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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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BMW, Honda, Toyota richiamano 1,4 milioni di auto nel mondo a causa di airbag difettosi

BMW, Honda, Toyota richiamano 1,4 milioni di auto nel mondo a causa di airbag difettosi
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Un nuovo e distinto problema è stato scoperto negli air bag realizzati dall’azienda ormai fallita Takata che ha causato almeno un decesso. Il malfunzionamento scoperto di recente è diverso dal difetto che ha causato almeno 24 decessi e centinaia di feriti in tutto il mondo, sebbene il risultato, come il problema precedente, porti ad air bag che possono esplodere e scagliare schegge, uccidere o ferire persone. Takata sta aggiungendo circa 1,4 milioni di airbag anteriori ai richiami negli Stati Uniti, secondo i documenti del governo pubblicati mercoledì. La casa automobilistica BMW ha preso l’iniziativa senza precedenti di chiedere ai proprietari di oltre 12.600 modelli E46-3, prodotti tra il 1997 e il 2000, di smettere immediatamente di guidarli, perché gli airbag potrebbero essere difettosi. Si tratta degli airbag Takata Nadi, type 5AT, legati a un incidente mortale e a un caso di gravi lesioni in due collisioni in Australia. L’ente di controllo sulla concorrenza e la protezione dei consumatori notifica che il richiamo viene dopo che autorità di sicurezza hanno identificato un andamento di aperture anormali dell’airbag, che coinvolgevano auto BMW in Australia, Giappone e Stati Uniti. Se un veicolo con airbag difettoso entra in collisione, il sistema di gonfiaggio può perforarsi, causando il lancio ad alta velocità di frammenti metallici acuminati entro la cabina, spiega l’Australian Competition and Consumer Commission (Accc). La vice presidente Delia Richard ha precisato che la BMW dovrà farsi carico di trainare l’auto in una struttura di ispezione e riparazione e se il veicolo è munito di uno degli airbag percilesi, fornirà un veicolo sostitutivo o rimborserà trasporti alternativi finché non saranno disponibili le parti di ricambio. Inoltre, vengono richiamati anche alcuni veicoli Audi, Honda, Toyota e Mitsubishi prodotti dal 1995 al 2000, ma mercoledì non erano disponibili informazioni su quali modelli. A differenza dei precedenti richiami, i gonfiatori Takata non azotati non usano nitrato di ammonio volatile per riempire gli airbag in caso di incidente. Ma il propellente dell’airbag può comunque deteriorarsi nel tempo se esposto all’umidità ed esplodere troppo velocemente, facendo esplodere il corpo del gonfiatore. Potrebbero anche non gonfiarsi completamente per proteggere le persone in un incidente. I regolatori di sicurezza statunitensi hanno dichiarato di essere stati informati da Mitsubishi che l’unico veicolo statunitense interessato è Montero dal 1998 al 2000. In un comunicato, Audi ha dichiarato che sta indagando se siano interessati negli Stati Uniti i modelli dal 1997 al 1999 di A4, A6, A8 o TT. La National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti ha comunicato in una nota che si sta confrontando con i produttori di automobili sui richiami. Ha invitato i proprietari a cercare i richiami nelle prossime settimane inserendo il numero di identificazione del veicolo su www.nhtsa.dot.gov/recalls. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti”, ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l’eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Gli uomini delle rinomate case automobilistiche dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema grave, destinato a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata.