco Ferace. “Ci saranno sviluppi- ha annunciato Borrelli – perché ci sono elementi da approfondire in merito alla fitta rete di fiancheggiatori su cui il latitante ha potuto contare ed anche sull’applicazione degli arresti ospedalieri, in quanto l’uomo sarebbe stato inabile ma poi però si è allontanato dal nosocomio. C’é un approfondimento dell’attività in corso. Noi risponderemo efficacemente a tutti i tentativi di innalzare la tensione”. Sui particolari dell’arresto è poi intervenuto il colonnello Ferace, il quale ha evidenziato che “Abbruzzese ha aggredito i carabinieri che lo hanno fermato, ma l’operazione è stata portata a termine. E’ un personaggio di spicco della ‘ndrangheta locale ed ha potuto contare su una fitta rete di fiancheggiatori e parenti”.