Campagna anti-pornornografia. Cina blocca 1,8 milioni account di utenti sulla rete
Set 22, 2014 - Giovanni D'agata
L’organismo addetto alla censura ha quindi bloccato i profili del servizio di messaggistica istantanea QQ, lo smartphone app WeChat e microblogging Weibo
Campagna anti-pornornografia. Cina blocca 1,8 milioni account di utenti sulla rete
L’organismo addetto alla censura ha quindi bloccato i profili del servizio di messaggistica istantanea QQ, lo smartphone app WeChat e microblogging Weibo
La Cina ha bloccato i social network e i servizi di informazione on-line che diffondevano
materiale pornografico e osceno. Secondo un comunicato diffuso oggi dall’agenzia
di stato Xinhua dal mese di aprile, le aziende cinesi di Internet, come Tencent e
Sina hanno bloccato 1,8 milioni di profili. L’organismo addetto alla censura ha quindi
bloccato i profili del servizio di messaggistica istantanea QQ, lo smartphone app
WeChat e microblogging Weibo. Colpiti sono stati anche i servizi di chat di motori
di ricerca come Alibaba e Baidu, e il provider di telefonia China Mobile. Solo
WeChat ha avuto lo scorso anno 272 milioni di utenti attivi, di cui oltre un terzo
vive all’estero. I media di Stato sono a favore della campagna anti-pornografia, che
aveva annunciato nel mese di aprile l’Ufficio per le Operazioni Speciali di Repressione
del Porno online e del Materiale Osceno. Molti utenti in Cina, tuttavia, sostengono
che in realtà si nasconde una forma di rete di censura dietro tali campagne. Inoltre
da segnalare che tra i siti vietati ci sono quelli degli esuli tibetani critici della
Cina e quelli delle principali organizzazioni umanitarie internazionali, tra cui
Amnesty International. La Cina, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, è il Paese con il maggior numero di utenti di Internet del mondo.
Alla fine dell’anno scorso è stato calcolato che i navigatori della rete sono circa
300 milioni, in gran parte giovani.