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Caporalato e prostituzione: Cgil e Flai, sostegno concreto alla Magistratura e Forze dell’Ordine

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La maxi operazione dell’Arma dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla procura della Repubblica di Palmi contro il fenomeno di intermediazione illecita, lo sfruttamento del lavoro e il favoreggiamento della prostituzione, in corso dalle prime ore di questa mattina nella piana di Gioia Tauro va nella direzione auspicata e denunciata più volte dalla Cgil e dalla Flai anche nei tavoli istituzionali presso la Prefettura di Reggio Calabria e mostra la invasività criminale nel fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro e dell’economia.
Il nostro plauso e il nostro pieno sostegno va alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine per un’operazione che colpisce caporali e sfruttatori, che per conto di padroni senza scrupoli, utilizzano manodopera a basso costo ad un euro a cassetta e in assenza di qualsiasi forma di tutela e sicurezza.
Un’azione che ha posto fine al regime di schiavitù contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione che riguarda donne in stato di bisogno e in difficoltà spesso giovanissime e per questo ancor più vulnerabili.
Da anni come Cgil e Flai del territorio e a tutti i livelli denunciamo le gravi condizioni abitative e lavorative in cui versano uomini e donne che di anno in anno vivono o ritornano nella piana, avanzando proposte concrete presso i tavoli prefettizi che garantiscano sicurezza, diritti e dignità a questi lavoratori, chiedendo la piena applicazione della Legge199/2016 e della legge regionale contro lo sfruttamento per prevenire il verificarsi del reato agendo in primis su collocamento pubblico e trasporto. Su questi punti come Cgil e Flai abbiamo tenacemente voluto la sottoscrizione di un protocollo contro il caporalato, il diritto al salario dignitoso, l’emergenza abitativa, il collocamento e il trasporto pubblico. Purtroppo, come in altre circostanze, abbiamo riscontrato tante parole e pochi fatti dalle Istituzioni.
Continueremo nella nostra azione quotidiana di tutela e di denuncia condividendo pienamente le affermazioni del procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza riguardo la drammatica assenza di scelte politiche, chiedendo con determinazione interventi non più procrastinabili e il concreto coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, in particolare del Governo nazionale, della Regione Calabria e della Città Metropolitana, per contrastare efficacemente la piaga del caporalato e dello sfruttamento.