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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 MAGGIO 2024

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Caso Sissy, si muove il sindacato di Polizia Penitenziaria Il segretario generale Aldo Di Giacomo scrive a Mattarella e annuncia il ricorso allo sciopero della fame per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda

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Nuovo capitolo della vicenda che riguarda la giovane taurianovese Sissy Trovato Mazza, l’agente di polizia penitenziaria in coma dal 2016. Dopo il grido d’aiuto della famiglia in seguito alla decisione che ha portato alla sospensione dello stipendio della ragazza, il sindacato di Polizia Penitenziaria si è mosso per dare una mano a Sissy in questo tribolato caso. Aldo Di Giacomo, segretario generale S.PP., dopo una telefonata al padre della collega, Salvatore Trovato Mazza, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, annunciando inoltre il ricorso allo sciopero della fame per tenere alta l’attenzione sul caso che continua a presentare molti punti oscuri. Queste le parole di Di Giacomo: «Sissy e la sua famiglia sono stati lasciati soli da un’amministrazione penitenziaria che pensa più ai detenuti, come dimostrano le tante azioni di socializzazione nelle carceri sommate alle “celle aperte” e alla proposta di istituire le “celle dell’amore”, che al personale penitenziario. Dal mese di febbraio scorso alla nostra collega è stato persino tolto lo stipendio in applicazione di una norma che viene applicata burocraticamente senza tenere conto in alcun modo del caso specifico e delicatissimo».

«Per questa ragione le parole del padre – “Mia figlia Sissy è stata abbandonata dalle Istituzioni che ogni giorno serviva, onorava la sua divisa, rispettava i colleghi ed il suo lavoro. Se oggi penso che mia figlia appartenesse alla Polizia Penitenziaria, provo profonda vergogna” – dovrebbero pesare – continua Di Giacomo – come macigni sulla coscienza di tutti, a cominciare da chi ha la responsabilità dell’amministrazione penitenziaria e quindi delle donne e degli uomini in divisa che quotidianamente prestano servizio nelle nostre carceri a rischio della propria incolumità come dimostrano le decine di aggressioni e colluttazioni negli istituti al giorno. Sappiamo che è da qualche tempo attivo il “Comitato Civico di Sissy, la Calabria è con te” che ha il merito di esprimere quella vicinanza alla famiglia mancata a livello istituzionale e politico e per questo intendiamo svolgere anche noi una funzione di supporto materiale alla famiglia e perché il caso, dopo il clamore ottenuto dai media, da trasmissioni televisive, non finisca nel dimenticatoio».

«Sono convinto – prosegue Di Giacomo – che il presidente Mattarella, come ha dimostrato in tanti altri casi analoghi, prenderà a cuore questa vicenda e da buon padre di famiglia di tutti gli italiani interverrà, nei modi e con gli strumenti che riterrà più opportuni, a salvaguardia dei diritti della Trovato e della sua famiglia. Due diritti su tutti: la tutela della vita perché Sissy si trova ricoverata in condizioni gravi in una struttura sanitaria riabilitativa a Zingonia, in provincia di Bergamo, in stato vegetativo e lotta ogni giorno per continuare a vivere; la verità su cosa è accaduto due anni fa nell’ascensore dell’ospedale di Venezia dove è stata trovata, ferita da un colpo di pistola, si badi bene, alla nuca. Noi – conclude il segretario del S.PP. – non ci stancheremo di sostenere entrambi i diritti in un caso che da personale e di una famiglia è diventato vicenda di cui un Paese civile deve occuparsi».