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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 19 MAGGIO 2024

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Bevacqua:” Salvini non sa di cosa parla” La passerella del segretario del carroccio in Calabria che scopre oggi una questione meridionale che la lega ha sempre ignorato, somiglia tanto a una straordinaria presa in giro

Bevacqua:” Salvini non sa di cosa parla” La passerella del segretario del carroccio in Calabria che scopre oggi una questione meridionale che la lega ha sempre ignorato, somiglia tanto a una straordinaria presa in giro
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“In democrazia contano i voti, ma la verità non conta di meno: la passerella di Salvini in Calabria che scopre oggi una questione meridionale che la lega ha sempre ignorato, somiglia tanto a una straordinaria presa in giro”. È quanto dichiara il consigliere Bevacqua, il quale prosegue: “I cittadini calabresi hanno manifestato con il loro, con estrema chiarezza, il loro disagio, ma agli stessi cittadini bisogna ricordare i disastri ereditati e, soprattutto, le politiche antimeridionali portate avanti con determinazione dai governi nazionali di centro destra nei quali i leghisti erano attori protagonisti. Non basta togliere la parola “nord” dal simbolo per diventare dalla sera alla mattina meridionalisti. Non voglio neppure menzionare gli insulti che Salvini rivolgeva ai “napoletani” sino a poco tempo fa, ma intendo rammentare ai distratti i 31 miliardi di Fondi FAS, vincolati a interventi per lo sviluppo e l´occupazione al Sud, spostati al nord dai leghisti al governo. Quello di togliere ai poveri per dare ai ricchi non è, per la lega, solo un vizio del recente passato: è una precisa intenzione che continua nel presente con la proposta della flat tax, della tassa piatta che, al di là delle coperture tutte da trovare, una volta a regime non farebbe altro che favorire i redditi alti e medio-alti”. “La campagna elettorale è terminata – continua Bevacqua – e l’intento di Salvini è palesemente quello di accreditarsi come alfiere unico di una destra che alimenta i peggiori istinti xenofobi e che, di fronte a problemi complessi propone la solita soluzione semplice e semplificata: individuare un nemico e farne il capro espiatorio di tutti i mali. Quel nemico che fino a poco tempo fa era identificato nei meridionali, ora è molto più facile indicarlo nei migranti, perché i voti dei “terroni” oggi fanno comodo e perché fomentare l’odio e l’intolleranza è molto più agevole rispetto al richiamo al pensiero e alla ragione: è molto più facile farsi fotografare vicino a una ruspa”. “Lavorare quotidianamente e con costanza per porre rimedio alle dimenticanze del passato – conclude Bevacqua – offre, forse meno visibilità, ma è l’unico modo per invertire tendenze incrostate dal tempo: il recupero dei fondi europei che rischiavano di tornare indietro, lo sblocco dei finanziamenti per la 106, i 90 milioni per il centro storico di Cosenza, il successo della misura “Resto al Sud”, la crescita sempre più robusta dei comparti agricolo e turistico calabrese, sono fatti che l’attuale governo regionale ha contribuito a produrre in stretta sinergia con il livello nazionale. Le difficoltà restano tante, ma non ci sono improbabili scorciatoie per raggiungere risultati concreti e duraturi. Il PD ha commesso errori e deve ripensare una classe dirigente che ha perso il contatto con i territori e con la propria gente: ma non viene meno alla serietà istituzionale che deve contraddistinguere chi rifiuta di promettere ricette miracolose e, per diversi aspetti, pericolose per la tenuta democratica del Paese. Affidarsi a slogan vuoti, come sovranismo e antieuropeismo (peraltro, a giorni alterni) è il modo migliore per eludere i problemi: anche perché l’unico antieuropeismo messo in campo finora da Salvini è stata la sua costante assenza negli scranni del parlamento europeo”.