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Brasile: carne avariata, stop Ue importazioni

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L’Unione europea ha annunciato di aver sospeso le importazioni di carne dalle imprese
brasiliane coinvolte nello scandalo della carne avariata. Lo rivela la stampa brasiliana
citando un portavoce della Commissione europea. La sospensione non riguarda invece
le altre aziende esportatrici brasiliane. Secondo gli inquirenti brasiliani, che
la scorsa settimana hanno eseguito oltre 300 mandati, tra cui 38 arresti, ispettori
del ministero dell’Agricoltura sarebbero coinvolti nello schema fraudolento, che
faceva ottenere le licenze attraverso controlli irregolari delle celle frigo. Le
indagini hanno inoltre scoperto l’uso di carni già degradate, poi contraffatte attraverso
l’acido ascorbico, e persino l’imballaggio di prodotti scaduti. Lo scandalo coinvolge
circa 30 aziende del settore, tra cui i colossi JBS, proprietaria dei marchi Friboi
e Seara, (più grande produttore mondiale di carne e secondo gruppo alimentare al
mondo, noto anche in Italia per aver acquisito, nel 2011, il salumificio Rigamonti)
e Brasil Foods (Brf, impresa che nel 2015 aveva tra l’altro ceduto a Parmalat le
proprie attività lattiero-casearie), titolare dei marchi Sadia e Perdigao. Il ministero
dell’Agricoltura di Brasilia ha comunque precisato di non aver ancora ricevuto comunicazioni
ufficiali da Bruxelles. Per il Brasile, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti”, il divieto è un brutto colpo: l’ex colonia britannica
è infatti il più grande importatore di carne bovina brasiliana e il quinto di pollame.
L’investigatore brasiliano Mauricio Moscardi Grillo ha dichiarato che la carne scaduta
è stato esportata in Europa, svelando che quattro contenitori di BRF carne contaminata
da Salmonella sono stati fermati in Italia nel 2016, ma nulla è stato fatto nei
confronti della società.