Ha ragione Rita Dalla Chiesa ad essere triste e indignata per l’oblio caduto sulla
morte del padre. Il genitore era il Generale dei Carabinieri inviato nel 1982 come
Prefetto in Sicilia allo scopo di combattere la Mafia e che venne trucidato pochi
mesi dopo il 3 settembre dello stesso anno in un terribile attentato a colpi di kalashnikov.
Ed é ancor più triste e assurdo pensare che sulla sua lapide di via Isidoro Carini,
a Palermo, non ci siano né fiori o biglietti di ringraziamento per il suo sacrificio
nonostante quanto segnalato dalla figlia Rita qualche settimana fa. E mentre si discute
dell’opulento funerale di Casamonica, celebrato a Roma in barba ad uno Stato sempre
più complice della criminalità, anche Grazie a tutti». Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]”, che da giovane ufficiale dell’Arma di stanza
a Palermo ebbe modo di conoscere il Generale Dalla Chiesa, rilancia il sentimento
d’indignazione che scaturisce dalle immagini dell’abbandonata lastra commemorativa
postate da Rita Dalla Chiesa e non può più sfuggire alle autorità ma soprattutto
ai tanti palermitani e siciliani onesti che certamente avranno modo di dimostrare
sin da subito che il martirio di quell’uomo delle istituzioni non é stato invano.