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TAURIANOVA (RC), SABATO 09 NOVEMBRE 2024

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BERSANI, ”SECONDO TEMPO DEL BERLUSCONISMO, PUO’ ESSERCI UN COLPO DI CODA”

BERSANI, ”SECONDO TEMPO DEL BERLUSCONISMO, PUO’ ESSERCI UN COLPO DI CODA”

| Il 29, Ago 2010

Oggi inizia la kermesse nazionale del Partito democratico, che si terra’ a Torino fino al 12 settembre.

BERSANI, ”SECONDO TEMPO DEL BERLUSCONISMO, PUO’ ESSERCI UN COLPO DI CODA”

Oggi inizia la kermesse nazionale del Partito democratico, che si terra’ a Torino fino al 12 settembre.

 

Una festa caratterizzata dalla ripresa dell’iniziativa politica del partito guidato da Bersani, dopo la frattura apertasi nel Pdl tra Silvio Berlusconi e il cofondatore Gianfranco Fini.

”Se Berlusconi per i suoi problemi riuscisse a portare il Paese allo showdown elettorale anticipato, io credo che lo farebbe in una chiave di rilancio, e quindi in una chiave anche perigliosa per alcuni punti essenziali per il nostro sistema. Dico il punto: il consenso viene prima delle regole o le regole vengono prima del consenso?”, ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in una lunga intervista concessa ai microfoni di Sky Tg24.

”Ci siamo messi in un sistema per cui votiamo una persona e poi arrivederci o siamo in un sistema costituzionale? Se si arriva a discutere di questo punto per me e’ gia’ una bella emergenza”, spiega Bersani, che inquadra cosi’ la proposta dell’alleanza costituzionale: ”Se si arrivasse a discutere di questo punto credo che la proposta potrebbe essere di quel tipo. Poi le proposte sono fatte per essere raccolte o meno.

Pero’ credo che nel prossimo appuntamento sia in gioco qualcosa di piu’ di un governo”.

Il leader Pd si dice sempre convinto che ”il governo non arrivera’ alla fine della legislatura”, per due motivi di fondo, ”al di la’ dell’agosto inverecondo che abbiamo vissuto”, perche’ ”tra parole e fatti comincia a misurarsi la distanza, tra favole e realta’ comincia a misurarsi la distanza”. Ovvero: ”I temi economici e sociali non sono stati alla portata di un Governo che potesse avere un’azione positiva, reale. In secondo luogo anche questa continua deformazione del meccanismo democratico, l’idea del ‘ghe pensi mi’, in sostanza, s’e’ mostrata fallace e siano cominciate le preoccupazioni anche dal lato del centrodestra su questa deformazione del meccanismo democratico e costituzionale”.

”Quindi l’insieme delle due cose – prosegue Bersani – sta minando sostanzialmente la prospettiva del governo. Credo che siamo al secondo tempo del berlusconismo: non ne sottovaluto i rilievi, perche’ un secondo tempo puo’ anche essere un colpo di coda”.

”Mi ha sorpreso l’ampiezza delle adesioni, credo che si sia colto l’essenziale di questa proposta”, ha poi sottolineato Bersani esprimendo la sua soddisfazione per i consensi giunti alla proposta di dar vita ad un ”nuovo Ulivo”.

”Da un lato la responsabilita’ che le forze di centrosinistra hanno di non ribadire quel che abbiamo vissuto con l’Unione – continua Bersani -: chi non intende caricarsi di responsabilita’ di governo non e’ obbligato, chi intende caricarsele deve stringersi in un patto piu’ solido, piu’ essenziale, disponibile anche a vedere, nel percorso, una ricomposizione dell’area di centrosinistra sotto il profilo politico”.

”E in piu’ – prosegue – deve mettersi a disposizione di un movimento: quando si evoca la parola Ulivo sostanzialmente cosa si evoca? Partiti che fanno un patto che hanno un progetto comune ma che si mettono al servizio di un movimento di riscossa civica. Poi naturalmente il tema va svolto nelle condizioni nuove, che non sono piu’ quelle di una volta”.

E Negli ultimi giorni, a scendere in campo sui principali quotidiani sono stati gli ex segretari Walter Veltroni e Dario Franceschini.

Proprio alla vigilia della manifestazione – alla quale sara’ presente oggi pomeriggio, martedi’ prossimo e nella giornata di chiusura – e’ toccato ieri al leader Bersani avviare il dibattito estivo, con la proposta politica dei ”due cerchi”: un nuovo Ulivo, con una semplificazione organizzativa che rafforzi il campo del centrosinistra, e un’Alleanza democratica, allargata nel caso ai finiani, con lo scopo di una legislatura costituente.

Seppure con sfumature diverse (Veltroni non apprezza tutta l’estensione della ”grosse koalition”), nel Pd ritengono che la debole tregua siglata nel centrodestra non sia destinata a reggere (lo confermerebbe il probabile allontanamento dei finiani dagli incarichi direttivi del Pdl) e che si debba evitare il ricorso alle elezioni, a favore di un nuovo governo che si assuma il compito di cambiare la legge elettorale e di far fronte all’emergenza finanziaria.

La proposta di Bersani, che ha gia’ trovato il consenso nell’area della vecchia alleanza prodiana, dalla Federazione della sinistra ai Verdi, all’Idv di Di Pietro, ai Socialisti, sara’ inevitabilmente al centro del confronto del partito in queste due settimane. E sara’ interessante anche sentire cosa avra’ da aggiungere il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, che ha gia’ dichiarato di considerare Bersani un interlocutore affidabile e che sta resistendo alle offerte piu’ o meno manifeste, Lega permettendo, di rientrare nei ranghi del centrodestra.

La scelta di Torino, come sede della festa, pone inevitabilmente sul tappeto anche la questione del partito del nord. Sollevata tra gli altri proprio dal sindaco del capoluogo piemontese, Sergio Chiamparino – che non nasconde le proprie ambizioni di leadership nazionale – in competizione con la Lega, il partito che piu’ del Pdl e’ riuscito a conquistare consenso nei tradizionali territori del centrosinistra, a cominciare dall’elettorato operaio. Ma dopo il mancato invito al presidente della Regione, Roberto Cota – non condiviso da Chiamparino – i ministri della Lega e il titolare all’Economia, Giulio Tremonti, diserteranno, amputando di una componente fondamentale il dibattito sul Nord, che occupera’ per diversi giorni i padiglioni di Piazza Castello.

Ci sara’ invece Giancarlo Galan, ministro dell’Agricoltura ed ex presidente della regione Veneto. Tra gli esponenti del centrodestra saranno presenti inoltre il presidente del Senato, Renato Schifani, e Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione Antimafia. E se manchera’ Gianfranco Fini, che l’anno scorso a Genova raccolse gli applausi della platea piddina, ci saranno alcuni dei suoi luogotenenti, come Fabio Granata.

Sullo sfondo dell’appuntamento nazionale, anche due temi locali di grande rilievo. La scelta del nuovo sindaco di Torino, per il quale, secondo Chiamparino, il vero nome non e’ ancora stato fatto, malgrado la lista gia’ esibita dai quotidiani (a cominciare dal rettore del Politecnico, Francesco Profumo). E se l’anno scorso fu proprio in occasione della festa provinciale del Pd che Bersani sblocco’ la candidatura di Mercedes Bresso (che poi fu sconfitta per poco piu’ di 9mila voti), questa volta il copione potrebbe ripetersi sul futuro candidato sindaco.

E la citta’ di Torino si inserisce anche nell’ingarbugliata questione delle ultime elezioni regionali, finite sotto la lente della giustizia amministrativa, per una contestata irregolarita’ ad alcune liste di sostegno a Cota, e che rischia di trascinarsi per molte settimane ancora. Il caso richiederebbe forse una soluzione politica, come il ritorno al voto suggerito dall’intellettuale di centrosinistra Michele Salvati, ma nessuno vuole pero’ rischiare.

Infine, la questione Fiat e il tema di una nuova disciplina contrattuale, alla luce della competizione globale, e piu’ concretamente di una possibile disdetta del contratto dei metalmeccanici. Il meeting di Rimini di Cl ha simbolicamente scippato alla festa del Pd Sergio Marchionne, ammnistratore delegato della casa automobilistica torinese.

E’ noto che l’azienda sia stata invitata a partecipare ad un dibattito il prossimo 6 settembre, ma al momento non si sa chi sara’ presente, anche se appare difficile la presenza del suo numero uno.

Nei giorni della festa ci saranno pero’ i tre leader sindacali, Raffaele Bonanni (Cisl), Luigi Angeletti (Uil) e naturalmente Guglielmo Epifani (Cgil), oltre alla sua vice Susanna Camusso, destinata a subentrargli alla guida della confederazione. Dal punto di vista organizzativo, si dispieghera’ il solito esercito di volontari – circa 400 al giorno, per un totale di 2.000 persone impegnate a rotazione – che avra’ il compito di garantire pasti e servizi. Due milioni di euro il costo organizzativo della kermesse, uscita bilanciata dagli introiti garantiti dagli sponsor, tanto che il bilancio finale potrebbe chiudersi con un piccolo utile.

Mezzo milione il traguardo minimo delle presenze da raggiungere.