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Calabria al voto per le Europee e le amministrative. Si rinnovano 149 Comuni

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Dalle 7 alle 23 urne aperte. Si vota anche per 8 amministrazioni sciolte per mafia. In due comuni non ci sono stati candidati e arriva il commissario. A Rende prime polemiche ai seggi

Calabria al voto per le Europee e le amministrative. Si rinnovano 149 Comuni

Dalle 7 alle 23 urne aperte. Si vota anche per 8 amministrazioni sciolte per mafia. In due comuni non ci sono stati candidati e arriva il commissario. A Rende prime polemiche ai seggi

 

Urne aperte dalle 7 alle 23 per l’election day che mette insieme il voto per il rinnovo del Parlamento europeo e quello per eleggere i sindaci e i consigli comunali di 149 comuni pari al 36,4 per cento degli enti locali calabresi. Tra i comuni chiamati alle urne ce ne sono due con popolazione superiore a 15 mila abitanti: si tratta di Rende e Montalto Uffugo, nel cosentino, unici territori che potrebbero essere soggetti ad un eventuale turno di ballottaggio domenica 8 giugno.

In provincia di Cosenza si voterà anche in altri 71 centri più piccoli, 26 i Comuni in cui si vota sono in provincia di Reggio, 23 nel catanzarese, 15 nel vibonese e 12 nel crotonese. Tra i centri importanti del Catanzarese spiccano Soverato, Sellia Marina e Botricello; nel Crotonese c’è Melissa; nel Cosentino si vota ad Amantea, Belvedere Marittimo e Mendicino; nel Vibonese a Mileto e Tropea e nel Reggino risultano Cittanova e Roccella Jonica.

Ieri sono stati istituiti i seggi e sono partite le prime polemiche. A Rende un rappresentante di lista di uno dei sei candidati a sindaco ha denunciato al Commissario Prefettizio, alla Prefettura e al comando provinciale dei Carabinieri irregolarità nella composizione dei seggi. Nell’esposto si denuncia che, a seguito della rinuncia di alcuni presidenti di seggio nominati dalla Corte d’Appello di Catanzaro, sembra che la sostituzione sia avvenuta in difformità alle disposizioni di legge. Il problema pare sia stata la mancata iscrizione di alcuni sostituti nell’apposito elenco. Altra contestazione parla di probabili omissioni consistenti nella omessa conta di tutte le schede recapitate al seggio, circostanza contestata dai rappresentanti di lista, ma pare non verbalizzata dai Presidenti di seggio.

Per otto delle comunità al voto, si tratta di rinnovare amministrazioni che escono dall’esperienza del commissariamento in seguito allo scioglimento del civico consesso per infiltrazioni mafiose: si tratta di Sant’Ilario dello Jonio, Platì, Careri, Bova Marina e Bagaladi, nel reggino, e di Mongiana, Mileto e Briatico, nel vibonese.

Niente voto, invece, a San Lorenzo e Samo: il primo sciolto dopo le dimissioni del sindaco Pasquale Sapone e l’altro per infiltrazioni mafiose. In entrambi i casi non sono state presentate candidature e quindi il prefetto ha dovuto nominare un nuovo commissario. San Lorenzo dovrebbe ritornare alle urne nella primavera del 2015, mentre per Samo la tornata elettorale potrebbe essere anticipata a novembre.