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Bronzi di Riace, Sel: “Franceschini ne era a conoscenza? No allo spostamento, verificare rischi”

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Prevista un’interrogazione al Ministro dei beni e delle attività culturali

Bronzi di Riace, Sel: “Franceschini ne era a conoscenza? No allo spostamento, verificare rischi”

Prevista un’interrogazione al Ministro dei beni e delle attività culturali

 

 

I deputati di Sel Annalisa Pannarale, Celeste Costantino e Arturo Scotto
hanno presentato una interrogazione al Ministro Franceschini per chiedere
se sia a conoscenza di tale richiesta e delle modalità delle “scambio” e se
non ritenga opportuno e indispensabile l’intervento diretto del governo e
del suo dicastero per la tutela delle opere d’arte, nonché per verificare
costi e rischi di tutelare, e verificare i costi e i benefici
dell’operazione spostamento Bronzi di Riace.

Di seguito l’interrogazione presentata

Al Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo

Per sapere – premesso che:

– da quanto si apprende dalla stampa i bronzi di Riace sarebbero
oggetto di richiesta da parte del governatore della regione Lombardia,
Roberto Maroni e del critico d’arte Vittorio Sgarbi per essere esposti a
Milano durante l’Expo 2015 per un periodo massimo di due mesi
presumibilmente tra i mesi di maggio e ottobre pv;

– secondo i “richiedenti” il prestito delle opere d’arte attualmente
esposte presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria avverrebbe in “cambio”
della cessione temporanea di due dipinti di Caravaggio;

– il critico d’arte Vittorio Sgarbi, assessore alla “Rivoluzione” del
comune di Urbino, non­ché da poco nominato anche “ambasciatore delle belle
arti” per Expo da parte della giunta lombarda, ha anche sostenuto che i
bronzi di Riace sono “ostaggio della ‘ndrangheta” e per questo inamovibili:

se il Ministro interrogato:

abbia ricevuto una richiesta di incontro nel merito da parte del governatore
della regione Lombardia e/o sia a conoscenza di tale richiesta e delle
modalità delle “scambio” e se non ritenga opportuno e indispensabile
l’intervento diretto del governo e del suo dicastero per la tutela delle
opere d’arte, nonché per verificare costi e rischi;

sia a conoscenza di quale sia il ruolo effettivo della ‘ndrangheta nella
gestione dei beni culturali nella regione Calabria e in particolare a Reggio
Calabria.