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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Calabria, pioggia di critiche per l’ordinanza di Jole Santelli Dal Partito Democratico, ai meetup grillini fino a diversi esponenti politici

Calabria, pioggia di critiche per l’ordinanza di Jole Santelli Dal Partito Democratico, ai meetup grillini fino a diversi esponenti politici
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Il capogruppo Bevacqua (PD) in merito all’ordinanza della presidente Santelli

“Non si può giocare sulla pelle dei cittadini per tentare di fare da sponda a chi, come le Regioni del Nord, cercano di creare conflittualità tra i poteri dello Stato”. E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Minmo Bevacqua in merito all’ordinanza della presidente Santelli sulla ‘fase due’. “Ancor di più – aggiunge – non comprendiamo la scelta della Presidente considerato che in Consiglio, solo qualche giorno prima, abbiamo dichiarato pubblicamente di essere pronti a schierarci contro il Governo nell’eventualità di spostamento di risorse comunitarie verso altre zone del Paese a scapito della Calabria”. Ancora Bevacqua: “Vorrei chiedere alla presidente Santelli se la sua decisione sia stata concordata con il comitato scientifico della nostra regione. Altrimenti dovrebbe spiegare, se non l’ha consultato nella scelta più importante per la salute dei cittadini, perché l’ha istituito. A tal proposito, mi rivolgo direttamente ai componenti del comitato perché esprimano una posizione chiara in merito. Il loro silenzio – sottolinea Bevacqua – potrebbe essere interpretato come un assenso a tale decisione. La Calabria sta dimostrando di essere al servizio dei giochi dei politici nazionali; mentre la Basilicata prevede – per chi ritorna dopo il 4 maggio- tamponi e quarantena, qui da noi invece si va oltre disponendo un’irresponsabile riapertura”.
Conclude il capogruppo del Pd: “La rottura politica tra i tantissimi sindaci del territorio, molti dei quali vicini anche allo schieramento del governatore, e la Regione Calabria apre, inoltre, un grave ed eclatante conflitto istituzionale che rischia di minare il già debole tessuto sociale della regione. Rimane, adesso, attenersi ed ancorarsi al buon senso dei sindaci, da sempre avamposto dei territori. Tutti i comitati scientifici internazionali prevedono un nuovo picco infettivo con l’adozione dei provvedimenti a decorrere dal 4 maggio. Anche Fauci negli Usa sta bloccando Trump su simili iniziative. E la presidente Santelli che fa? Gioca sulla salute di tutti noi!”

ARTICOLO UNO, NOTA CONGIUNTA BERTO LIGUORI ALEX TRIPODI.ORDINANZA SANTELLI VERGOGNOSA ED INACCETTABILE!
L’ordinanza con la quale Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria, ha avviato la fase 2 dell’emergenza Coronavirus ha turbato ed indignato l’opinione pubblica calabrese e non solo.
Un caso unico, a livello nazionale, di totale senso di irresponsabilità istituzionale e di scarso senso del pericolo.
Lo stiamo ripetendo dall’inizio di questa vicenda.
Prima la salute delle persone, poi tutto il resto!
E quando c’è di mezzo la salute delle persone tutto si può pensare di fare tranne una cosa: metterla a rischio!
Evidentemente la Presidente della Regione Calabria non la pensa allo stesso e l’ordinanza adottata nella giornata di ieri lo dimostra in modo palese.
Si tratta di un provvedimento che nel merito sconfessa e contraddice le prescrizioni normative date dal DPCM della Presidenza del Consiglio e, cosa ancora più grave, calpesta volutamente tutte le raccomandazioni che il mondo scientifico, ancora in queste ore, sta indirizzando alle istituzioni, alla politica, alle persone.
Riteniamo che, sia nel metodo che nel merito, la linea seguita dalla Santelli( probabilmente concordata al di fuori dei confini regionali…), sia inaccettabile da un punto di vista istituzionale e vergognosa sul piano della politica.
Ci aspettiamo in queste ore che, nelle sedi preposte, vengano adottati tutti gli atti necessari a sconfessare la legittimità e la validità di un provvedimento che sta rischiando di generare grave inquietudine e confusione nella società.
Rivolgiamo un appello, infine, ed in modo del tutto indistinto ai calabresi tutti.
Continuiamo a dimostrare il senso di responsabilità mostrato in questi mesi difficili e rimaniamo a casa.
Siamo riusciti fino ad oggi, con impegno e sacrificio, a contenere la diffusione del virus nella nostra terra. Non fermiamoci proprio adesso.
La Calabria è una regione con tante criticità, diffuse fragilità, enormi problemi.
Chi la governa oggi, evidentemente, dimostra di non averne coscienza.
Ma chi vive in questa regione, chi opera in questa terra, una coscienza civica la possiede e l’ha sempre posseduta.
E siamo convinti più che mai che in questa vicenda il buon senso dei calabresi prevarrà sulla irresponsabilità di chi oggi governa la Regione.

Abate (Capogruppo M5S Commissione “Questioni Regionali”) – L’ordinanza firmata stasera dal Presidente della Calabria Jole Santelli è a dir poco inopportuna e irresponsabile

L’ordinanza firmata stasera dal Presidente della Calabria Jole Santelli è a dir poco inopportuna e irresponsabile.
Una Regione che fino a ieri chiedeva aiuto allo Stato perché temeva che un aumento dei contagi potesse mettere in grave difficoltà il sistema sanitario regionale, oggi riapre gli esercizi commerciali senza delle vere regole e senza una reale preparazione ad un allentamento così importante del lockdown che dura da quasi due mesi. Una decisione che lascia attoniti e pieni di sgomento i calabresi e che rischia di vanificare tutto il lavoro fatto da sindaci, medici, forze dell’ordine e da tutte quelle forze politiche sane che con grande senso di responsabilità hanno condotto fin qui la vittoriosa battaglia contro il Covid-19.
Per tutti questi motivi le decisioni prese dalla Presidente Santelli emanando queste nuove disposizioni risultano alquanto rischiose ed irresponsabili poiché, soprattutto, aprono a situazioni di pericolo per la salute e l’incolumità dei cittadini perché il Coronavirus non è sparito dalla sera alla mattina.
Invitiamo la Santelli ad attenersi all’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio emanato a inizio settimana e alle richieste di tanti sindaci calabresi, che in modo sensato e responsabile, stanno chiedendo l’immediata revoca dell’ordinanza o provvederanno esercitando i poteri che la legge a loro riconosce. Bene ha fatto il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ad annunciare che il Governo avrebbe controllato le ordinanze regionali e, se non coerenti col Dpcm, chiederà modifiche riservandosi l’eventuale impugnazione delle stesse.

Gruppo PD: Ordinanza irresponsabile della Santelli

“L’ordinanza appena pubblicata dalla Presidente Santelli ci lascia senza parole: è del tutto fuori da ogni logica e, anticipando senza una ragione, le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionale. La Presidente Santelli si avventura contro un dpcm che nasce dalla ponderata concertazione con una task force di esperti che studiano la situazione da settimane e hanno messo a punto un piano graduale, proprio per evitare disastri”. È quanto afferma il Gruppo PD in Consiglio regionale, così proseguendo: “Tutti i report fin qui prodotti dimostrano che le regioni che rischiano di più, sono proprio quelle, come la nostra, finora lambite in maniera attenuata dal contagio. Se, in violazione di norme sanitarie nazionali, ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l’altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla regione. Se, oltre a essere del tutto illogico, quello della Santelli fosse anche un gioco politico per creare divisioni fra i diversi livelli istituzionali, la cosa sarebbe ancora più grave. L’unità del Paese e la sua tenuta non possono essere oggetto di simili improvvisazioni. Invitiamo, pertanto, la Presidente a ritirare immediatamente questa sciagurata ordinanza, anche al fine di evitare che si crei sul nostro stesso territorio un conflitto istituzionali tra sindaci e regione”.

Il Segretario-Questore Graziano Di Natale (IRIC):”Chiedo al Governo di impugnare l’improvvida ordinanza-Santelli”

“Chiedo al Governo di impugnare tempestivamente l’ordinanza della Presidente Jole Santelli”. Interviene con questa presa di posizione il Consigliere Graziano Di (IoRestoInCalabria) Segretario-questore dell’Assemblea regionale, a seguito dell’ordinanza firmata dal Governatore della Calabria nella tarda serata di ieri, aggiungendo: ”Appare evidente in tutte e cinque le provincie quanto i calabresi di ogni orientamento politico siano in rivolta per l’improvvido ‘liberi tutti’ disposto dalla Governatrice, anticipando la riapertura disposta dal Governo per il 4 Maggio e andando anche ben oltre le disposizioni e le ‘regole’ del DPCM”.
“Aprire così senza criteri e riferimenti tecnico-scientifici – afferma il Segretario-questore del Consiglio regionale – significa buttare a mare tutti i sacrifici che i cittadini hanno fatto in questi mesi. Addirittura si anticipano i provvedimenti del Governo Nazionale col rischio concreto – continua Di Natale – di un aumento dei contagi che con tutto il cuore mi auguro non si verifichi. Spero vivamente che Jole Santelli non si presti ad una strategia politica messa in atto dai governatori del centrodestra. Sarebbe da incoscienti ed i soli a pagarne le conseguenze saranno i calabresi”.
“Bisogna necessariamente e innanzitutto tutelare la saluti dei cittadini – conclude l’esponente politico – . Non siamo ancora nelle condizioni di un’apertura come quella prevista. Certamente bisogna ripartire ma è un momento talmente delicato e la ripartenza credo debba avvenire con cautela. Non in questo modo. Rischiamo di farci davvero male, significherebbe vanificare quanto fatto fino ad oggi e mancare di rispetto a chi, in questi mesi, ha lavorato quotidianamente per tutelare le nostre vite”.

Italia in Comune Calabria

In merito all’ordinanza della Regione Calabria, emessa nella serata di ieri, il nostro sentimento è di sgomento.
Appare chiaro che ci troviamo davanti ad una feroce battaglia tra Stato centrale e “periferia”, peccato che si stia combattendo sulla pelle dei basiti cittadini calabresi.
E’ inoltre evidente che questo è anche il risultato di un processo di mancata condivisione delle scelte tra il Governo eccessivamente accentratore e la Cabina di Regia delle Regioni che non ha funzionato.
Ma soprattutto è un provvedimento che indipendentemente dalla sua bontà o meno, lascia esterrefatti per le modalità con cui è stato emanato.
Comunicato poche ore prima di entrare in vigore, in totale assenza di collaborazione con i sindaci (e le reazioni avverse di molti primi cittadini confermano) che di conseguenza si troveranno a gestire ulteriori problemi.
Come non dimenticare poi l’incoerenza mostrata dallo stesso Governatore che da un lato rifiuta il rientro di calabresi che hanno responsabilmente evitato la fuga a metà marzo, dall’altro incentiva una riapertura senza aver definito in modo chiaro, netto, inequivocabile alcune linee guida, regole, competenze dei controlli e soprattutto l’effettiva possibilità di compierli a tutela della salute pubblica.
Che la Fase 2 dovesse essere pensata diversamente non c’è dubbio, che la disomogeneità della struttura economica e produttiva del paese unita all’andamento dei contagiati richiedesse provvedimenti su scala territoriale è assodato, ma forzare la mano per beghe politiche non è accettabile, mandare i cittadini calabresi al macello solo per sentirsi vittima di uno “Stato Autoritario” non appena si vedrà costretta a “ritirare” l’ordinanza è un puro e squallido sciacallaggio politico.
Non a caso il ministro Boccia ha diffidato la Regione Calabria che, in caso di risposte negative, arriverà all’impugnazione davanti al Tar di questa decisione con i tempi lunghi che ne conseguiranno.
Invitiamo pertanto il Governatore a ripensare e ritirare l’ordinanza evitando di trasformare la Calabria in un vassallo leghista, ed invitiamo le istituzioni ad un più costruttivo confronto evitando possibilmente di lasciare il peso di questa emergenza sui cittadini e sui sindaci che in queste settimane, ancor di più che in passato, sono l’unico riferimento della popolazione.
Concludiamo appellandoci al buon senso ed alla responsabilità dei calabresi, affinchè dove non arriva la politica arrivi l’intelligenza del cittadino.

Meetup 5 stelle

Decisione superficiale, schizofrenica, illogica e criminale. Sacrificata sull’altare del linguaggio della “fiducia”. La nostra ineffabile governatrice annuncia stasera di aver firmato un’ordinanza che dà il via libera, alle attività di “bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismi con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”, oltre a maggiore libertà negli spostamenti.
Misure nuove, uniche, folli. In grado di far evaporare con un colpo di penna due mesi di assoluto senso civico da parte della popolazione calabrese. Due mesi di sacrifici. Di sofferenza. Di disperazione. Due mesi sopportati in silenzio nella naturale speranza di una ripresa graduale e razionale. Per vincere sul virus. Per non avere più paura. Per ritornare a vivere senza alcun rischio di finire in un ospedale o, peggio, inchiodata ad un letto con un tubo in bocca.
Una assurda iniziativa che mette a rischio la vita dei calabresi, considerate le fatiscenti condizioni della nostra sanità. E che offre il fianco al corpo mortale per la nostra economia, che potrebbe chiudere definitivamente a seguito dell’impenno della curva dei contagi.
E tutto questo sperando che tale indegna iniziativa non sia stata avvallata dalla task force regionale che, perlomeno, fino ad ora – al netto di competenze specifiche tutte da verificare e di capacità comunicativa prossima allo zero – non aveva fatto danni nel passivo tentativo di mantenere i risultati raggiunti grazie esclusivamente alla fortuna che alle nostre latitudini il virusè arrivato in pieno lockdown. La stessa task force che dopo un mese di lavoro non è stata in grado di produrre uno straccio di protocollo di sorveglianza attiva, nè tantomeno un documento operativo di riorganizzazione della inesistente rete di medicina territoriale.
Delle due l’una: qualora la decisione di Jole fosse figlia dell’indicazione dello psicopatico pensiero di qualche componente, sarebbe cosa gravissima; se invece la nostra governatrice avesse partorito questo obbrobrio scientifico tutta da sola senza prima consultarsi con i suoi tecnici, gli stessi, in un ultimo sussulto di dignità (ammesso che ne abbiano mai avuto), dovrebbero dimettersi immediatamente. In blocco.
Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, solo ieri aveva spiegato ai governatori del centrodestra che dal 18 maggio sarebbero stati possibili provvedimenti differenziati tra diverse Regioni italiane, in linea con il trend dei contagi nelle varie zone del Paese, ha già ritenuto questa ordinanza “non coerente” con conseguente, naturale, ricorso al Tar. Aveva chiesto pazienza e cautela. A salvaguarda del bene più prezioso di tutti: la vita umana.
Ma alla nostra sceriffa non interessa la salute del suo popolo. A lei intriga solo fare politica partitica di infimo livello e lisciare il pelo alle lobby che la sostengono. Dio ci salvi dalla regina.