«Il governo spieghi le motivazioni che hanno portato alla mancata
previsione di posti statali per la Scuola di specializzazione in
Cardiochirurgia dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro». È la
richiesta che il senatore Giuseppe Mangialavori ha avanzato all’esecutivo,
in una interrogazione parlamentare con carattere d’urgenza.
«Il ministro dell’Istruzione – spiega ancora il senatore calabrese – ha
l’obbligo di chiarire le ragioni che hanno determinato una scelta che
rischia di penalizzare oltre misura una delle realtà universitarie più
straordinarie dell’Italia e dell’intero Mezzogiorno. Con l’interrogazione,
inoltre, chiedo di sapere se il ministro non intenda rivedere questa
decisione, affinché l’ateneo del capoluogo calabrese non venga privato di
uno strumento indispensabile dal punto di vista formativo e imprescindibile
per il sistema sanitario calabrese».
«La mancata previsione di posti statali – aggiunge Mangialavori – ha
destato perplessità e dubbi, dal momento che la Scuola di Cardiochirurgia
ha ottenuto un regolare accreditamento ai sensi del decreto direttoriale
del Miur del 29 settembre 2017, con l’assegnazione di un posto statale e di
un posto aggiuntivo finanziato dalla Regione Calabria, attivato con decreto
rettorale. L’accreditamento, che risale al 9 luglio 2018, è dunque avvenuto
in ottemperanza al decreto interministeriale del 13 giugno 2017, da cui
dipende l’introduzione delle nuove regole per l’attivazione delle scuole di
specializzazione. Ne consegue che l’accreditamento da parte del ministero,
stabilito dal decreto direttoriale 20461, certifica il rispetto di tutti i
requisiti previsti».
«Per quanto mi riguarda – conclude Mangialavori –, si tratta dell’ennesimo
abuso ai danni della regione Calabria e del suo sistema universitario,
nonché di una scelta ingiustificata che rischia di compromettere l’attività
di una delle eccellenze universitarie calabresi. Mi auguro, perciò, che il
ministero voglia agire al più presto per scongiurare quello che si
configurerebbe come uno scippo a danno di tutta la regione».