Calabria, il dg Bevere audito in Commissione Sanità L’audizione del dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute, Politiche Sanitarie, Francesco Bevere, al centro dei lavori della terza Commissione consiliare “Sanità, Attività sociali, culturali e formative”
L’audizione del dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute, Politiche Sanitarie, Francesco Bevere, al centro dei lavori della terza Commissione consiliare “Sanità, Attività sociali, culturali e formative”. L’organismo ha dato il via alla seduta aprendo una finestra sulla Rete Reumatologica calabrese in merito alla quale il presidente dell’organismo consiliare, Sinibaldo Esposito, ha richiamato “l’importanza, grazie ai diversi contributi offerti nel corso del dibattito, di avere raccolto le diverse criticità che insistono sull’intero territorio calabrese. Una rete che è solo di principio, e non di fatto”. Sulla questione sono stati auditi: Manuela Aloise, presidente Socio Fondatore della Lega Italiana sclerosi sistemica APS: Giacomina Durante, in rappresentanza di APMARR APS; Gian Piero Gigliotti, delegato CREI – Consiglio Reumatologi Italia e il dott. Maurizio Caminiti, delegato SIR – Società Italiana di Reumatologia.
La Commissione ha proseguito i lavori con la discussione sulla Sanità calabrese e sulle attività di programmazione del Dipartimento Tutela della salute, Politiche Sanitarie che ha preso il via con l’intervento del dott. Bevere. “L’obiettivo primario ben chiaro alla Presidente Santelli col mio incarico è quello di organizzare il Dipartimento in termini di programmazione ed efficienza. Ad oggi – ha detto il dg- siamo in uno stato di avanzamento molto interessante, avendo proposto di occupare settori molti rilevanti, i cui uffici erano vacanti, con dirigenti che andranno a colmare veri e propri vuoti amministrativi e a rafforzare i quattordici settori del dipartimento”.
Ancora Bevere: “La regione Calabria per guardare avanti ha bisogno di un dipartimento di massima vitalità. Lavorare con una trentina di unità è un’operazione di autolesionismo, considerato che anche le altre regioni, anche piccole, ne vantano oltre 100. Il sistema delle regole e dei controlli non attivati – ha asserito il dg- rappresenta una delle controindicazioni del settore ed un ulteriore stato emergenziale arriva dal decreto Calabria che si pensava potesse garantire poteri ulteriori rispetto a quelli previsti per il Commissariamento, ma in realtà ha bloccato programmazione e non ha dato i ‘muscoli’ che servivano alle ‘gambe’ del dipartimento. Abbiamo iniziato in questi mesi – ha aggiunto Bevere-, un lavoro certosino di raccolta dati e di monitoraggio che mancava da anni e che si affianca all’azione sul territorio”.
Infine, rispondendo agli input dei consiglieri presenti sulle possibili soluzioni per migliorare il sistema-sanità in Calabria, Bevere ha così concluso: “Per carenza di professionalità al dipartimento, fu introdotta una legge per poter attingere a risorse provenienti da ospedali dai territori, ma ad un costo elevato. Occorre trovare una soluzione più stabile che possa garantire una dotazione organica che consenta nel tempo di formare tecnici che possano essere l’ossatura portante degli uffici. Lavoriamo ad una modalità che diventi sistema per far funzionare tutti gli uffici, cercando di fare sintesi delle proposte e delle idee che quest’oggi sono state avanzate”.
Per il presidente Esposito “è stato un momento proficuo e costruttivo. Una prima occasione di confronto che ha offerto un quadro dell’arte generale della sanità calabrese, con l’impegno di andare ad analizzare, successivamente, i tanti problemi e le specificità dei singoli territori. Condivido l’impostazione iniziale del direttore Bevere che ci ha consegnato una fotografia di una situazione che noi abbiamo trovato all’inizio dell’XI legislatura e mi ritengo altrettanto d’accordo – ha rilevato Esposito- su regole e controlli da riattivare se la Calabria vuole guardare al futuro. Il suo sforzo di riordinare e rinforzare il dipartimento ci lascia ben sperare. In particolare, fortemente condivisibile la logica di fare afferire al Dipartimento Tutela della Salute risorse economiche tramite il Por per potere meglio affrontare le sfide dell’innovazione”. Ha concluso così il presidente Esposito: “La seduta odierna ha un suo significato anche nell’ottica di rilanciare la sinergia tra la Commissione ed il Dipartimento al fine di superare la fase di commissariamento che oramai da dieci anni grava sulla Calabria ed in un momento in cui l’emergenza covid impone una maggiore attenzione ed un maggiore sforzo da parte di tutti”.
Hanno partecipato ai lavori, intervenendo in particolare sulla relazione del dg Bevere, i consiglieri Giannetta, Graziano, Mancuso, Minasi, Neri, Notarangelo, Sainato e Francesco Pitaro.