Calcio e violenza, Calabria triste protagonista
redazione | Il 13, Gen 2011
Nel primo weekend del 2011 ecco arbitri picchiati, giocatori che aggrediscono avversari ed episodi “misteriosi”
Calcio e violenza, Calabria triste protagonista
Nel primo weekend del 2011 ecco arbitri picchiati, giocatori che aggrediscono avversari ed episodi “misteriosi”
Con l’inizio del girone di ritorno nei vari campionati di calcio dilettantistici calabresi è cominciata l’escalation di atti di violenza. Un legame purtroppo inscindibile, specie nella nostra regione, e domenica se ne è avuta la riprova. Tanti i casi di violenza, nella maggior parte dei casi refertata da arbitri e commissari di campo, in altri forse sottaciuta. Ma andiamo a scoprire cosa è successo direttamente dai comunicati ufficiali. Il caso più grave è successo ad Acri, nel campionato di Eccellenza, dove un guardalinee è stato ripetutamente picchiato da un dirigente di casa, Angelo Siciliano, per il quale oltre ai 5 anni di squalifica è stata proposta la radiazione. Ma non solo: quì i tifosi infatti hanno colpito con pietre e hanno assediato la terna arbitrale. Il tutto come si evince dal comunicato ufficiale del Cr Calabria, di seguito esposto: “Il Giudice Sportivo Territoriale, letti gli atti ufficiali dai quali risulta: che a fine gara sostenitori della società Calcio Acri insultavano, minacciavano e colpivano con “alcune pietre di piccolissima dimensione” alla gamba e al braccio dx uno degli assistenti arbitrale; che il citato assistente arbitrale, giunto in prossimità del sottopasso che porta agli spogliatoi, veniva raggiunto da un signore non identificato e con la sciarpa della società Calcio Acri “che lo insultava ripetutamente”; che il detto assistente arbitrale una volta nello spogliatoio veniva raggiunto dal Signor Siciliano Angelo dirigente della società Calcio Acri il quale lo insultava (augurandogli la morte), lo accusava di corruzione e malafede, lo strattonava, lo colpiva più volte con calci alle gambe e due schiaffi al viso (veniva colpito sulle braccia mentre cercava di proteggersi); che il Signor Siciliano Angelo, accortosi che l’altro assistente arbitrale tentava di richiamare l’attenzione delle Forze dell’Ordine, dopo aver sferrato un calcio ad un borsone, gli rivolgeva parole offensive e minacciose, inoltre si “aggrappava” ad un braccio e lo faceva cadere per le scale provocandogli forte dolore ed un ematoma al braccio dx; che nel frattempo, numerosi sostenitori, entrati abusivamente in campo da un cancello appositamente aperto “si accalcavano nei pressi degli spogliatoi” e contestavano la terna arbitrale; che i detti sostenitori, mentre la terna arbitrale si accingeva ad abbandonale gli spogliatoi, la insultavano, la minacciavano e la spintonavano; che il dirigente Signor Siciliano Angelo tirava un pugno, senza colpirlo, e un calcio, colpendolo al polpaccio destro e provocandogli forte dolore, all’assistente arbitrale che precedentemente aveva colpito con calci alle gambe e schiaffi al viso e, inoltre, rivolgeva parole offensive verso il Commissario di Campo e nei confronti di Organi Federali; che uno dei citati sostenitori lanciava con violenza contro uno degli assistenti arbitrale un pallone che lo colpiva alle gambe mentre altri rivolgevano offese alla terna arbitrale e nei confronti di Organi Federali; Il Giudice Sportivo Territoriale, letti gli atti ufficiali dai quali risulta: che a fine gara sostenitori della società Calcio Acri insultavano, minacciavano e colpivano con “alcune pietre di piccolissima dimensione” alla gamba e al braccio dx uno degli assistenti arbitrale; che il citato assistente arbitrale, giunto in prossimità del sottopasso che porta agli spogliatoi, veniva raggiunto da un signore non identificato e con la sciarpa della società Calcio Acri “che lo insultava ripetutamente”; che il detto assistente arbitrale una volta nello spogliatoio veniva raggiunto dal Signor Siciliano Angelo dirigente della società Calcio Acri il quale lo insultava (augurandogli la morte), lo accusava di corruzione e malafede, lo strattonava, lo colpiva più volte con calci alle gambe e due schiaffi al viso (veniva colpito sulle braccia mentre cercava di proteggersi); che il Signor Siciliano Angelo, accortosi che l’altro assistente arbitrale tentava di richiamare l’attenzione delle Forze dell’Ordine, dopo aver sferrato un calcio ad un borsone, gli rivolgeva parole offensive e minacciose, inoltre si “aggrappava” ad un braccio e lo faceva cadere per le scale provocandogli forte dolore ed un ematoma al braccio dx; che nel frattempo, numerosi sostenitori, entrati abusivamente in campo da un cancello appositamente aperto “si accalcavano nei pressi degli spogliatoi” e contestavano la terna arbitrale; che i detti sostenitori, mentre la terna arbitrale si accingeva ad abbandonale gli spogliatoi, la insultavano, la minacciavano e la spintonavano; che il dirigente Signor Siciliano Angelo tirava un pugno, senza colpirlo, e un calcio, colpendolo al polpaccio destro e provocandogli forte dolore, all’assistente arbitrale che precedentemente aveva colpito con calci alle gambe e schiaffi al viso e, inoltre, rivolgeva parole offensive verso il Commissario di Campo e nei confronti di Organi Federali; che uno dei citati sostenitori lanciava con violenza contro uno degli assistenti arbitrale un pallone che lo colpiva alle gambe mentre altri rivolgevano offese alla terna arbitrale e nei confronti di Organi Federali“. Campo squalificato per un turno. Tornando indietro di qualche settimana, ecco il “bollettino” sulla gara Locri-Gallicese, valida per il campionato di Promozione. “ Il Giudice Sportivo Territoriale, letto il reclamo con il quale la società Gallicese ha chiesto irrogarsi alla squadra avversaria la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 0 – 3 per la responsabilità oggettiva della società Locri a seguito del comportamento tenuto dai propri sostenitori i quali, alla fine del primo tempo, avrebbero effettuato un lancio di numerose pietre mentre i propri giocatori si trovavano negli spogliatoi ed una di queste avrebbe colpito in testa il giocatore Marra Francesco facendolo restare tramortito a terra causandone il trasporto presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Locri; a sostegno di quanto richiesto, la società Gallicese produce la dichiarazione rilasciata dal Commissariato di P.S. di Siderno e referto del Pronto Soccorso dellAzienda Sanitaria n. 9 di Locri; rilevato che quanto sostenuto dalla società reclamante trova adeguato riscontro negli atti ufficiali dai quali si evince: – che durante la gara vi era la presenza di persone estranee nel campo per destinazione; – che alla fine del primo tempo “persone non identificate” mentre la terna arbitrale e i giocatori si trovavano nel sottopasso che porta agli spogliatoi, rivolgevano insulti alla terna arbitrale, ad Organi Federali ed a giocatori e dirigenti della squadra avversaria; – che una di dette persone “colpiva con uno schiaffo al capo” il giocatore Scappatura Cristofaro appartenente alla società Gallicese e contraddistinto con il nr.7; – che il secondo tempo di gioco prendeva inizio dopo diciassette minuti di intervallo poiché la società Gallicese richiedeva lintervento della polizia e dellautoambulanza asserendo che un proprio calciatore, Marra Francesco contraddistinto con il n. 14 in distinta, sarebbe stato vittima di una aggressione e non prendeva parte al secondo tempo di gioco; – che tale circostanza appare provata dalla relazione del Commissariato di P.S. di Siderno e dal referto medico rilasciato dal Pronto Soccorso dellAzienda sanitaria n. 9 di Locri”. Risultato? Locri penalizzato di un punto in classifica. Sempre in Promozione ecco altre due maxi squalifiche: il dirigente del Corigliano Maurizio Sposato è stato squalificato 5 anni “per avere, a fine gara, colpito con uno schiaffo ad un occhio uno degli assistenti arbitrale (gli causava lieve dolore e momentaneo appannamento della vista), nonché per aver tentato di aggredirlo ulteriormente (non vi riusciva perché trattenuto)”, mentre il giocatore del San Luca Domenico Pizzata ha finito in anticipo la sua stagione poichè nella gara contro la Cittanovese “alla notifica del provvedimento di espulsione per somma di ammonizioni, stretto con entrambi le mani il viso dell’arbitro provocandogli dolore ed alcuni graffi (sul collo)”. Dieci giornate di squalifica complessive invece per i due giocatori del Praia Ametrano e Musella, rei di aver commesso “atto di violenza contro un avversario a gioco fermo”. La Prima Categoria poi non è esente da tutto ciò. Punito con squalifica del campo e ammenda il Polistena “per entrata abusiva in campo di alcuni soggetti non inseriti in distinta di gara che causavano per tre volte l’interruzione della partita; per avere alcuni sostenitori a fine gara e grazie all’apertura dei cancelli, avvicinato l’arbitro ed a lui rivolto parole offensive e minacciose; per avere un dirigente non identificato, a fine primo tempo, rivolto parole offensive e minacciose all’indirizzo dell’arbitro ed a fine gara per averlo colpito con uno schiaffo alla nuca senza ulteriori conseguenze grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine”. Puniti anche i Falchi Maropati “perché una persona non inserita in distinta di gara entrava in campo e avvicinatosi all’arbitro lo afferrava dalle mani facendogli cadere il cartellino; senza conseguenze perché allontanata dal terreno di gioco” e il Mileto “perché una persona non inserita in distinta di gara si avvicinava all’arbitro, sia a fine primo tempo che a fine gara, rivolgendogli frasi offensive e minacciose, senza conseguenze perché in entrambi i casi veniva prontamente fermato; nonché per le pessime condizioni igieniche dello spogliatoio dell’arbitro”. Carrivolo, dirigente dello Spezzano Albanese, è stato squalificato sino a fine stagione “per entrata abusiva in campo e per avere rivolto frasi offensive nei confronti dell’arbitro nonché per avere cercato di colpirlo con la bandierina senza riuscirvi grazie all’intervento dei giocatori avversari; per avere inoltre lanciato la bandierina verso l’arbitro senza
colpirlo e per avere reiterato il comportamento offensivo allontanandosi dal terreno di gioco”. Ma accanto agli episodi citati nei provvedimenti del giudice sportivo, ce ne sarebbero anche altri. Lo Sporting Davoli che accusa il Marina di Gioiosa. Il presidente del ReggioSud infatti, squadra militante in Promozione, ha dichiarato al termine della gara di Siderno che la sua squadra sarebbe stata aggredita dai tifosi jonici. Un episodio grave, ma ci chiediamo: perchè nulla sta scritto nei comunicati?