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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Cara giustizia!

Cara giustizia!

La nostra scrittrice si occupa degli ultimi casi di cronaca

di MIRELLA MARIA MICHIENZI

Cara giustizia!

La nostra scrittrice si occupa degli ultimi casi di cronaca

 

Gentile Direttore,

nei giorni scorsi due sentenze hanno reso giustizia rincuorando non solo le persone direttamente coinvolte, ma anche tutti noi che spesso rimaniamo sconvolti e delusi da giudizi che ribaltano la colpa sulle parti lese!

La vicenda del tabaccaio, assalito nella propria rivendita, è notoria a tutti noi. Però, se non ci fosse stata una grande forza spirituale, alimentata dal figlio avvocato, e, soprattutto, una possibilità economica, il tabaccaio non sarebbe potuto andare avanti per avere giustizia.

Sconvolgente è stata la giornalista che ha avuto il coraggio di avvicinare il figlio del tabaccaio dicendo: “…però c’è stato un morto”.  Per fortuna la risposta è stata immediata e…cercata: “Se fosse rimasto a casa e non fosse entrato a minacciare, sarebbe ancora vivo”.

Molti altri, invece, hanno dovuto subire condanne ingiuste chinando la testa, poiché non avevano “la forza economica” per appellarsi e per proseguire l’iter giudiziario.

Mi ricordo di un autista dell’ATAF (a cui un passeggero aveva fatto presente di essere stato borseggiato, indicando anche il colpevole) che chiamò le forze dell’ordine e fino al loro arrivo non aprì le portiere. Il ladro venne portato via ma il giudice condannò l’autista per sequestro di persona!

Da quel giorno chiaramente gli autisti fanno “orecchi da mercante” quando sentono che sull’autobus c’è qualcosa che non va.

Possono sentirsi i cittadini tutelati da simili sentenze?

Il secondo caso della settimana è quello che ha chiuso la vicenda Giuliani, dopo un lungo iter giudiziario, durato quasi dieci anni.

A Strasburgo la Corte europea dei diritti umani “ha assolto il governo italiano ed il carabiniere Placanica dalle accuse lanciate dalla famiglia del manifestante”.

Ci sono voluti quasi dieci anni per capire che il carabiniere Placanica, negli scontri a Genova, durante il G8 del luglio 2001, “agì per legittima difesa non solo di se stesso ma anche dei suoi commilitoni”.

Eppure i filmati erano chiari, non c’era alcun dubbio: Giuliani sollevava un estintore per lanciarlo contro la camionetta dei carabinieri, mentre i suoi amici, dopo averla accerchiata, ne avevano già rotto con sbarre i vetri.

Ci sono voluti dieci anni per capire chi è stato il colpevole, e, intanto, il carabiniere Placanica cadeva in una terribile depressione da cui, purtroppo, sarà difficile venirne fuori; come pure le forze dell’ordine tutte saranno cadute nel baratro della confusione, non riuscendo a capire quale fosse il loro compito.

Si saranno senz’altro chieste se devono essere “le vittime immolate” alla violenza degli scalmanati e degli irresponsabili!

I genitori di Giuliani ancora difendono l’operato del figlio …; ma in che senso? Forse nel senso che quel “cattivone“ di Placanica non ha accettato di farsi uccidere dal loro bambino che quel giorno con i propri amici voleva giuocare a quel modo!

Pare che ricorreranno ancora, forse perché non vogliono ammettere il proprio fallimento di genitori e forse perché vogliono mettersi la coscienza in pace per non essere stati buoni educatori.

C’è anche da ricordare che il 12 ottobre 2006, la madre di Giuliani, che intanto era divenuta senatrice per la popolarità che il suo nome aveva raggiunto, credendo che essere senatrice voglia dire: “Cicero pro domo sua“, è riuscita a far intitolare un’aula di Palazzo Madama al figlio!

Una volta queste intitolazioni si facevano per gli eroi, oggi, evidentemente, tutto è cambiato.

Gli eroi caduti, sia in territorio italiano che in missioni all’estero, vengono, col passar del tempo, dimenticati.

Sarebbe opportuno che qualcuno proponesse di levare la suddetta targa facendola sostituire, visto che siamo nel 150° dell’ Unità d’Italia, con una che onori tutti i ragazzi caduti in trincea o in Russia…, e che mai più sono tornati a casa dai loro cari!

Io non ho “nessuna forza politica” per portare avanti questo progetto, però spero che ce l’abbia qualche lettore. Grazie.

Mirella Maria Michienzi