Bronzi di Riace, Sel: “Franceschini ne era a conoscenza? No allo spostamento, verificare rischi”
Lug 30, 2014 - redazione
Prevista un’interrogazione al Ministro dei beni e delle attività culturali
Bronzi di Riace, Sel: “Franceschini ne era a conoscenza? No allo spostamento, verificare rischi”
Prevista un’interrogazione al Ministro dei beni e delle attività culturali
I deputati di Sel Annalisa Pannarale, Celeste Costantino e Arturo Scotto
hanno presentato una interrogazione al Ministro Franceschini per chiedere
se sia a conoscenza di tale richiesta e delle modalità delle “scambio” e se
non ritenga opportuno e indispensabile l’intervento diretto del governo e
del suo dicastero per la tutela delle opere d’arte, nonché per verificare
costi e rischi di tutelare, e verificare i costi e i benefici
dell’operazione spostamento Bronzi di Riace.
Di seguito l’interrogazione presentata
Al Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
Per sapere – premesso che:
– da quanto si apprende dalla stampa i bronzi di Riace sarebbero
oggetto di richiesta da parte del governatore della regione Lombardia,
Roberto Maroni e del critico d’arte Vittorio Sgarbi per essere esposti a
Milano durante l’Expo 2015 per un periodo massimo di due mesi
presumibilmente tra i mesi di maggio e ottobre pv;
– secondo i “richiedenti” il prestito delle opere d’arte attualmente
esposte presso il Museo Nazionale di Reggio Calabria avverrebbe in “cambio”
della cessione temporanea di due dipinti di Caravaggio;
– il critico d’arte Vittorio Sgarbi, assessore alla “Rivoluzione” del
comune di Urbino, nonché da poco nominato anche “ambasciatore delle belle
arti” per Expo da parte della giunta lombarda, ha anche sostenuto che i
bronzi di Riace sono “ostaggio della ‘ndrangheta” e per questo inamovibili:
se il Ministro interrogato:
abbia ricevuto una richiesta di incontro nel merito da parte del governatore
della regione Lombardia e/o sia a conoscenza di tale richiesta e delle
modalità delle “scambio” e se non ritenga opportuno e indispensabile
l’intervento diretto del governo e del suo dicastero per la tutela delle
opere d’arte, nonché per verificare costi e rischi;
sia a conoscenza di quale sia il ruolo effettivo della ‘ndrangheta nella
gestione dei beni culturali nella regione Calabria e in particolare a Reggio
Calabria.