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“Caro Oliverio, ti ringraziamo per tutto ciò che non hai fatto”

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“Più che una regione del Sud, seppur quest’ultimo maltrattato ed arretrato, patologicamente afflitto da ‘sindrome di Calimero’, impolverato ma non nero, malato ma non terminale come si sforza a credere di essere, la Calabria sembra il luogo d’ambientazione di un romanzo distopico. Da Brudbery passando per Orwell per finire ad Huxley, questi grandi autori avrebbero avuto argomentazioni di spunto in quantità considerevole per dar vita a capolavori catastofisti e post-apocalittici pur non esasperando la loro fantasia ma da semplici cronisti della vita politica dei palazzi del potere regionale.

Tanti piccoli Grande Fratello che controllano e detengono il voto delle tante clientele in un contesto in cui l’anti-utopia è rappresentata dal fatto che lo scandalo non é più tale.

Tanti piccoli Napoleone, piazzati negli enti regionali, che rendono alcuni ‘animali’ più uguali di altri.

Un nichilismo, quello del governo regionale in carica, che sta mortificando le potenzialità della Calabria e dei calabresi. Con azioni di parata, finte proteste contro il suo stesso partito centrale, aiutate da una opposizione spesso inesistente. Alcuni rappresentanti eletti nelle fila della minoranza, almeno lì sono seduti, mi ricordano, per rimanere sul tema orwelliano, il cattivo ed ambiguo O’Brien, da una parte fiero oppositore al Partito e adepto delle teorie di Goldstein, dall’altra fedele schierano del Partito e fanatico del Grande Fratello.

Ma io sono un giovane ottimista, e trovo il buono in ogni cosa: il governatore Oliverio è stato fin qui un maestro. Pessimo, terribile ma pur sempre un maestro. É servito, insieme ai suoi ascari ed ai tanti consiglieri regionali attaccati alla causa, la loro, a farci capire definitivamente tutto ciò di cui la Calabria non ha bisogno. Loro, e le loro politiche, se così possono essere definite. Basterà, per il prossimo governatore della nostra regione, fare l’esatto opposto.

Siamo quasi a metà legislatura. E tutto ciò che si ricorda è la totale assenza di progettualità e la più spinta teoria del trasversalismo. Con la maggioranza che elegge e decide i rappresentanti istituzionali spettanti alla maggioranza: vice-presidente del consiglio, questore, commissione vigilanza. Per citare qualche esempio. Ed ancora si ricorda questa legislatura per la vergognosa esclusione dai banchi del consiglio del miglior candidato perdente, vulnus sanato soltanto dopo un lunghissimo ricorso, il cui esito non é stato ancora concretamente attuato. Ed ancora si ricorda questa legislatura per la prima giunta Oliverio spazzata via dalle inchieste e dalle condanne e dalla successiva giunta tecnica, fedele riproposizione in terza persona della giunta politica, inesistente ed inadeguata. Si ricorda questa legislatura per l’incapacità di spendere le risorse della UE, per aver perso quasi 3 milioni di euro destinati ai diversamente abili e per la spaesatezza dell’Assessore Roccisano, che nel caos in cui le stanze regionali versano neanche sapeva quali fossero i temi di competenza del suo assessorato. Si ricorda questa legislatura per il baratto referendario del governatore Oliverio, che reclama da un lato più autonomia e che ha votato SI alla Riforma Costituzionale, prendendo una sonora batosta, che avrebbe reso meno autonome le Regioni. In cambio però della promessa di essere il prossimo commissario sulla Sanità. Perché, amici miei, in Calabria ci si può lamentare della carenza di personale nella Sanità regionale ma combattere un piano di nuove assunzioni, perché “quelle assunzioni le faccio io, o sono illegittime. Decido io chi assumere per far pesare a mio vantaggio il tutto, o il tutto non va bene”. Si ricorda per il grande impegno sulla Cultura, riuscendo persino nella diabolica e spudorata impresa di far fare man bassa di finanziamenti regionali al suo stesso staff che si aggiudica il bando sul teatro. Ed ancora, si ricorda il governo Oliverio come quello che ha visto e contribuito a causare, in antitesi all’elezione da deus ex machina per una risoluzione immediata di tutti i problemi della Calabria, l’aumento della disoccupazione, l’aumento dei giovani senza lavoro, l’aumento dei neet e che ha saputo far parlare del turismo calabrese non per le nostre bellezze ma per una locandina in cui era ben in vista un sedere enorme ed un paio di ciabatte. Ed ancora, soltanto questo mercoledì, un bando per la cui partecipazione è stata modificata la piattaforma digitale a favore di un fantasioso ‘doppio clic’ che conoscevano soltanto poche aziende amiche. Una così palese infrazione della trasparenza e della garanzia che persino gli assessori ‘tecnici’, che poi cosa avranno di tecnico non si è ancora capito, hanno notato e condannato. A tanto si è spinto il satanismo masochistico della nostra classe dirigente.

Ecco, nella società distopica della Calabria tutto questo, e tanto altro ancora che per questioni di tempo e spazio non ho potuto riportare, sembra divenuto normalità, e fa scandalo invece chi fa politica con la testa, con il cuore e con il coraggio di essere diversi, diversi davvero però. Perché chi propina il cambiamento è spesso un gattopardo, altre volte un camaleonte.

In Calabria non è facile fare politica, e nè vogliamo che lo sia. A queste latitudini si avverte maggiormente la crisi d’identità culturale e la fuga degli intellettuali dai partiti, in cui è più semplice combattersi che crescere insieme, anche in quello che mi onoro di rappresentare. Personalmente ritengo l’imperare del fenomeno-civismo una reazione al depauperamento dei partiti e noi combatteremo con tutte le nostre forze per restituire a questi ultimi il primato necessario e la credibilità imprescindibile, forti della competenza e della serietà e delle capacità che nessuno può non riconoscere alla deputazione calabrese di Forza Italia. Noi ci crediamo. Senza paura. Perché l’insuccesso é comunque frutto di un tentativo ed il successo l’epilogo di errori trasformati in esperienza. Voler vedere un futuro migliore per la nostra terra, per noi e per i nostri figli è un dovere che ogni giovane calabrese oggi deve vestirsi addosso.

Noi, caro Presidente Oliverio, ti ringraziamo per tutto ciò che non hai fatto. Lo faremo noi, non appena la Calabria avrà la possibilità di incidere con un solco rabbioso su una scheda elettorale il fallimento di una sinistra che non impara mai dagli errori del passato, divertendosi a mortificare il futuro degli altri, gli altri che sperano che questa legislatura termini al più presto per permettere alla terra amata di risollevarsi prima che sia troppo tardi.”

Vincenzo Trotta, coordinatore Provinciale Forza Italia Giovani Cosenza