Era nascosto in una villa blindata a Varcaturo, sul litorale domiziano. Latitante dal 2002, e’ accusato di associazione mafiosa, detenzione di armi ed altri reati
Camorra: arrestato boss Giuseppe Dell’Aquila
Era nascosto in una villa blindata a Varcaturo, sul litorale domiziano. Latitante dal 2002, e’ accusato di associazione mafiosa, detenzione di armi ed altri reati
(ANSA) NAPOLI – Il boss della camorra Giuseppe Dell’Aquila, di 49 anni, inserito nell’elenco dei 30 ricercati di massima pericolosita’, e’ stato arrestato dalla squadra mobile della questura di Napoli. E’ stato trovato in una villa blindata a Varcaturo, sul litorale domiziano. E’ ritenuto il reggente dei clan Contini e Mallardo. Latitante dal 2002, e’ accusato di associazione mafiosa, detenzione di armi ed altri reati. Arrestato dalla sezione catturandi della Squadra Mobile di Napoli con personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, Giuseppe Dell’Aquila, 49 anni, era ricercato dal mese di luglio del 2002, essendosi sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione di due anni disposto dalla Procura Generale della Repubblica di Napoli in seguito a una condanna inflittagli per i reati di rapina e porto abusivo di armi da sparo.
Dell’Aquila era ricercato, inoltre, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico di 12 affiliati al clan Mallardo dal Gip presso il Tribunale di Napoli nel marzo del 2010 su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e reimpiego di capitali illeciti. In base alle indagini, il clan Mallardo, di cui viene ritenuto elemento apicale, aveva assunto il controllo delle attività economiche in diverse cittadine del sud pontino (Terracina, Sabaudia, Fondi, Lariano e Anzio), anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali, in particolare il settore edilizio. Giuseppe Dell’Aquila, soprannominato ‘Peppe ‘o ciucciò, è un ‘boss’ potente, scaltro e per moltissimi anni rivelatosi imprendibile dalle forze dell’ordine. E’ ritenuto uno dei fondatori della cosiddetta ‘Alleanza di Secondigliano’, un cartello di famiglie camorristiche che negli anni ’80 domino’ la scena criminale della città, dopo aver inscenato una lunga, sanguinosa guerra con altre bande criminali. Cresciuto all’ombra della potente famiglia dei Mallardo di Giugliano in Campania, acquistò in poco tempo la fama di boss emergente che partecipava a tutte le riunioni decisionali. Divenne ben presto punto di riferimento anche del clan Contini, alleato dei Mallardo.
Alla fine degli anni ’80 la sua influenza all’interno della coalizione di clan era tanta che, come racconta un pentito, per sua intercessione ottenne che i Giuliano – Patrizia Giuliano, sorella del ‘boss’ di Forcella, Luigino era la sua compagna – non fossero sterminati dal gruppo Mallardo-Contini-Licciardi che avevano costituito l’Alleanza di Secondigliano. Uscito dal carcere nel 2001, si diede alla latitanza nel luglio dell’anno successivo quando nei suoi confronti la magistratura emise un provvedimento di arresto in quanto doveva scontare una pena residua. Le forze dell’ordine sono state più volte sul punto di catturarlo ma in più di una circostanza Dell’Aquila è riuscito a sfuggire alla cattura con fughe rocambolesche. Nell’aprile 2009 era nascosto a Giugliano in Campania, ma quando gli agenti arrivarono nel suo nascondiglio, lo aveva lasciato da poche ore. Nell’agosto successivo era a bordo di una lussuosa imbarcazione ormeggiata nelle acque del porticciolo di Mergellina. Per sfuggire alle forze dell’ordine che lo braccavano, si lanciò dalla barca e si dileguò a nuoto. Giuseppe Dell’Aquila è cognato dei boss Eduardo Contini, che controlla il quartiere napoletano del Vasto, e Francesco Mallardo, capo dell’omonima cosca di Giugliano, la terza città della Campania: i tre hanno infatti sposato tre sorelle.
Dopo la separazione dalla moglie, tuttavia, Dell’Aquila ha avviato una relazione con Patrizia Giuliano, sorella dell’ex capoclan di Forcella, Luigi, oggi collaboratore di giustizia. Condannato per associazione camorristica, il latitante catturato questa mattina era diventato, secondo gli investigatori, un importante punto di riferimento per gli affiliati al clan Mallardo; controllava la zona di Varcaturo, dove si trova la villetta in cui si nascondeva, che rientra nel Comune di Giugliano ma che è molto vicina al territorio controllato dal clan dei Casalesi. Nell’abitazione, Dell’Aquila aveva trovato rifugio da alcune settimane, come hanno confermato alcune intercettazioni ambientali; da lì dettava le linee guida per il clan Mallardo, recentemente colpito per l’arresto del boss Feliciano. Il latitante era molto cauto: non usciva mai e aveva cura di tenere sempre chiuse le spesse tende. Alla cattura si è giunti al termine di una lunga attività investigativa coordinata dai pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Catello Maresca, della Dda.
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