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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Bologna, Guazzaloca indagato per corruzione

Bologna, Guazzaloca indagato per corruzione

L’ex sindaco di Bologna ha subito una perquisizione dell’ufficio e dell’abitazione nell’ambito dell’inchiesta sul Civis, il tram su gomma a guida ottica

Bologna, Guazzaloca indagato per corruzione

L’ex sindaco di Bologna ha subito una perquisizione dell’ufficio e dell’abitazione nell’ambito dell’inchiesta sul Civis, il tram su gomma a guida ottica

 

(ANSA) BOLOGNA – L’ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca ha subito una perquisizione dell’ufficio e dell’abitazione nell’ambito dell’inchiesta sul Civis, il tram su gomma a guida ottica di Bologna. L’ex primo cittadino risulta indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal pm Antonello Gustapane. Quest’ultimo ha presenziato alle perquisizioni eseguite dalla guardia di finanza. “Le perquisizioni hanno dato esito negativo”, ha spiegato l’avvocato Guido Magnisi che difende Guazzaloca. “Siamo certi di poter avvalorare la sua totale estraneità – ha aggiunto Magnisi – e anche in tempi molto rapidi”. Guazzaloca fu sindaco di Bologna dal 1999 al 2004: fu eletto con una lista civica sostenuta dal centrodestra che per la prima volta nella storia cittadina sconfisse la sinistra.

CASINI, SOLIDARIETA’ E FIDUCIA A GUAZZALOCA – “Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura bolognese vorrei manifestare a Giorgio Guazzaloca la mia totale vicinanza, solidarietà e fiducia. Chi, come me, lo conosce da tanti anni ne può testimoniare l’onestà, la pulizia e la coerenza. E’ stato un sindaco galantuomo e tutti a Bologna ne sono consapevoli, anche gli avversari politici di ieri, di oggi e di domani”. Lo dichiara il leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini interpellato in proposito a Montecitorio.

INCARICO IN CDA DA 100.000 EURO L’ANNO – L’accusa di corruzione per l’ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca si incentra su un suo incarico da 100.000 euro netti all’anno come presidente del Consiglio di Amministrazione di Leasys, una società composta al 52% da Fidis servizi finanziari, partecipata al 100% da Fiat auto. La Fiat è proprietaria del gruppo Irisbus Italia spa di Torino che ha fornito il mezzo Civis, il tram su gomma a guida ottica che dovrebbe entrare in funzione a Bologna, ma che fino ad oggi non ha ricevuto gli ok per la sicurezza e che è al centro di molte polemiche. Guazzaloca assunse l’incarico nel cda l’8 novembre 2004. L’aggiudicazione del Civis avvenne il 14 febbraio 2004, Guazzaloca finì il mandato nel giugno 2004, venendo poi battuto nelle elezioni da Sergio Cofferati. E indagati per corruzione con il primo sindaco civico appoggiato dal centrodestra di Bologna ci sono Maurizio Agostini, allora presidente di Atc, Paolo Vestrucci e Claudio Comani, componenti del cda Atc nominati da Guazzaloca, e i quattro legali rappresentanti di IrisBus che si sono succeduti dal dicembre 2002 all’ottobre 2010. “Sono emersi documenti – ha spiegato il Procuratore di Bologna Roberto Alfonso – che danno conto di un incarico che Guazzaloca avrebbe ricevuto da una ditta inserita nello stesso gruppo che aveva venduto il Civis. Incarico per cui noi riteniamo non avesse nessuna competenza specifica e professionale”. La società si occupa di leasing delle cosiddette flotte industriali di auto. Guazzaloca è stato commerciante, titolare di famose macellerie, ed è stato presidente dell’Associazione commercianti. Poi nell’incarico alla Leasys (che prevedeva anche l’utilizzo di auto della società e il rimborso spese) l’ex sindaco, rimase solo due mesi, perché poi divenne presidente dell’Antitrust. “Abbiamo messo in ordine cronologico una serie di elementi”, ha spiegato ancora Alfonso. Oltre a quelli relativi a Irisbus-Leasys, il rifiuto di dare documenti alla Provincia di Bologna che aveva espresso dissenso dal progetto, i mancati controlli di chi aveva l’obbligo di farlo (l’allora primo cittadino era presidente di un apposito consiglio di vigilanza sul Civis a cui competeva di risolvere eventuali contrasti tra gli enti, che però, non intervenne sulla questione sollevata dalla Provincia), poi la fine del mandato e l’incarico subito dopo nella società collegata al gruppo Fiat. La Procura ha messo gli elementi in fila “per una costruzione logica e metodologica”. “E’ un’ipotesi che noi riteniamo solida”, ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini, titolare dell’inchiesta con il Pm Antonello Gustapane. E una cosa che ha insospettito gli investigatori è stata anche l’accelerazione data al progetto Civis, soprattutto dopo il 31 gennaio 2004 quando Cofferati diventò ufficialmente il candidato sindaco per le elezioni del giugno seguente e quindi per Guazzaloca si ridussero le possibilità di riconferma alla guida della città. Tra l’altro, l’allora presidente della Provincia di Bologna Vittorio Prodi nel dicembre 2003 e nel gennaio 2004 inviò due diffide al presidente Atc Maurizio Agostini, e per conoscenza Guazzaloca, per non far deliberare l’aggiudicazione definitiva del progetto del Civis. Secondo i tecnici della Provincia il progetto aggiudicatario presentava difformità dal progetto iniziale che nel 2002 venne sottoposto a valutazione di impatto ambientale (Via). Per questo la Provincia chiese gli atti per presentare integrazioni al Via, ma l’Atc glieli negò, il 30 gennaio 2004, spiegando che questo non poteva avvenire prima dell’aggiudicazione definitiva, che ci fu il 14 febbraio 2004 e dopo arrivarono gli atti alla Provincia che fece anche ricorso al Tar contestando la legittimità dell’aggiudicazione. Il ricorso venne poi revocato dalla seguente Amministrazione provinciale. Fino alla svolta di oggi l’inchiesta vedeva indagati per inadempimento di contratti di pubbliche forniture i quattro legali rappresentanti della Irisbus. L’ipotesi di reato derivava dal fatto che al 12 giugno 2010, data fissata per la consegna delle opere e dei veicoli, la società era risultata inadempiente nei confronti del committente, l’Atc di Bologna. La realizzazione del Civis è ancora oggi molto indietro. I magistrati avevano sequestrato anche i mezzi utilizzati per le prove. E il 12 gennaio era stata fatta una prova giudiziaria del mezzo con a bordo anche i due magistrati che conducono l’inchiesta, e il Civis anche in quell’occasione aveva mostrato le sue pecche: per due volte, una in curva e l’altra in rettilineo, aveva perso la guida ottica.

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