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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Boom di nomination al David di Donatello per “Anime nere” Domani, alle 20.30, a Gioiosa Jonica incontro con Gioacchino Criaco, autore del libro dal quale è stato tratto il film

Boom di nomination al David di Donatello per “Anime nere” Domani, alle 20.30, a Gioiosa Jonica incontro con Gioacchino Criaco, autore del libro dal quale è stato tratto il film
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Importante incontro culturale, organizzato dalla Pro Loco Unpli e
dal Comitato Promotore per il Club Unesco “Naniglio” di Gioiosa Jonica, alla
presenza di Gioacchino Criaco autore del famoso romanzo “Anime nere”

L’evento sarà realizzato sabato, alle ore 20.30 nella capiente Sala del teatro “Gioiosa” (circa
cinquecento posti a sedere) in Piazza Vittorio Veneto a Gioiosa Jonica (RC),
con il prezioso Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Gioiosa Ionica e
della Regione Calabria e, con la collaborazione del C.T.M. di Domenico Pantano,
della Banca Mediolanum Family Banker Office di Siderno e dal Club Unesco di Palmi.
Dal romanzo “Anime Nere” di Gioacchino Criaco, edito Rubbettino, è stato
realizzato l’omonimo film per la regia di Francesco Munzi che ha ottenuto un
boom di nomination al “David di Donatello 2015”, considerato l’”Oscar”
italiano per la
cinematografia, la cui cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 12 giugno.
La pellicola di Munzi che ha finora ottenuto ben sedici candidature, tra cui
quella di miglior film e regista, racconta la difficile realtà dell’entroterra
calabrese. La Pro Loco ha previsto un
programma interessante. La presentazione dell’Autore è affidata all’esperta
e brava giornalista Rai Annarosa Macrì. Interverrà lo studente universitario
Antonio Roselli che, farà da “apri-pista” per Gioacchino Criaco. Infatti, il
giovane commenterà attraverso un’approfondita relazione, il romanzo con cenni
critici personali, prima di lasciare la platea interamente all’Autore. Al
termine della conversazione con Criaco, sarà proiettato il film. La
“critica” sul film potrebbe essere sintetizzata dalla considerazione
che si tratta di un lavoro egregio, dall’affondo potente: un film-racconto, dai
forti contrasti, il frutto di una scrittura studiata a fondo. Leo, figlio
“smanioso” di Luciano, una notte spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca
di un bar “tutelato” da un clan locale, in quel di Africo nel cuore
dell’Aspromonte. Una provocazione come risposta a un’altra “provocazione”. Un
atto intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo immagina come
prova di coraggio e affermazione d’identità nei confronti del clan rivale e del
padre, maggiore di tre fratelli, dedito alla cura degli animali e dei morti, e
lontano dalla cultura delle faide. I fratelli di Luciano hanno preso altre
strade lontano da Africo, in una Milano permeata di affari criminali lungo la
rotta della droga tra l’Olanda e la Calabria. Dopo la provocazione notturna,
Leo deve e vuole cambiare aria, e raggiunge lo zio Luigi, il più giovane dei
tre fratelli, spavaldo nel correre su e giù per l’Europa stingendo patti
“commerciali” con cartelli sudamericani, e lo zio Rocco, ormai
trapianto a Milano con aria e moglie borghese, arricchito proprio dai proventi
di quei traffici internazionali. L’eco della bravata di Leo giunge in quel di
Milano e risveglia la mai sopita attrazione per la vendetta, la faida in un
misto di orgoglio represso dal benessere, o da esso alimentato sotto mentite
spoglie. Il fratello più grande, infatti, è richiamato bonariamente dal boss
del clan rivale, e umiliato nel suo essere uomo, primogenito, padre di
famiglia. I fratelli si mettono in viaggio verso il loro Sud, la loro terra, sentendo
il richiamo di una cultura antica, “richiamo” fatale a un destino immutabile
che punta dritto verso la tragedia, senza scampo.