Con una lettera al presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni hanno chiesto informazioni dettagliate sul convegno di recente organizzato in Senato dal decaduto garante regionale per l’infanzia, Marilina Intrieri, e «di promuovere al più presto la nomina» del successore, «per evitare situazioni di imbarazzo fortemente lesive della dignità delle istituzioni regionali». La nota dei parlamentari M5s è stata indirizzata per conoscenza anche alle procure di Reggio Calabria e Catanzaro, alla Corte dei conti, al governatore della Calabria e al suo vice, nonché al dg del dipartimento regionale per lo sviluppo e al responsabile per l’anticorruzione negli uffici.
Nella lettera a Irto, i parlamentari M5s contestano la presenza del governatore della Calabria al convegno organizzato dalla Intrieri. Secondo i 5 stelle Oliverio ha così legittimato «l’iniziativa e il ruolo stesso del promotore», da tempo decaduto dall’incarico di garante. La vicenda è stata tirata fuori dalla testata “Il Corriere della Calabria”, che ha ricordato l’avvenuta decadenza della Intrieri, ex deputata del Pd, e raccontato della sua richiesta di ottenere comunque finanziamenti per l’ufficio del garante, appoggiata dall’esecutivo regionale ma contestata dal Consiglio. Secondo Nesci, Morra, Parentela e Dieni, nello specifico «si è verificato un incredibile cortocircuito istituzionale, che grava molto sulla credibilità delle istituzioni ed evidenzia quanto sia radicato il problema della moralità pubblica all’interno del Pd».
Ecco la missiva:
Preg.mo Presidente Dott. Irto, sul portale della testata giornalistica Il Corriere della Calabria abbiamo letto che il già decaduto Garante per l’infanzia, on.le Marilina Intrieri, ha promosso e tenuto un convegno in Senato, lo scorso 24 novembre, nelle perdute vesti istituzionali. Ciò che più inquieta è che al medesimo incontro, si legge, ha partecipato anche il Governatore della Calabria, on. Mario Oliverio, così legittimando l’iniziativa e il ruolo stesso del promotore. Come precisato su Il Corriere della Calabria dal giornalista Pietro Bellantoni, «la legge n. 28 del 2004, che disciplina l’ufficio per l’infanzia, non prevede l’istituto della prorogatio, ma stabilisce esclusivamente che l’organo dura in carica per l’intera legislatura ed è rinnovabile una sola volta. In base alla legge 39, la stessa citata da Scalzo, gli organi la cui scadenza è legata alla durata della legislatura cessano 90 giorni dopo la data di insediamento del nuovo consiglio (che in questo caso è avvenuto il 7 gennaio). Un termine che può comunque slittare in avanti grazie a una proroga di 45 giorni. E si arriva, quindi, al 21 maggio. Da quel momento in poi, Intrieri ufficialmente non è più il Garante per l’infanzia. Il successore avrebbe dovuto essere scelto durante l’ultima riunione del Consiglio, ma poi tutte le nomine di competenze dell’assemblea sono state rinviate a data da destinarsi». Abbiamo letto, altresì, che nonostante l’avvenuta decadenza in argomento, l’ex Garante per l’Infanzia ha esortato il Governatore regionale a nominare un commissario per sostituire il dirigente preposto in relazione al finanziamento per l’ufficio. In un articolo del predetto giornalista Bellantoni, apparso sulla citata testata, è scritto, a proposito delle richieste avanzate dall’ex Garante per l’Infanzia: «Dalla giunta (è il 21 ottobre) arriva una delibera, la 409, che sembra corrispondere ai suoi desiderata e che autorizza l’erogazione delle somme richieste. Qui si apre un’altra parentesi, con una domanda aggiuntiva: come può Oliverio Iil Governatore, (nddaa) dare il via libera ai pagamenti a favore di un Garante che il Consiglio – e, vista la reticenza, si suppone anche il dipartimento – ritiene illegittimo? Fatto sta che non succede niente, gli uffici della Regione non danno seguito alle disposizioni del Governatore e del suo esecutivo. È proprio Intrieri a lagnarsene nella lettera inviata ai vertici della Regione e alla Corte dei conti: “Ad oggi il direttore generale incaricato della realizzazione del decreto (pur avendo la segreteria di giunta provveduto a inviare al suo ufficio la relativa delibera) ancora non ha provveduto a emettere il decreto necessario alla realizzazione dell’erogazione di somme”». Bellantoni precisa: «La fine dell’esperienza di Intrieri quale Garante per l’infanzia viene formalizzata una prima volta (il 16 giugno) in consiglio regionale, dall’ex presidente Scalzo: “A far data dal 21 maggio 2015 il Garante per l’infanzia e l’adolescenza e i componenti del Corecom sono cessati dalla carica”. Subito dopo l’ex parlamentare riceve una raccomandata dagli uffici di Palazzo Campanella che la informa della “cessazione dalla carica per opportuna conoscenza e perché ne prenda atto”. Intrieri, però, pur non percependo più l’indennizzo previsto dalla legge che istituisce il Garante (la 28 del 2004), ha seguitato a reclamare finanziamenti e a svolgere funzioni che non le appartenevano più, almeno secondo il Consiglio e la Regione. Oliverio escluso». A parte la gravità estrema, sul piano istituzionale, dei riassunti comportamenti dell’ex Garante e dello stesso Governatore della Calabria, stando al racconto della riferita testata giornalistica potrebbero esserci anche profili di rilievo penale e contabile nelle vicende narrate. Per tale motivo, La preghiamo, Presidente Dott. Irto, di volerci meglio informare rispetto ai fatti riassunti e di promuovere al più presto la nomina del nuovo Garante per l’Infanzia, per evitare situazioni di imbarazzo fortemente lesive della dignità delle istituzioni regionali. In attesa di pronto riscontro, porgiamo i migliori saluti.