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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Bevacqua: Senza una strategia per le aree interne, è inutile parlare di green economy in Calabria Da uno studio condotto dall'Unical, emerge chiaramente il ritardo accumulato dalle aree pilota calabresi individuate nella Strategia Nazionale delle Aree Interne: attualmente, è stato firmato solo uno dei 4 accordi di programma e questo determina il costante rinvio delle operazioni e degli investimenti effettivi"

Bevacqua: Senza una strategia per le aree interne, è inutile parlare di green economy in Calabria Da uno studio condotto dall'Unical, emerge chiaramente il ritardo accumulato dalle aree pilota calabresi individuate nella Strategia Nazionale delle Aree Interne: attualmente, è stato firmato solo uno dei 4 accordi di programma e questo determina il costante rinvio delle operazioni e degli investimenti effettivi"

“Da uno studio condotto dall’Unical, emerge chiaramente il ritardo accumulato dalle aree pilota calabresi individuate nella Strategia Nazionale delle Aree Interne: attualmente, è stato firmato solo uno dei 4 accordi di programma e questo determina il costante rinvio delle operazioni e degli investimenti effettivi”. È quanto dichiara il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, che aggiunge:
“Le aree interne rappresentano in Calabria la stragrande maggioranza dei territori e il punto sul quale fare leva per impostare una ripresa autentica. Il Recovery nazionale è centrato sulla transizione ecologica e sull’economia sostenibile, ma sarà impossibile calarlo nelle nostre realtà finché non ci saranno infrastrutture e servizi adeguati per queste aree. Quando presentai le mie proposte di legge “Progetto TerraFerma” e “Piccoli Comuni”, intendevo perseguire proprio questa direzione: non più soluzioni tampone ma decisioni strutturali che si autosostengono nel tempo e producono risultati concreti e quel reddito necessario a consentire la prosecuzione del presidio umano, a cominciare proprio da quelle aree a rischio concreto e tangibile di desertificazione antropica”.
“Oggi – continua Bevacqua – pare che la sensibilità sul tema si sia notevolmente accresciuta, insieme alla consapevolezza che il modello urbano-centrico non funziona e meno che mai può funzionare in Calabria: la forza della nostra terra è proprio nella straordinaria diversità di mondi contenuti in un’unica regione. Ma questi mondi devono essere messi in grado di comunicare e di fare rete. Ecco perché le diseguaglianze infrastrutturali si traducono in diseguaglianze economiche, sociali e civili: finché si priveranno questi centri dei presidi primari essenziali (scuola, posta e carabinieri) e si dovranno percorrere chilometri di strade impossibili per raggiungere il primo presidio ospedaliero utile, sarà perfettamente inutile parlare di sviluppo e di green economy”.