Calabria, ‘ndrangheta: Nesci (M5S) interroga Alfano sul caso testimone Ruello
Feb 13, 2014 - redazione
«Il governo deve garantire protezione e sostegno a chi, denunciando azioni mafiose, contribuisce con proprio rischio al contrasto della criminalità organizzata, fornendo esempi di raro coraggio e senso civile»
Calabria, ‘ndrangheta: Nesci (M5S) interroga Alfano sul caso testimone Ruello
«Il governo deve garantire protezione e sostegno a chi, denunciando azioni mafiose, contribuisce con proprio rischio al contrasto della criminalità organizzata, fornendo esempi di raro coraggio e senso civile»
La deputata M5S Dalila Nesci ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sul caso del testimone di giustizia Nello Ruello e della figlia Mariarita, che il Ministero non ha riconosciuto, rispettivamente, vittima della criminalità organizzata e familiare della categoria.
La parlamentare non ha usato mezzi termini, nell’atto indirizzato al ministro Angelino Alfano. «Il governo – ha scritto – deve garantire protezione e sostegno a chi, denunciando azioni mafiose, contribuisce con proprio rischio al contrasto della criminalità organizzata, fornendo esempi di raro coraggio e senso civile».
Nel novembre 2011, Mariarita Ruello chiese lo status di familiare di vittima della criminalità organizzata, attendendo la concessione dei benefici di legge. Il Ministero dell’Interno rispose che soltanto il padre Nello poteva proporre l’istanza, precisando che per lo status di vittima della criminalità gli serviva un iter diverso. Nel novembre 2012, i Ruello presentarono una nuova istanza secondo le indicazioni ministeriali, ricevendo poi un decreto di diniego del Ministero dell’Interno, espresso sulla scorta di un parere negativo del procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Catanzaro. Nello scorso ottobre, infine, i Ruello chiesero al Ministero il riesame della decisione, ma senza ottenere risposta.
Nesci commenta: «Nello Ruello ha fatto condannare in via definitiva soggetti che l’hanno usurato con metodo mafioso, ritenuti in rapporti con un’organizzazione criminale. Il ministro Alfano deve verificare l’operato del Ministero, anche sulla base di una direttiva europea che impone all’Italia l’adeguato indennizzo delle vittime di simili reati. A me pare assurdo che la burocrazia sia di ostacolo alla denuncia e che spesso finisca addirittura per scoraggiarla. Il Movimento Cinque Stelle è e sarà sempre con i cittadini che scelgono di favorire il compito della giustizia».